paolo dal pino

DAL PINO SILVESTRE – ECCO CHI E’ IL NUOVO PRESIDENTE DELLA LEGA A, FORTEMENTE VOLUTO DA LOTITO CHE HA SCONFITTO LA LINEA CAIRO - ESPERTO DI TECNOLOGIE, HA INIZIATO ALLA FININVEST DI BERLUSCONI, HA LAVORATO ANCHE CON DE BENEDETTI E TRONCHETTI - AVRÀ UN MANDATO BREVE (1 ANNO), DOVRA’ RICOMPATTARE UNA LEGA SPACCATA, MAROTTA: “E’ STATA UN’ELEZIONE RISICATA, AVVENUTA IN MODO IMPROVVISATO” – IL NODO DEI DIRITTI TV (MEDIAPRO HA INVIATO UNA RICHIESTA DANNI DI 200 MILIONI DI EURO)

Federico De Rosa per il “Corriere della Sera”

 

PAOLO DAL PINO

Un outsider del calcio. Il nuovo presidente della Lega di serie A, Paolo Dal Pino, è uomo di media e di tecnologia, con un curriculum ricco e piuttosto trasversale, che non contempla incarichi di sport o calcio. Milanese, 57anni, ha iniziato alla Fininvest di Silvio Berlusconi a metà degli anni 80 nell' area finanza per poi passare in Mondadori e da lì al Gruppo Espresso di Carlo De Benedetti, dove Dal Pino è rimasto oltre dieci anni di cui sei come direttore generale. È stato amministratore delegato di Seat e della compagnia telefonica Wind.

 

La nomina alla guida della Lega è il primo incarico del manager in Italia dopo oltre dieci anni, che Dal Pino ha passato in gran parte in Brasile, dove prima per Tim e poi per la Pirelli ha gestito le attività in Sudamerica. Marco Tronchetti Provera gli ha affidato anche la responsabilità dell' integrazione delle attività industriali della Bicocca in Cina con quelle del nuovo azionista ChemChina. Ora è amministratore delegato di Telit, una hi tech company quotata a Londra e con base a Tel Aviv tra i leader al mondo nelI'«Internet of things», la tecnologia che permette alle macchine di dialogare tra loro.

 

lotito

Il suo mandato non sarà lungo e visto lo spazio di manovra previsto dallo statuto, che al presidente attribuisce un ruolo di rappresentanza legale e istituzionale, ma anche il profilo stesso di Dal Pino, inducono a pensare che cercherà subito di ricomporre le spaccature emerse in Lega, per assicurare un percorso condiviso su scelte che i presidenti dovranno fare.

 

A cominciare dalla questione dell' assegnazione dei diritti tv su cui è al lavoro l' amministratore delegato della Lega, Luigi De Siervo, che con Dal Pino potrebbe trovare diversi punti di scambio. Il mondo delle nuove tecnologie, che stanno cambiando anche l' offerta tv, vedi Amazon che ha preso i diritti per 20 match della Premier League per oltre 100 milioni di euro, il nuovo presidente della Lega lo conosce bene e tra Tel Aviv e la California, rotta su cui si sposta abitualmente, succede quasi tutto quello che l' innovazione tecnologica produce. Vista la durata del mandato Dal Pino non cambierà mestiere, ma certamente l' agenda della Lega da qui all' estate richiederà un' attenta presenza.

PAOLO DAL PINO

 

NON SI BUTTA VIA NULLA

Giorgio Meletti per il Fatto Quotidiano

La Lega Calcio della Serie A si affida a un manager fortissimo come curriculum e come relazioni sperando che trovi una via d' uscita da una situazione oggettivamente drammatica. Paolo Dal Pino, 57 anni, è stato eletto ieri con la risicata maggioranza di 12 voti su 20. Il 16 dicembre scorso, con il quorum a quota 14, gli stessi 12 voti non gli erano bastati.

 

La partenza non è delle migliori. Il commissario ad acta Giancarlo Abete, subito dopo il voto, ha commentato: "Non ho parlato con Dal Pino, ma penso che accetterà. Ha ottenuto una maggioranza superiore al quorum, quindi sono fiducioso e convinto che possa accettare".

