rocchi conte

"NOI DOBBIAMO FARE MENO ERRORI MA CHIEDO RISPETTO O IL CLIMA SI INCENDIA" - IL DESIGNATORE DEGLI ARBITRI GIANLUCA ROCCHI REPLICA A ANTONIO CONTE CHE DOPO IL RIGORE CONTROVERSO FISCHIATO DA MARIANI IN INTER-NAPOLI AVEVA PARLATO DI "ERRORE INACCETTABILE" - IL VAR HA DUE PROBLEMI: SU CERTI EPISODI, TIPO IL RIGORE PER L’INTER DI DOMENICA SERA, NON PUÒ INTERVENIRE PERCHÉ IL PROTOCOLLO LO VIETA E..."

Emanuele Gamba per “la Repubblica” - Estratti

 

gianluca rocchi

Gli strafalcioni delle ultime due giornate non hanno riempito d’entusiasmo il designatore Gianluca Rocchi. Ma il giorno dopo le polemiche non si è arrampicato sugli specchi per giustificare gli sbagli dei suoi arbitri, già dichiarati in diretta domenica sera su Dazn. Tuttavia ha chiesto un po’ di comprensione, perché errare è certamente umano ma la sua squadra non dà l’idea di perseverare.

 

Poi però ci sono gli attacchi ricevuti domenica da Conte, con la sua allusione ai retropensieri, e dall’Udinese, che per i fatti di Bergamo ha chiesto un libro di scuse. Il tomo riparatorio non lo riceverà, ma il club friulano può comunque avere le spiegazioni che ritiene dall’ex arbitro Riccardo Pinzani, dirigente dell’Aia delegato a tenere i rapporti con le società: chi ha chiarimenti da reclamare, può rivolgersi a lui.

 

ANTONIO CONTE GIUSEPPE MAROTTA

Rocchi, infatti, pensa che sia la collaborazione la chiave per migliorare il rendimento dei direttori di gara: «Noi ci dobbiamo mettere del nostro per fare meno errori possibili, ma chiedo a tutti di essere più tolleranti, perché se non porti rispetto il clima si incendia». Il timore degli arbitri è che si stia invece andando verso un sistema a tolleranza zero, in cui anche un fallo a centrocampo di difficile valutazione, come quello di Bondo che ha portato all’annullamento del gol del Monza contro il Milan (che invece andava convalidato, Feliciani è stato “squalificato” per la gestione complessiva dell’episodio), scatena strascichi che resistono al tempo.

 

(...)

 

LE IENE ROCCHI

Il Var ha due problemi, che probabilmente mai potrà risolvere: su certi episodi, tipo il rigore per l’Inter di domenica sera, non può intervenire perché il protocollo lo vieta e l’errore umano è sempre in agguato. È colpa di un uomo (anzi di due, l’arbitro Di Bello e il Var La Penna) se il fallo di mano Hien in Atalanta-Udinese non è stato punito, perché quello non era un rigore ma un rigorissimo, come è colpa di un uomo (anzi tre, ma specialmente i due varisti Pairetto e Maresca oltre all’arbitro Marcenaro) se la settimana prima è stato convalidato il gol di Magnani in Verona-Roma.

antonio conte inter napoli

 

Molto dipende da questa zona grigia sulla quale il Var non ha margine di intervento, quella dei famosi “rigorini”. A fine partita Mariani ha riconosciuto che il fischio di San Siro avrebbe anche potuto risparmiarselo, eppure non si tratta di una decisione totalmente campata per aria: il contatto tra Anguissa e Dumfries c’è stato e non esiste ancora uno strumento (se non l’occhio umano, che è imperfetto) per misurarne l’intensità.

 

CLAUDIO LOTITO GIANLUCA ROCCHI

La linea guida che Rocchi sta insistendo per imporre alla sua squadra prevede di sorvolare il più possibile sui grigi: un fallo, specie per quelli che devono determinare la cosiddetta massima punizione (che, in quanto massima, non deve essere conseguenza di un episodio minimo) deve essere nero o bianco, non esserci o esserci. Continuando a prendere il rigore di domenica come riferimento, quello è stato un fallo a bassa intensità e dunque uno di quelli che Rocchi preferisce che non vengano fischiati.

 

Alzando la soglia della punibilità si aiuta anche il Var, che per protocollo può intervenire solo per chiari ed evidenti errori: se sugli episodi “grigi” l’arbitro è il primo a lasciar correre, più nessuno chiederà che si valuti al ralenti la forza di una spinta o di un contatto. Continuerà a esserci qualcuno che sbaglia (l’abbaglio collettivo sul mani di Hien è clamoroso), ma magari l’errore sarà accettato con maggiore tolleranza.

gianluca rocchi gianluca rocchi nel centro var di lissone 2antonio conte inter napoliantonio conte inter napoli

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…