dotto bene van basten

"CARMELO BENE AVEVA CAPITO CHE LO STADIO, IMMANE VULVA, È SUBLIMAZIONE DEL SESSO, TEATRO DELL'EROS ASSOLUTO" – DAVIDE BRULLO SUL LIBRO "IN GINOCCHIO DA TE" CHE RACCOGLIE GLI ARTICOLI DI BENE DEDICATI ALLO SPORT: "IL "FEROCE SALENTINO" AMAVA QUELLI COME LUI, I PRIMATTORI, LA PUREZZA CRISTALLINA DELL'ELETTO, DESTINATO A FINIRE IN CROCE: DA QUI LA GLORIFICAZIONE DI VAN BASTEN, L'AMMIRAZIONE PER FALCÃO, IL TRIBUTO A MICHEL PLATINI. E A STEFEN EDBERG – LE BORDATE A BRERA E A MENNEA  

Davide Brullo per il Giornale

 

CARMELO BENE 1

Sedicesimi di Coppa dei Campioni, settembre 1983. La Roma affronta il Göteborg: dopo lieto affanno - 3 a 0 della Roma in casa, che perde 2 a 1 in Svezia - la lupa passa il turno. Per la cronaca, è il principio di una festa avvelenata dal finale. Allo Stadio Olimpico la Roma perderà la coppa ai rigori, contro il Liverpool: errori fatali di Bruno Conti e di Francesco Graziani. Restiamo ai sedicesimi.

 

Carmelo Bene, sul Messaggero, scrive un articolo, «I tabelloni non segnano tutto», che spiega la sua visione del calcio. «Depositare un pallone inerte in una porta sguarnita equivale il più delle volte a defraudare il vero artefice che magari un attimo prima ha spiazzato una difesa intera. A quel punto il tabellone s' illumina d'incompetenza e il tripudio sugli spalti si colora di cattivo gusto».

 

Cos' era accaduto? Che «Paolo Roberto il Grande» - per noi comuni collezionisti di figurine, Paulo Roberto Falcão - aveva arpionato la palla in modo «ineguagliabile» e «dopo fulminea torsione l'aveva stampata, cancellando il portiere, sul palo stregato». Passava di lì «il ragazzo Vincenzi» - alias Francesco Vincenzi, attaccante in potenza dall'alterna carriera - che butta in rete. Beh, Bene s' incazza: il gol è tutto di Falcão, benché il tabellone si ostini ad affibbiarlo a Vincenzi. Eccolo, il cattivo gusto, l'ingeneroso vilipendio del genio, la bieca protervia della scienza e della tecnica, lo sport ridotto a calcolo, a statistica, a norma enciclopedica per chiosatori inerti.

CARMELO BENE - IN GINOCCHIO DA TE

 

Quattordici anni dopo - settembre 1997 - Bene specifica il pensiero esaminando la distanza, abissale, tra atto e azione.

 

L'azione «è una congiura, una trama ordita», il trionfo del collettivo sul regno dell'individuo; l'atto è il gesto estemporaneo del giocatore giocato dal proprio gioco, in stato d'estasi, bellezza suprema del corpo che richiede, a scandirla, l'endecasillabo, il ditirambo e l'ode, Pindaro e l'ululato iliadico. Per farsi capire, Bene snocciolò due esempi che ora paiono desunti da ere geologiche fa: i gol di Álvaro Recoba - demonietto sorridente dell'Inter - con la maglia dell'Uruguay, e una sortita involontaria - dunque: divina - di Clarence Seedorf, quando difendeva i blasoni del Real Madrid.

 

Si sa, Carmelo Bene s' inguainava di paradossi, caracollava nel caramello del talento: per lui, per dire, «Edberg... era il tennis in persona, poco importava che vincesse o perdesse, era un piacere, davvero divino, poter assistere a un match di Edberg».

 

italia brasile 1982 falcao conti

Ora: a ragion di statistica, Edberg, svedese di scaltrita eleganza, è letteralmente stritolato dal poderoso Pete Sampras (per intenderci: siamo 7 Wimbledon a 2 per Pete), ma tutto ciò, al cospetto della bellezza, che è sempre altra dal risultato, plebeo, è iniquo.

