martin dahlin

LO RICONOSCETE? - LA SUA STORIA E' LEGATA IN QUALCHE MODO A QUELLA DI LUTHER KING - ARRIVATO IN ITALIA CON GRANDI ASPETTATIVE, E' PASSATO ALLA STORIA DELLA SERIE A PIU' COME NUOTATORE CHE COME CALCIATORE - DURANTE IL RITIRO, INFATTI, SI INFLIGGEVA PIU' VASCHE DI FEDERICA PELLEGRINI - IN CAMPO, CHE HA VISTO POCHE VOLTE, E' STATO UN DISASTRO - DI CHI SI TRATTA?

martin dahlin 8

Estratto dell'articolo Da www.goal.com

 

I suoi genitori, un musicista di origine venezuelana ed una psicologa svedese, si sono conosciuti a Copenhagen ma si sono poi trasferiti in un sobborgo di Goteborg dove loro figlio nascerà dodici giorni dopo uno degli eventi più importanti del XX secolo: l’assassinio di Martin Luther King. Il piccolo Martin, nome che non gli è stato dato a caso, cresce in Svezia e nel 1978 si appassiona al calcio vedendo in Tv le imprese compiute ai Mondiali dall’attaccante argentino Mario Kempes.

 

martin dahlin 6

[…] Cresciuto nel Lunds BK, la squadra della sua città, vede realmente realizzare il suo sogno di diventare un calciatore quando nel 1987 si trasferisce al Malmo, la squadra più forte di Svezia. La prima stagione tra i grandi è da sogno, 17 goal in 21 partite di campionato, e da lì in poi per lui il discorso si farà in discesa.

 

Il suo nome inizia a circolare presto anche in Italia, tanto che la Fiorentina, allora allenata dal tecnico svedese Sven-Goran Eriksson, pensa di prenderlo per poi fargli fare le ossa altrove, ma il trasferimento non si concretizza e il giovane Martin resta in Svezia, dove si impone al punto di entrare nel giro della Nazionale, prima di compiere il grande salto: quello in Bundesliga.

martin dahlin 3

 

Il Borussia Monchengladbach è lesto nell’anticipare la folta concorrenza e nell’assicurarselo per poco più di un miliardo di lire e Dahlin ripaga la fiducia avuta segnando caterve di reti. Le immagini dei suoi goal e delle sue prodezze iniziano a fare il giro d’Europa, ma ai meno attenti ai discorsi tecnici è soprattutto una cosa a balzare all’occhio: Martin è svedese, ma è anche di colore.

 

martin dahlin 2

“Per me è un motivo d’orgoglio sapere di essere stato uno dei primi giocatori svedesi di colore, ma non mi sono mai visto come un pioniere. Io sono solo un calciatore, sono un ragazzo che gioca a pallone. Per me non ci sono differenze, io non vedo colori”. […] A 26 anni Dahlin ha dimostrato di essere più che pronto per un ulteriore passo in avanti della sua carriera e si riscopre tra l’altro tra gli attaccanti più ambiti dell’intero panorama calcistico mondiale. Per lui, come per molti altri colleghi, la svolta arriva nel 1995, ovvero nell’anno della ‘Sentenza Bosman’.

 

La punta svedese sa che il contratto che lo lega al Borussia Monchengladbach è in scadenza e sa anche di avere solo l’imbarazzo della scelta. Gli arrivano chiamate da ogni parte d’Europa e lui non ha dubbi nell’accettare un’offerta in particolare: quella della Juventus. […] Ma quando ogni tassello del puzzle sembra essere andato al suo posto e si attendono solo gli annunci ufficiali, sorge un problema: il Borussia, in maniera molto intelligente, si è assicurata una sorta di paracadute prevedendo il ‘terremoto Bosman’.

martin dahlin 17

 

Nel contratto di Dahlin c’è fondamentalmente una clausola che prevede che, in caso di cambiamenti importanti in ambito di calciomercato, lo stesso è da considerarsi automaticamente prolungato per un anno. Il giocatore quindi formalmente non è libero e bisogna accontentare le richieste del Gladbach per prenderlo.

martin dahlin 16

 

[...] Ne viene fuori un lungo tira e molla al termine del quale ad arrendersi è proprio la Juve che alla fine decide di rafforzare il suo attacco con il solo Amoruso. […] Con la Juventus fuori dai giochi, sull’attaccante svedese si fionda quindi la Roma che, trovandosi la strada quasi spianata, accontenta il Gladbach, offrendo tra l’altro una cifra molto simile a quella dei bianconeri, e si assicura la sua firma.

 

Il club giallorosso riesce quindi a mettere a disposizione di Carlos Bianchi una delle punte più desiderate d’Europa e a Dahlin, che sarà presentato insieme a Trotta, viene riservata un’accoglienza da superstar.

 

martin dahlin 15

L’ultimo tassello, quello necessario per il salto di qualità, ora c’è e in Italia tutti parlano di un colpo straordinario. A 27 anni, l’attaccante svedese è nel pieno della sua maturità e pronto a dare il suo contributo ma, come sempre accade nel calcio, a dare il giudizio insindacabile sulla bontà o meno di un’operazione è il campo.

 

Dahlin nella capitale si trova chiuso da una concorrenza nutritissima e Bianchi semplicemente non lo vede. […] Deluso dal mancato approdo alla Juventus, ma anche dal fatto di non essere titolare, Dahlin, nelle poche occasioni avute a disposizione, ha mandato in campo la controfigura di se stesso. Errori grossolani, scarsa lucidità e poco adattamento alle idee di un allenatore che gli preferisce sempre altri compagni di reparto, sono gli ingredienti che porranno fine ad un’avventura durata appena tre partite di campionato senza goal.

 

martin dahlin 13

[…] Dahlin lascerà la Roma a gennaio, ironia della sorte come quel Trotta con il quale era stato presentato, per tornare in prestito al Borussia Monchengladbach. Tornando a respirare l’’aria di casa’ e sentendo nuovamente la fiducia dell’ambiente, riprenderà a segnare con costanza, tanto che al termine della stagione saranno ben dieci i goal in Bundesliga in diciannove partite. Il tutto mentre la deludente avventura di Bianchi in giallorosso è già clamorosamente giunta al capolinea.

 

martin dahlin 11

Tornerà in giallorosso solo per trovare una nuova sistemazione. In Germania gli estimatori sono tanti, ma deciderà di ripartire dall’Inghilterra.

 

[…] E’ stato considerato per anni un attaccante fortissimo, ma incredibilmente tanto in Italia, quanto in Inghilterra, viene dai più ricordato come una meteora, o peggio ancora viene inserito nella categoria dei ‘bidoni’[…].

martin dahlin 10martin dahlin 5martin dahlin 9martin dahlin 7martin dahlin 4martin dahlin 14martin dahlin 18martin dahlin 1martin dahlin 19martin dahlin 12

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...