 

antonio conte marotta

Polemico l' amministratore delegato dell' Inter Giuseppe Marotta, che parla di elezione arrivata "in modo improvvisato": "Ci sembrava giusto confrontarci con lui per ascoltare il suo programma e le sue intenzioni, quindi non abbiamo condiviso questa scelta". In pratica il presidente della Lega Calcio viene eletto come il presidente della Repubblica, niente discussione e voto segreto. Ma la battaglia dietro le quinte è stata rovente, tanto che in extremis il presidente del Torino Urbano Cairo (anche editore del Corriere della Sera e di La7) ha rilanciato la candidatura di Gaetano Micciché, dimissionario due mesi fa dopo le accuse di irregolarità nella sua elezione.

 

Dal Pino è stato voluto dalla cordata delle piccole squadre guidata dal presidente della Lazio Claudio Lotito contro il sistema delle grandi (Juve, Inter, Milan e satelliti come Sassuolo e Cagliari) di cui è portavoce Cairo. Anche se non espresso, il suo programma coincide con il progetto di una piattaforma televisiva indipendente della Lega che serva a regolare i conti con Sky, attuale padrona dei diritti televisivi. La cordata perdente delle grandi, quella di Cairo, è anche sbrigativamente definita "partito Sky".

miccichè cairo

In gioco c' è il destino stesso del calcio italiano. I conti non tornano, e non tornano da anni. Le 20 società di serie A hanno accumulato un debito complessivo attorno ai 4 miliardi che continua a crescere perché i costi superano costantemente i ricavi, e vengono occultati sistematicamente con il sistema delle plusvalenze: se due squadre si scambiano due calciatori alla pari, valutandoli 20 milioni pur avendoli pagati un milione, entrambe segneranno nel conto economico 19 milioni di plusvalenza alla voce ricavi: ricavi fittizi che si traducono sostanzialmente in 19 milioni di nuovi debiti - che però si segnano nello stato patrimoniale e non nel conto economico. Per fermare questa corsa verso il baratro c' è un solo modo, aumentare gli unici ricavi veri, cioè i diritti tv. Ci sono due strade: costringere Sky a pagarli di più oppure riprenderseli e fare una propria piattaforma in grado di fare più soldi distribuendo le partite a diverse tv o siti internet, nazionali e anche locali, e non solo a Sky.

 

Nessuna delle due soluzioni sembra facilmente realizzabile, anche perché pesa la spaccatura che il voto di ieri sembra aver cristallizzato. Ma Dal Pino è considerato l' unico uomo in grado di fare il miracolo, proprio in forza di un curriculum trentennale quasi tutto nel mondo delle comunicazioni. Oggi è amministratore delegato della Telit Communications, ma ha iniziato alla Fininvest di Silvio Berlusconi, poi dal 1990 si è insediato al gruppo Espresso dove si è distinto come creatore del primo grande sito internet, Kataweb.

DE BENEDETTI TRONCHETTI

 

Alla svolta del millennio Kataweb sembrava pronto alla quotazione in Borsa con la stratosferica valutazione di 6 mila miliardi di lire ottenuta grazie all' appoggio dell' Unicredit di Alessandro Profumo. Proprio perché sembrava diventato l' uomo forte della corte di Carlo De Benedetti, la corte stessa lo ha di fatto espulso, e Dal Pino è andato a dirigere Seat Pagine Gialle dentro il gruppo Telecom Italia allora guidato da Marco Tronchetti Provera. Seat era il contenitore di La7, e così Dal Pino ha imparato come si guida una rete tv. Poi passa a guidare il gruppo telefonico Wind e infine torna a lavorare con Tronchetti che lo manda in America Latina a sovrintendere alle attività di Telecom prima e poi della Pirelli.

 

In tutti questi anni ha accumulato relazioni e amicizie importanti anche grazie a un certo talento nel non rendersi odioso, qualità rara nei manager di successo. Adesso dovrà sfruttarle tutte per riuscire a riportare alle regole del moderno mercato delle comunicazioni un sistema che ancora vive di duelli tribali.

MAROTTA ANDREA AGNELLI PARATICIde siervopaolo dal pino

 

 

 

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...