mourinho pizza

MOURINHO E L'OCCASIONE OFFERTA DAL CALENDARIO – CONDO’: "LA ROMA È STATA LA SQUADRA PIÙ BELLA. ZANIOLO-DYBALA E ABRAHAM È UN ASSETTO OFFENSIVO CHE RENDERÀ MOLTO. LA ROMA, POI, DA QUI ALLA PRIMA PAUSA (SETTE PARTITE) HA SOLTANTO UN IMPEGNO DURO, LA TRASFERTA IN CASA JUVE DEL TERZO TURNO: LA SITUAZIONE IDEALE PER RAGGIUNGERE L'EQUILIBRIO TATTICO SENZA PAGARE TROPPI PREZZI…"

Paolo COndò per la Repubblica

 

salernitana roma

Le prime giornate di campionato hanno in comune con le ultime la preminenza del risultato su ogni altra considerazione. Se nei finali il perché è intuitivo, nelle partenze il peso dei tre punti attiene alla sfera psicologica: il gioco può latitare perché le squadre vanno ancora componendosi - non criticheremo mai abbastanza la chiusura del mercato fissata dopo quattro turni - ma proprio per questo l'importanza di un risultato strappato in qualche modo diventa capitale.
 
Non c'è nulla di peggio del trovarsi subito staccati da quella che si ritiene la propria classifica: si spiega così la determinazione con la quale la Lazio si è innanzitutto pensata capace di risalire una corrente che si era fatta impetuosa per l'incidente di Maximiano, o la lucida disperazione che ha guidato gli assedi di Inter e Fiorentina fino a raccogliere, proprio all'ultimo respiro, il frutto di una rosa superiore. Eh sì, sarà bene ricordare che il calcio dei cinque cambi è un'altra cosa rispetto a quello dei tre. Inzaghi si è potuto giocare cinque nazionali, Italiano quasi, mentre Lecce e Cremonese hanno risposto con qualche ragazzo di belle speranze.
 

salernitana roma

Nel calcio delle cinque sostituzioni la resistenza delle provinciali risulta ancora più difficile che in passato, ed è questo il motivo per cui le grandi non possono permettersi la minima esitazione: se con le piccole si vince sempre, per recuperare restano solo gli scontri diretti. La prima sensazione - una sommatoria dell'estate e della prima giornata - è che il torneo delle squadre forti, o almeno discrete, riguardi otto maglie: le sette qualificate per le coppe più l'Atalanta, col dubbio che il Torino - se mai risolvesse le guerriglie interne di mercato dalle quali è dilaniato - potrebbe aggiungersi come vagone di coda del treno per l'Europa.
 

ROMA SHAKHTAR MOURINHO PELLEGRINI

Oggi vedremo alla prova il Napoli e la Juve, entrambe con la piccola scimmia sulle spalle delle sei vittorie su sei ottenute dalle "rivali", e siccome una sorpresa al debutto spesso c'è, occhio. Per ora, al lordo della differenza di peso delle rispettive avversarie, la partenza più efficace è stata quella del Milan, distratto in difesa ma letale in attacco; quella più bella appartiene alla Roma, che ha segnato davvero poco rispetto al volume di occasioni prodotte; quella più significativa riguarda la Lazio, che ha vinto una partita dopo averla praticamente perduta.
 
Sotto di un uomo e di un gol, la squadra di Sarri ha giocato un tempo sul filo del rasoio, provando a reagire senza esporsi troppo; l'enorme ingenuità di Soumaoro le ha regalato un intervallo psicologicamente rasserenato dalla parità numerica ristabilita. Così dallo spogliatoio sono riemerse dieci fiere, mentre il Bologna, pur in vantaggio, era già ai rimpianti. La vittoria che ne è scaturita - firmata da un Immobile in condizioni eccellenti - vale parecchio come tutte quelle ottenute attraversando un guaio. Si diceva che la Roma di sera è stata la squadra più bella, perché il trio offensivo di altissima qualità, alimentato da un Pellegrini in versione centrocampista puro, ha divertito disegnando nei grandi spazi concessi dalla Salernitana triangoli frequenti e fantasiosi, tutti conclusi però da un tiro sfortunato, impreciso, sbilenco.
 

salernitana roma zaniolo

Zaniolo soprattutto è stato uno spettacolo di potenza e proiezione dritto per dritto verso la porta: almeno tre le palle-gol mancate, ma continuando ad arrivare così nell'area avversaria non le mancherà sempre. Dybala ha assecondato lo stato di grazia fisico del compagno, servendolo bene sulla corsa e sfiorando in proprio almeno due gol; Abraham si è adeguato ai movimenti dei compagni pensando a portare via uomini durante i contropiede e ponendosi nelle condizioni di poter sfruttare un rimpallo. Non è successo, ma questo è un assetto offensivo che renderà molto. La Roma, poi, da qui alla prima pausa (sette partite) ha soltanto un impegno duro, la trasferta in casa Juve del terzo turno: la situazione ideale per raggiungere l'equilibrio tattico senza pagare troppi prezzi.

jose mourinhosalernitana roma

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)