"L'ACCUSA MOSTRA LE FOTO DI IANNONE IN SLIP PER DIMOSTRARE L’ASSUNZIONE DEGLI STEROIDI A SCOPI ESTETICI E RIFIUTA I TEST SCIENTIFICI" – IL LEGALE DEL PILOTA DENUNCIA LA CONDUZIONE DEL PROCESSO PER DOPING DA PARTE DELLA COMMISSIONE DELLA FEDERAZIONE MOTOCICLISTICA – “QUANDO ABBIAMO PRESENTATO IL REPORT CON L' ANALISI DEL CAPELLO, L’ACCUSATORE PRIMA HA AGGREDITO VERBALMENTE IL NOSTRO CONSULENTE E POI…”

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Daniele Sparisci e Marco Bonarrigo per il Corriere della Sera

 

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Che la giustizia sportiva abbia regole diverse da quella ordinaria, minori garanzie per l' incolpato e un certo eclettismo nella fase processuale è cosa nota. Ma lo sviluppo del dibattimento contro Andrea Iannone, il pilota dell' Aprilia trovato positivo a uno steroide anabolizzante, esce dagli schemi abituali.

 

Martedì scorso, per quattro ore, Iannone, assistito dall' avvocato Antonio De Rensis, è stato «processato» a Mies, in Svizzera, davanti ai tre saggi della commissione disciplinare della Federazione motociclistica internazionale davanti a cui doveva giustificare il drostanolone rintracciato nelle sue urine in Malesia.

 

A fungere da pubblico ministero, il legale ceco Jan Stovicek. De Rensis: «Stovicek si è presentato da solo, senza periti o consulenti a dispetto di una materia ipertecnica, com' è facile immaginare: si parlava di steroidi, di nanogrammi, di diluizioni. Noi avevamo portato un chimico di grande esperienza, il professor Alberto Salomone, e perizie redatte da due esperti di fama. Lui si è limitato a mostrare venti foto di Andrea in mutande, asserendo che dimostravano chiaramente l' assunzione del drostanolone "a scopi estetici".

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Quando abbiamo presentato il report con l' analisi del capello, prima ha aggredito verbalmente il nostro consulente e poi si è opposto alla sua acquisizione dicendo che il test non ha validità in ambito processuale.

 

Fortunatamente la Corte l' ha smentito, concedendogli cinque giorni per replicare alle nostre tesi».

 

Jan Stovicek, 47 anni, è un personaggio rampante e poliedrico. Eletto due anni fa membro del board della Federazione mondiale, è vice presidente di quella europea e presidente di quella ceca. Avvocato, ha difeso atleti in processi per doping (tra gli altri il ciclista Roman Kreuziger) davanti a organismi internazionali e al Tas.

 

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Svolge un ruolo di pubblico ministero federale pur essendo membro del board (coincidenza di funzioni impensabile altrove) ma è anche consulente-procuratore legale di piloti. È con la sua assistenza (è titolare assieme al fratello Petr dello studio Kds Legal di Praga) che la giovane promessa Filip Salac ha firmato lo scorso anno il suo primo contratto nella Moto3 con lo Snipers Team.

 

Stovicek, che si è opposto al test del capello perché «non riconosciuto dal codice antidoping», nel 2015 ha ottenuto un non luogo a procedere dell' Unione Ciclistica Internazionale nei confronti del ciclista Kreutziger (il cui passaporto ematico destava sospetti) allegando i risultati di un test sulla «macchina della verità» eseguito dall' atleta. Insomma, il tuttofare Stovicek governa il motociclismo, recluta atleti e sostiene l' accusa contro di loro se si comportano male.

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De Rensis prosegue: «Andrea chiede un processo equo. Vogliamo che le prove siano valutate con attenzione e rispetto, che ci si dia atto che il test del capello dimostra che lui non è assuntore di steroidi e che la tesi della contaminazione alimentare tramite la carne mangiata a Singapore e in Malesia sia valutata con attenzione, non liquidata in due secondi come ha fatto l' accusa». L' 11 febbraio Iannone riceverà le controdeduzioni del procuratore cui avrà cinque giorni (lavorativi) per replicare. A quel punto la giuria potrà decidere se convocare una seconda udienza o pronunciare direttamente il giudizio, appellabile al Tas di Losanna.

 

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L' Aprilia attende mentre raccoglie dati in pista, la nuova moto «con le ali» sta suscitando curiosità e interesse fra gli avversari. Chissà se Andrea riuscirà a salirci un giorno.

 

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