giuntoli gattuso

MISTERO NAPOLI - SECONDA SCONFITTA CONSECUTIVA PER GATTUSO. LA LAZIO TORNA AL SUCCESSO ALL’OLIMPICO DOPO QUASI DUE MESI – L’ATTO DI ACCUSA DEL “NAPOLISTA” SUL “LENTO DECLINO” DEL NAPOLI DI GIUNTOLI E GATTUSO: "HA LA ROSA PIÙ COMPLETA E PROFONDA DELL’ERA DE LAURENTIIS, HA LA MEDIA DI UNA SCONFITTA OGNI TRE PARTITE E TRE PUNTI IN PIÙ RISPETTO A QUELLO DERELITTO DELLO SCORSO ANNO. E POI QUESTA GESTIONE HA PREFERITO A IBRA I…”

Massimiliano Gallo per ilnapolista.it

 

Qualche settimana fa, passò inosservata un’affermazione di Stroppa allenatore del Crotone. «Gattuso è un riferimento per i calabresi come uomo e professionista. Lo candiderei alla presidenza della Calabria».

 

GIUNTOLI E GATTUSO

E non aveva torto il buon Giovanni fu mezz’ala croce e delizia. Perché Gattuso ha una caratteristica unica nel mondo del calcio: è avvolto da una narrazione estatica, che lo tratteggia come un hidalgo oltre che – ça va sans dire – come un grande allenatore. È da un anno, da quando è stato chiamato sulla panchina azzurra, che il Napoli suo e di Giuntoli (che lo ha fortemente voluto, avallato ovviamente da De Laurentiis) viene descritto come una squadra sensazionale che ha invertito l’orrido corso della precedente gestione e ha portato il club ai successi che meritava. Un marziano sarebbe portato a pensare a una recente conquista del triplete.

 

GATTUSO

Una narrazione un filino distante dalla realtà. Appena appena. Gattuso ha il merito (non di poco conto) di aver condotto il Napoli alla conquista della Coppa Italia. Lo ha fatto mettendo da parte il programma elettorale sarrita con cui era stato assunto da De Laurentiis e presentato alla piazza.

 

Ha vinto giocando un calcio – per noi molto apprezzabile – catenaccio e contropiede. Dopodiché, però, non si è mai visto granché. Ha preso il Napoli al settimo posto («classifica imbarazzante», disse) e ha concluso il campionato al settimo posto. Ha la rosa più completa e profonda dell’era De Laurentiis e in dodici partite (escludiamo quella con la Juventus) ne ha perse quattro. Una sconfitta ogni tre partite: contro Sassuolo Milan Inter e Lazio. Le ultime due consecutive.

 

 

Il tanto strombazzato Napoli di Giuntoli e Gattuso ha tre punti in più rispetto a quello derelitto dello scorso anno. Quattro, se il giudice sportivo dovesse ridarci il punto. Questa sera, contro la Lazio, i sostenitori di Gattuso (lui di certo non lo farà) potranno aggrapparsi agli alibi delle assenze di Insigne e Mertens oltre a Osimhen. Anche se anche la Lazio era priva di Acerbi, Leiva, Correa.

gattuso

 

Sia chiaro. L’allenatore è una bravissima persona. Gran lavoratore. Certamente simpatico, infonde anche tenerezza con quell’occhio malandato, ma dopo un anno nutriamo sinceri dubbi sulla capacità di gestione sua e del direttore sportivo Giuntoli. Perché questo non è il Napoli di Gattuso, è il Napoli di Gattuso e Giuntoli. Ovviamente avallato da De Laurentiis, ma i presidenti non possono essere esonerati.

 

Quel che finora è riuscito, è stato abituarci lentamente a inabissarci in uno stato di mediocrità più o meno permanente. Potremmo definirla – parafrasando un vecchio libro e un vecchio film – eutanasia di un’ambizione. Chiano chiano, doce doce (piano piano, dolce dolce), ci siamo abituati che la squadra dei 91 punti, della semifinale di Europa League, delle due vittorie consecutive sul Liverpool, deve baciare a terra se arriva quarta in questo campionato di Serie A che è l’apoteosi della mediocrità.