 

Carmelo Bene amava quelli come lui, i primattori, la purezza cristallina dell'eletto, destinato a finire in croce, a essere frainteso: da qui la glorificazione di Marco van Basten, l'ammirazione per Falcão - «La grandezza è nell'essenzialità» -, il tributo al «bel francese», Michel Platini. L'assalto dei calciatori recordman - Lionel Messi, Cristiano Ronaldo etc. - che replicano l'atto eccezionale fino a ridurlo ad azione corrente, quotidiana, avrebbe annoiato Bene, supporter del gesto irripetibile e fine a se stesso, sferico, appunto, neoplatonico. Preferiva, semmai, «quello straordinario fenomeno che corrisponde al nome di Ryan Giggs».

 

CARMELO BENE

Di suo, da ragazzo, Carmelo Bene - come Vladimir Nabokov, per altro - giocava in porta. I «piedi difformi» erano, pare, letali, «capaci di tiri dalle traiettorie irrimediabili», scrive Luca Buoncristiano nell'introduzione, partecipe e bella, a In ginocchio da te (Gog Edizioni, pagg.

210, euro 17), libro che raccoglie gli articoli di Bene, estremista della pedata, scritti per Il Messaggero tra il 1983 e il 1985 - la rubrica s' intitolava «Ripensandoci Bene» - e gli interventi alla trasmissione Zona, nel 1997, in onda su Telepiù. Carmelo tifava in modo sguaiato, filosofico, ovviamente teatrale: la prima del Macbeth al Quirino, nel 1983, la dedicò «a Nils Liedholm e alla magnifica squadra della Roma».

 

Il 29 aprile di quell'anno si scagliò, scoglionato, contro Gianni Brera, «teorico dell'attentato a uomo», «fabbro pioniere in neologismi... altresì responsabile dell'ignominia linguistica-orale che ha ormai trasformato le nostre radio-tele-cronache nei più astrusi concili tridentini».

 

diego armando maradona e michel platini

Chi lo ha conosciuto, sa che Bene era un estasiato esteta dello sport: guardava di tutto. Così, per dire, bacchetta Pietro Mennea perché nella sua corsa «si legge sin troppo affanno, sacrificio e spasimo. Tutto il penoso retroscena che la sostiene. E questo non è decente. Chi è grande si veste di leggerezza».

 

Commenta le gare di automobilismo - preferiva Niki Lauda -, stende una Fenomenologia di Sergej Bubka, s' inchina agli augustei cazzotti di Evander Holyfield, «indiscutibile campione mondiale dei pesi massimi».

 

Aveva capito, Bene, che lo stadio, immane vulva, è sublimazione del sesso, teatro dell'eros assoluto, l'ultimo, effimero istante, in un'esistenza altrimenti normata, normale e per lo più inutile, in cui il divino, spermatico, insorge, guerreggia, spira. Al cronista, l'obbligo di intuirlo, di intenderlo: Apollo cinge con il lauro un unico eroe, gli altri siano, almeno, degni gregari.

van basten

 

Già nel 1997, ad ogni modo, Carmelo Bene non ne poteva più. Il calcio «demenziale nelle cifre, ma omologato», supino allo «strapotere dei procuratori», smise di piacergli. «Sono un cultore della qualità, dell'eccezione de-genere, dell'eccesso. Sono e rimango un anti-nazionalista. E la stessa tanto invocata Europa è ancora meno di una espressione geografica».

 

L'idea del calcio come fenomeno popolare, concetto-confetto di cui si beano gli intellettuali per intingere la lingua nella latrina del volgo, gli faceva schifo. Parlava e scriveva di sport, Carmelo, perché «c'è bisogno di eccessi, di eccedere proprio nell'etimo».

 

EDBERG

Ormai, è l'eccesso opposto, la noia ad ogni match: la «spettacolarizzazione» dello sport, disciplinato come uno show qualunque, segnala che lo spettacolo è finito, da tempo. Il recordman è l'opposto dell'aristocratico olimpico, lo sport non è più arte ma mestiere, meglio se redditizio. Tutto si può calcolare e misurare, e poiché lo smisurato tramonta Dio non si scalda più, correndo, a bordo campo.

edbergEDBERG FEDERER Boris Becker Stefan Edberg becker vs edberg edberg

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”