jannik sinner

L’ERBA DI SINNER E’ SEMPRE PIU’ VERDE (E PIU’ RICCA) - CON LA VITTORIA DI HALLE JANNIK SI E’ MESSO IN TASCA 421.790 EURO: A META’ STAGIONE I GUADAGNI DELL’ALTOATESINO SFIORANO I 5 MILIONI DI DOLLARI A CUI VANNO AGGIUNTI I 20 DEGLI SPONSOR - L’ANNO SCORSO, SINNER HA INCASSATO NON MENO DI 42 MILIONI DI DOLLARI SUI QUALI NON PAGHERÀ LE TASSE (TRANNE CHE SUI PREMI, TASSATI SECONDO LE LEGGI DEI PAESI OSPITANTI) PERCHÉ HA TRASFERITO LA RESIDENZA FISCALE A MONTECARLO – GLI INVESTIMENTI IMMOBILIARI A MILANO E L’OBIETTIVO WIMBLEDON (PER I BOOKMAKER IL FAVORITO È ALCARAZ)

Massimiliano Jattoni Dall’Asén per corriere.it – Estratti

 

Nonostante compirà solo 23 anni il prossimo 16 agosto, grazie ai suoi precoci successi, Jannik Sinner fa già parte della top 30 dei tennisti che hanno guadagnato di più nella storia. 

jannik sinner

 

 

(...) Se l’anno di grazia per il tennista è stato il 2023, con 8,3 milioni di dollari guadagnati, il 2024 si appresta a non essere da meno: a metà stagione Sinner sfiora già i 5 milioni di dollari di guadagni. Solo ad Halle l’azzurro ha portato a casa 421.790 euro, una cifra che gli permette di rafforzare il primo posto nella classifica dei tennisti più ricchi della stagione.

 

Ma accanto ai premi, ci sono le golose sponsorizzazioni e le apparizioni in tv, che nel 2023 hanno toccato l’interessante cifra di 20 milioni. Con Nike, Sinner ha un contratto decennale da 150 milioni di dollari: parliamo di 15 milioni di dollari all’anno. In totale, secondo la Gazzetta dello Sport, Sinner incasserebbe 20 milioni ogni anno dagli sponsor: ai 15 annuali garantiti dalla Nike si devono infatti aggiungere i compensi derivati dagli accordi con Gucci (di cui non sono state svelate le cifre), Rolex, Parmigiano Reggiano, Alfa Romeo, Lavazza, Fastweb,  Technogym, Panini e Intesa Sanpaolo: si stima che il valore di questi si aggiri attorno ai 5 milioni a stagione. 

 

jannik sinner atp 500 di halle

L’anno scorso, dunque, Sinner ha incassato non meno di 42 milioni di dollari sui quali non pagherà le tasse (tranne che sui premi, tassati secondo le leggi dei Paesi ospitanti) perché, come è noto, anche il campione di San Candido ha trasferito la residenza fiscale a Montecarlo, come hanno fatto prima di lui tanti altri sportivi. Grazie a quanto stabilito nel 1869 dall’allora principe Carlo III, a Montecarlo non ci sono infatti imposte personali, cosa che ha trasformato il principato in un paradiso fiscale

 

Dal 2022, questi incassi Sinner ha deciso di investirli diversificando il suo patrimonio attraverso una serie di investimenti strategici. Come ricostruito dal Sole24Ore, le sue società, tutte con sede a Montecarlo, operano in diversi settori: dalla gestione immobiliare alla finanza.

 

La Foxera Holding è la holding centrale per le altre attività: Foxera Re Monaco, specializzata nel settore immobiliare; Scp Foxera Re Italy e Foxera Fin. Questo portafoglio di società si concentra principalmente sulla gestione e l’amministrazione di beni mobili e immobili, incluse attività di locazione e restauro di edifici.

jannik sinner atp 500 di halle

 

Le società sono dunque tre, più una sulla quale il quotidiano di Confindustria non è riuscito a trovare la documentazione che ne attesti la proprietà diretta. Tutte registrate tra settembre 2022 e settembre 2023, ma emerse solo ora grazie alle nuove norme di trasparenza adottate dal Principato. Stando sempre alla ricostruzione del Sole24Ore, Jannik Sinner sta investendo anche in Italia: «a Milano il tennista possiede dal luglio 2023 una società immobiliare proprietaria di alcuni uffici nel centro storico del capoluogo lombardo, il cui valore è stimato attorno a 3,6 milioni di euro», scrive il quotidiano di Confindustria, che rivela l’acquisto da parte dell’azzurro anche degli appartamenti di Casa Barelli, palazzo storico di Corso Venezia, a pochi passi dalle vie del lusso meneghino.

 

 

SINNER FAVORITO A WIMBLEDON? 

Gaia Piccardi per corriere.it - Estratti

 

Mentre ad Halle Jannik Sinner era impegnato a diventare un tennista erbivoro, gli inglesi hanno deciso le quote. I bookmaker vedono favorito il campione in carica di Wimbledon (e di Parigi), Carlos Alcaraz, sul barone rosso e Novak Djokovic, sette volte re sull’erba, operato al menisco del ginocchio destro il 5 giugno scorso.

jannik sinner atp 500 di halle

 

È una notizia: significa che gli scommettitori danno per scontato che il serbo giochi (si può puntare anche su questo), grazie a un recupero record che farebbe concorrenza a quello di Franco Baresi a Usa ’94 (25 giorni).

 

 

La presenza nel tabellone del sovrano spodestato, in effetti, sposta non di poco gli equilibri. La sconfitta di Alcaraz al Queen’s ha riportato Djokovic al secondo posto in classifica, alle spalle di Jannik: se i notabili di Wimbledon rispetteranno il ranking (sono liberi di non farlo) significa avere la certezza di affrontare il Djoker in finale, se ci arriva, con Carlito mina vagante orientata dal sorteggio di venerdì. Djokovic è in Church Road, ieri si è allenato blandamente, ginocchio e braccio protetti da fasce elastiche: «Miglioro in fretta, vorrei provarci» avrebbe detto ad Alcaraz, incrociandolo sui prati.

 

Quanto a Jannik, arrivato ieri all’ora di pranzo, lo schema è il solito: casa in affitto a Wimbledon insieme al team (Vagnozzi si unisce a Cahill dopo una breve vacanza), pochissime distrazioni, occhi puntati sull’obiettivo. Conquistare Wimbledon da numero uno del mondo farebbe fare un salto quantico allo status dell’italiano che sta riscrivendo le leggi del tennis.

 

 

sinner marozsan

(...)

 L’erba di Wimbledon non è quella di Halle. In Church Road dal 2001 si semina solo loietto inglese perenne, rasatura 8 millimetri contro i 6 precedenti, considerato più resistente e affidabile nel rimbalzo rispetto al misto di semi usato prima.

Sinner lo tratterà come se fosse veloce all’aperto: la solita violenza con gli accorgimenti negli spostamenti e le ginocchia basse richieste dal manto su cui si gioca meno in assoluto. Jannik ormai conosce le dinamiche tra top players, fa pretattica: «Se sta bene, il favorito rimane Djokovic». Se.

sinner alcaraz

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…