"LE RADICI CA TIENI": GLI ANNI IN SALENTO DI TSITSIPAS – LE SCORPACCIATE DI PESCE A OTRANTO E QUEL MATCHPOINT FESTEGGIATO COME UNA COPPA DAVIS – L’APOLLO GRECO, NUMERO 5 AL MONDO, SCONFITTO DA NADAL IN FINALE A BARCELLONA, HA GIOCATO PER QUATTRO ANNI, QUANDO ERA ANCORA ADOLESCENTE, PER UN PICCOLO CIRCOLO DI GALATINA, PORTANDOLO IN A2. AVEVA ANCHE PROMESSO DI IMPARARE L'ITALIANO SE... – VIDEO

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Antonio Castaldo per corriere.it

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A Galatina, piccolo borgo assolato alle porte di Lecce, c'è chi conserva tra i ricordi di famiglia il match point della finale del campionato di serie B, anno 2016. In campo c'era il campione del circolo Coop Pesaro, il ventenne ma già affermato a quei livelli Cristian Carli, e un ragazzino greco di 17 anni che avrebbe avuto uno straordinario futuro. Stefanos Tsitsipas vinse quella partita, consegnando al circolo guidato da Giovanni Stasi una storica promozione.

 

E poi proseguì una straordinaria carriera che lo ha portato ad essere tra i primi 5 giocatori al mondo. Per scoprire chi è il tennista greco che ha battuto in semifinale a Barcellona l'italiano Jannik Sinner, per poi essere sconfitto in finale da Nadal, ripercorriamo la sua carriera, a cominciare dagli esordi salentini.

 

In Italia

Nel 2014 fu il tennista greco Paris Gemouchidis a consigliare a Stasi di ingaggiare il giovanissimo Tsitsipas, con il quale si allenava. Nella prima stagione, per 8 volte Stefanos prese il volo Atene-Brindisi per raggiungere il circolo tennis Galatina e disputare le gare di campionato. Lo accompagnavano dal padre Apostopolos, ex giocatore di buon livello, e a volte anche la madre, Julia Salnikova, russa ex numero 194 del ranking.

 

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Nel secondo anno qualche partita in meno, ma comunque quasi tutte vinte, in un tripudio di sorpresa e ammirazione su campi che non avevano mai visto così tanto talento concentrato in un ragazzino di 15 anni. È del decisivo 2016, il singolo vinto contro Carli e il doppio in coppia con l'italo argentino Tomas Gerini che spalancò alla società guidata da Giovanni Stasi le porte della serie A2. Il punto finale venne festeggiato da tutti, e dal greco in testa, con lo stesso entusiasmo con cui si celebra la vittoria di una Coppa Davis.

 

L'ultimo anno insieme

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Nel 2017 si concluse l'avventura leccese di Stefanos, che l'anno dopo vinse il trofeo Bonfiglio, il campionato internazionale juniores di Milano. In quell'anno è anche scomparso Giovanni Stasi, anima del circolo Galatina, la cui eredità è stata raccolta dal figlio Mario: «Di Stefanos — racconta Stasi — serbiamo tutti un ricordo magnifico. Era un ragazzo che viveva per il tennis, ma quando usciva dal campo, era simpatico e gioviale. Ricordo quelle cene nel portico di casa mia o a Otranto, dove faceva scorpacciate d pesce. Con noi stava bene e si divertiva, sono contento che conservi un buon ricordo di questa esperienza».

 

Filippo Stasi, cugino di Mario e compagno di doppio di Stefanos in diversi match, ricorda un episodio in particolare: «Eravamo a Milano, per una gara importante. Scendendo dal treno della metro cadde, si fece male. Noi rimanemmo impietriti, non riuscimmo neppure ad aiutarlo. Era l'unica speranza che avevamo di vincere, e già avevamo capito che sarebbe diventato un top 10. Se si fosse infortunato così, non ce lo saremmo mai perdonato».

 

Lo scalpo di Federer

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La consacrazione del campione greco è arrivata nel 2019, con una storica vittoria sul grande Roger Federer negli ottavi di finale dell’Australian Open, poi vinto da Djokovic dopo una combattuta finale con Nadal, che in semifinale aveva superato lo stesso Tsitsipas. Con lo svizzero terminò: 6-7, 7-6, 7-5, 7-6, e per molti si trattò quasi di un passaggio di consegne tra l'allore 38enne ex numero 1 al mondo e il ventenne già incoronato anche alle Next Gen Finals Atp.

 

Battuto da Nadal

Negli anni successivi all'exploit di Melbourne, Tsitsipas ha perso due finali da Rafa Nadal (Barcellona e Toronto) appendendo scalpi importanti alla cintura (Thiem, Djokovic, Zverev). È quindi diventato il primo greco ad annettersi un titolo Atp, ed ha raggiunto gli ottavi a Wimbledon, il torneo preferito: «Il primo Slam che vorrei vincere in carriera». Perché? «Per l’importanza, la copertura mediatica, la popolarità interplanetaria: vincere Wimbledon ti cambia la vita», ha dichiarato.

 

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Il trionfo di Montecarlo

A soli 22 anni, Tsitsipas vanta un titolo molto importante, la vittoria alle ATP Finals 2019 (tra l'altro battendo di nuovo Federer), alla sua prima partecipazione, e il Masters 1000 di Monte Carlo vinto proprio quest'anno contro Andrej Rublev, e un totale 6 titoli Atp, unico giocatore greco ad aver realizzato questa impresa in era Open. Ha inoltre raggiunto. quattordici finali.

 

Il ricordo di Galatina

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Giunto al numero 5 del ranking mondiale, Tsitsipas è pronto al definitivo salto di qualità nella sua carriera. Ha recentemente bissato il suo miglior risultato in uno Slam, tornando a disputare nel 2020 una semifinale prima a Parigi, sconfitto da Djokovic, quindi quest'anno di nuovo agli Australian Open, perdendo contro Medvedev. Nonostante i suoi successi, e l'innegabile progressione in carriera, non ha dimenticato gli amici salentini. In una recente intervista a «SportWeek» ha parlato di quell'esperienza per lui fondamentale: «Furono anni straordinari, promisi che avrei imparato l’italiano se fossimo saliti in A1, ma ci fermammo in A2, comunque un risultato straordinario».

 

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