serracchiani

RISPETTO A DEBORA SERRACCHIANI IL SUO PREDECESSORE DELRIO SEMBRA CHURCHILL - LA CAPETTA DEM FA LA FEMMINISTA QUANDO LE CONVIENE MA, ESSENDO DONNA DI APPARATO, HA PREFERITO SOTTOSTARE A UN ACCORDO TUTTO AL MASCHILE FRA GLI EX RENZIANI DI BASE RIFORMISTA E LA NUOVA SEGRETERIA LETTIANA. RESTIAMO IN FIDUCIOSA ATTESA CHE S'INTESTI UNA BATTAGLIA ORIGINALE O ANCHE SOLO UN…

A.Giul. per "Libero quotidiano"

GRAZIANO DELRIO DEBORA SERRACCHIANI

 

«Da Erdogan un' offesa alle donne e ai valori europei» «Con Marianna Madia c' è stata una competizione vera. Quando due uomini si confrontano si parla di scontro, se lo fanno due donne diventa una rissa» Spiace contraddire le contorsioni femministe di Enrico Letta, ma rispetto a Debora Serracchiani il suo predecessore Graziano Delrio sembra Winston Churchill sotto adrenalina. E invece il nuovo segretario ha preferito piazzare lei alla presidenza dei deputati democratici, illudendosi di lavare così l' onta maschilista di Nicola Zingaretti che aveva dovuto ricollocare i tre capicorrente nella delegazione di governo del Pd.

 

MADIA SERRACCHIANI

Spiace, dicevamo, anche perché la Serracchiani non è certo l' ultima arrivata: la conosciamo dal 2009, quando si è imposta all' attenzione del Partito democratico contestandone la classe dirigente che aveva appena rottamato Walter Veltroni, per diventare eurodeputata di lì a poco, quindi presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia; poi si è stabilmente piazzata nel ruolo di responsabile nazionale dei Trasporti e infrastrutture del Pd, transitando per le segreterie di Guglielmo Epifani e Matteo Renzi fino a diventare vicesegretario con il bullo di Rignano (2014) e vicepresidente di Paolo Gentiloni (2019).

MADIA SERRACCHIANI

 

LUOGOCOMUNISMO Da una donna con un tale cursus honorum ci si dovrebbe attendere competenza e presenza scenica di prim' ordine. E invece, fin dall' esordio dopo l' incoronazione da parte dei colleghi di Montecitorio a fine marzo, eccola subito spiaggiata sulle rive del luogocomunismo lettiano: dalla battaglia lunatica per lo ius soli alla «questione femminile» come passepartout indifferenziato, attivato però a corrente alternata: «La leadership al femminile deve essere un' occasione per il partito di cambiare le logiche che lo tengono intrappolato», ha scritto subito dopo l' elezione a capogruppo, senza però spiegarci perché qualche settimana prima aveva rinunciato a sfidare lo stesso Letta per la segreteria del Pd come le aveva chiesto la corrente rosa delle Donne democratiche in cerca di riscatto femminista.

 

La verità è che Serracchiani, essendo donna di potere e quindi di apparato, ha preferito sottostare a un accordo tutto al maschile fra gli ex renziani di Base riformista e la nuova segreteria lettiana, ricevendone in premio la guida del gruppo parlamentare come contropartita di un testacoda inatteso dalle colleghe («noi donne dem dobbiamo prendere sul serio la sfida per la leadership, che dobbiamo mettere sul tappeto senza alcuna timidezza», aveva illuso tutte in un colloquio con il Riformista). Ma stiamo parlando di cose minute e un po' labirintiche.

marianna madia debora serracchiani raffaele cantone foto di bacco

 

Dalla sempre compunta e inappuntabile Serracchiani - già compilatrice di un memorabile dress code da educand* per sindac* friulan* quando governava la Regione - nessuno ha finora ricevuto segnali di particolare vitalità politica che non fossero la quieta, ordinata e avvocatesca parafrasi d' un credo partitico del segretario di turno.

 

 

orfini serracchiani

Mai una parola fuori posto, un cenno d' insofferenza, un tratto distintivo e un contributo rimarchevole al dibattito pubblico. Acqua cheta, appunto, capace di scorrere indisturbata tra la vocazione maggioritaria e grancoalizionista di Renzi, la svolta ribaltonista giallorossa di Zingaretti e, adesso, le larghe intese con la Lega dell' arcinemico Matteo Salvini ereditate da Letta jr.

 

serracchiani

ACQUA CHETA Non è colpa sua, e tuttavia ella rappresenta una maledizione per ogni ritrattista che voglia indagarne l' imperscrutabile ragion d' essere: si finisce in un precipizio di stordimento letargico a rimpiangere la corposa mitezza di Delrio, che non è un fulmine di guerra ma per lo meno alle sue spalle lascia avvertire la presenza di un mondo e di una storia tridimensionali.

 

serracchiani

Ad ogni modo, dopo aver letto i suoi ultimi, piatti e sacrosanti tweet indignati per i noti oltraggi subiti in Turchia da Ursula von der Leyen o per i maltrattamenti di genere riservati da cattivi genitori a una figlia lesbica, restiamo in fiduciosa attesa che Serracchiani ci smentisca in maniera squillante, s' intesti una battaglia originale, una fronda improvvisa o anche solo un emendamento che non sia telecomandato dal Nazareno.

 

In alternativa va bene anche un selfie spettinato e rockettaro, purché sia vita.

serracchianiserracchianiSERRACCHIANIRENZI SERRACCHIANIdebora serracchiani (2)DEBORA SERRACCHIANIRENZI INSTAGRAM guerini serracchianiserracchiani come mercolediserracchiani

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…