leonardo crudi

UN MARZIANI A ROMA - TESTI E GEOMETRIE IN FORMA DI QUADRO: LA PRIMA PERSONALE DI LEONARDO CRUDI AL CONTEMPORARY CLUSTER. NEL SUO NOMADISMO CINEMANIACO L’ARTISTA HA DATO VITA A MANIFESTI SPARSI SUI MURI DELLA CAPITALE. CRUDI GIOCA CON DUE IMMAGINARI CHE HANNO FRATELLANZE GENETICHE: DA UNA PARTE LA ROMA ANNI SESSANTA DI MARIO SCHIFANO, TANO FESTA, FRANCO ANGELI. DALL’ALTRA IL COSTRUTTIVISMO RUSSO… - VIDEO

 

Gianluca Marziani per Dagospia

 

 

leonardo crudi

Per noi alieni la vostra cultura dei muri è una cosa stranissima, una di quelle alchimie sognanti che rende le città un laboratorio di comunicazione multitasking, un amplificatore stratificato che usa linguaggi differenti per fasce sociali ad ampio spettro sentimentale. Voi terrestri siete gli unici a comunicare emozioni e messaggi attraverso la pagina grezza del muro urbano, scrivendo e dipingendo su un bene di massa che si trasforma in uno schermo massmediale, un foglio da device analogico con formati giganti e una comunicazione senza limitazioni da Dpcm pandemico.

 

Certo, il caos tra alto e basso, bello e brutto, motivato o immotivato regna sovrano, ma non potrebbe essere altrimenti quando il tessuto generazionale esprime nei luoghi pubblici il suo antagonismo, la rabbia militante, un’idea culturale o anche un messaggio d’amore, fratellanza, amicizia.

 

leonardo crudi 9

In mezzo al caos alcune cose si sganciano dal resto, mappando le complessità urbanistiche e sociali, dislocando segni geografici che potremmo ricostruire in un ideale montaggio di icone sui muri.

 

Uno degli anomali virtuosi si chiama Leonardo Crudi, presenza costante tra quartieri e rioni capitolini, un segno figurativo che legge da anni le mitologie romane per trasformarle in un suo preciso codice urbano. Mi colpisce il modo con cui allestisce ogni poster sugli intonaci con un’attenzione da museo diffuso, centrando il posizionamento e la visuale, scegliendo spot non casuali, dialogando con gli elementi preesistenti.

 

Voglio considerarla un’ottima educazione civica di taglio culturale, un servizio socialmente avanzato che offre opere in forma gratuita e diffusa, disponibili senza programmazioni ma con la casualità della scoperta dietro un angolo a Testaccio, in una nicchia di Trastevere, tra le locandine sul Lungotevere.

leonardo crudi 8

 

Leonardo Crudi, prediligendo penna bic e smalti, crea i manifesti che ancora non esistevano, “pubblicizzando” film radicali, fuori dai circuiti mainstream, confinati nei terreni underground; musica murale per organi caldi, potremmo aggiungere pensando a Charles Bukowski, uno che scriveva nel modo “fist” con cui Crudi compone testi e geometrie in forma di quadro.

 

Nel suo nomadismo cinemaniaco “uccide” le brutte facce del manifesto elettorale per proporre le visioni luminose di Mario Schifano, Carmelo Bene, Pier Paolo Pasolini, Victor Cavallo ma anche Dziga Vertov, Sergei M. Eisenstein, Fritz Lang… un mucchio selvaggio di rivoluzionari del testo visivo, anime belle e difficili, una bande à part che ha reso la Terra il luogo dell’unica rivoluzione cosmica fatta con cineprese, penne e pennelli.

 

leonardo crudi 4

Crudi gioca con due immaginari che hanno fratellanze genetiche: da una parte la Roma anni Sessanta di Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli e tutti gli altri “rettili” caldi dello sguardo mutante; dall’altra il Costruttivismo Russo di El Lissitzky, Kazimir Malevic, Vladimir Tatlin, Aleksandr Rodchenko, generazione di “cetacei” terrestri che sperimentavano il cosmo mentre elaboravano il godimento dei sensi. Futurismi grafici, linee andamentali, echi Bauhaus, Sonia Delaunay e Paul Klee, Jean-Luc Godard e Agnes Varda, Marco Ferreri, Salvatore Scarpitta, Filippo Tommaso Marinetti e Giacomo Balla, Fortunato Depero e Vladimir Majakovskij… tutto questo (e molto altro) si amalgama nelle composizioni retromaniache di Crudi, nei suoi rettangoli da pubblicità impossibile, nei campi di forza tra lettering curatissimi, colori a contrasto acrilico e figurazioni elettriche. 

 

leonardo crudi 3

Ci voleva Giacomo Guidi per sottolineare il valore funzionale di uno spostamento semantico, quel passaggio dalla strada alla galleria che qui significa completare un circuito liquido, nato per l’affissione ma destinato ad una moltiplicazione identitaria dell’oggetto. Sbaglia chi pensa che artisti di questa genealogia debbano rimanere confinati nel territorio stradale, come se il museo fosse un compromesso che svilisce e disinnesca. Nel caso di Crudi era un passaggio di metodo il ricongiungimento biologico con la tela, una breve sosta da interni affinché l’opera tatui uno spazio -Contemporary Cluster - che a Roma intreccia talenti e pensieri del futuro in presa diretta.

leonardo crudi 20leonardo crudi 21

 

leonardo crudi 1leonardo crudi 2

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...