 

gattuso de laurentiis

La gestione Gattuso-Giuntoli ha preferito i leader del nostro spogliatoio a Zlatan Ibrahimovic. E noi dobbiamo stare qui a essere orgogliosi e soddisfatti non si sa per cosa. Possiamo solo pensare che tutto ciò corrisponda ai programmi di ridimensionamento di Aurelio De Laurentiis. In questo caso il Napoli sta rispettando il piano aziendale. Del resto in questo decennio ci siamo molto divertiti. Ma davvero tanto. Ce lo siamo goduto. Il Napoli ha vissuto nettamente al di sopra delle proprie possibilità. De Laurentiis non ha più retto, non possiamo fargliene una colpa. Si è messo in linea con il popolo. E lì fu Napoli. Il popolo che aveva gridato contro la designazione arbitrale di Orsato per Lazio-Napoli. Orsato ha arbitrato benissimo e noi abbiamo perso 2-0.

 

de laurentiis gattuso

Stando così le cose, godiamoci anche questa mediocrità. In fin dei conti, siamo a un passo dalla zona Champions. Possiamo ancora rifilare qualche zampata. Se il Napoli ha imboccato il viale del declino, vedremo certamente di peggio.

 

 

LAZIO NAPOLI

Stefano Cieri per gazzetta.it

 

Lazio chirurgica, Napoli abulico e frastornato. Finisce così con la vittoria netta e meritata della squadra di casa il posticipo serale della tredicesima giornata di Serie A. La Lazio torna al successo all’Olimpico dopo quasi due mesi (l’ultima e unica vittoria in casa in campionato c’era stata contro il Bologna il 25 ottobre). E più in generale la formazione di Inzaghi torna a convincere e per la prima volta in questo campionato batte una grande. Per il Napoli, invece, una serata da dimenticare. La squadra di Gattuso si fa condizionare troppo dalle assenze di Mertens, Insigne e Osimhen, va subito sotto e non riesce a reagire. Un passaggio a vuoto che sicuramente non sarà piaciuto al suo allenatore.

LAZIO NAPOLI

 

Assenze importanti da ambo le parti. Inzaghi non può disporre di Leiva, Fares, Parolo e Correa. E a loro si aggiunge nel pre-partita pure Acerbi che, durante il riscaldamento, sente ancora dolore al muscolo recentemente infortunato e preferisce non giocare. Nonostante le assenze, però, la Lazio parte forte.

 

L’approccio dei biancocelesti è volitivo, mentre il Napoli ci mette un po’ a trovare le giuste misure in campo. Così i padroni di casa ne approfittano per mettere subito la freccia. Il gol che sblocca la gara arriva al 9’ grazie al solito Immobile che, sul cross di Marusic, anticipa Maksimovic e la mette dentro di testa. Un paio di minuti prima l’attaccante aveva già sfiorato il gol con una pregevole girata sul traversone di Lazzari.

de laurentiis gattuso

 

La squadra di Inzaghi insiste e va pure vicino al raddoppio con Luiz Felipe che, da buona posizione, manda la palla di testa sopra la traversa. Dopo il quarto d’ora, però, la musica cambia. Il Napoli, un passo alla volta, prende il controllo delle operazioni a centrocampo e si fa minaccioso dalle parti di Reina. Il portiere, grande ex della partita, salva il vantaggio con due ottimi interventi prima su Fabian Ruiz, quindi su Zielinski. La squadra di casa, però, non è che stia solo a guardare, lascia l’iniziativa agli ospiti per poi provare a colpire con le ripartenze. In una di queste è Caicedo ad andare vicinissimo al gol.

 

LAZIO NAPOLI

Non cambia il copione nella ripresa. Il Napoli, che deve rimontare, mantiene l’iniziativa e la Lazio gioca di rimessa. Solo che, rispetto alla seconda parte della prima frazione, la squadra di casa è molto più accorta. Non concede praticamente nulla ed è letale nelle ripartenze. In particolare con quella che al 10’ le consente di andare sul 2-0. Escalante recupera palla a metà campo, la smista subito per Immobile che appoggia a Luis Alberto che infila Ospina. Per il Napoli è una mazzata dura da mandar giù e infatti la formazione di Gattuso non si rialza.

GIUNTOLI - JUVENTUS NAPOLI

 

Il tecnico prova a rianimarla con i cambi. Entrano Elmas, Manolas, Lobotka, Ghoulam e Malcuit. Ma l’inerzia della partita non cambia. Col passare dei minuti la Lazio controlla sempre meglio e rischia di dilagare. I cambi di Inzaghi sono di conservazione. Dentro Muriqi (al rientro), poi Cataldi, Pereira, Patric e Akpa Akpro. Ed è proprio Pereira nel finale ad andare vicino al 3-0. Sarebbe stata una punizione eccessiva per il Napoli.

gattuso foto mezzelani gmtgattuso

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…