IL SESSO, LA ROMA PER CUI SI E’GIOCATO I POLMONI, I VAFFA A PALLOTTA: WALTER SABATINI SI RACCONTA IN UN TEATRO ROMANO – LE LITIGATE CON PAOLO FIORENTINO DI UNICREDIT PER LAMELA, LA “VICENDA TURPE” TOTTI-SPALLETTI, LE PLUSVALENZE "REALI", I CALCIATORI “TESTE DI CAZZO”, IL CASO MICCOLI, L’INVIDIA PER IL DS DEL NAPOLI GIUNTOLI, BALDANZI E PAFUNDI, GARCIA MARQUEZ E JOYCE (CHE NON SONO DUE TERZINI) – LE BORDATE CONTRO LA SUPERLEGA E LA MAMMA DI RABIOT - IL RIMPIANTO E IL SOGNO… - IL LIBRO

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Francesco Persili per Dagospia

 

walter sabatini 1 walter sabatini 1

“Mi sveglio con il rammarico di non aver vinto lo scudetto con la Roma”. Walter Sabatini, ex ds giallorosso, parla del suo libro in un incontro a porte chiuse (non per Dagospia) in un teatro romano.

 

Brandelli di vita, frammenti di calcio furioso e fumoso e un chiodo fisso: la Roma. “Mi ha colpito e ferito. Per lei ho fatto l’acrobata del calcio. Stress, viaggi con il fuso orario saltato. Fumavo 60 Marlboro al giorno. Mi sono giocato i polmoni. Ma rifarei ogni cosa”. Le litigate con Paolo Fiorentino di Unicredit per finanziare l’acquisto di Lamela, i vaffa (in italiano) a Pallotta, Gervinho che il secondo anno si presentò “con una specie di tribù”, la “vicenda turpe” Totti-Spalletti: “A Roma non c’è nulla che funzioni normalmente. Ma io sono orgoglioso dei miei anni in giallorosso. Le 10 vittorie di fila con Rudi Garcia, gli oltre 200 milioni di plusvalenze “reali”. Non abbiamo mai fatte operazioni inquinate, il dg Mauro Baldissoni era molto attento…”.

 

IL MIO CALCIO FURIOSO E SOLITARIO DI WALTER SABATINI IL MIO CALCIO FURIOSO E SOLITARIO DI WALTER SABATINI

Il colpo mancato? “Rabiot. L’avevamo preso ma ci fu un incidente con la madre. Le dissi di tutto…”. Al suo fianco c’era Ricky Massara, oggi direttore sportivo del Milan: “Un grande errore da parte della Roma esserselo lasciato scappare”. Mourinho? “La sua squadra non è spettacolare ma sa come e quando colpire l’avversario”.

 

Il discorso si allarga. Sabatini, in versione Dottor Divago, scomoda Pippo Marchioro che storpiava il nome di bomber Zampagna, ricorda gli anni alla Lazio con Lotito (“Siamo andati in Champions con tarallucci e vino”) e fa un endorsement a Sarri (“Mi piace, grande fumatore”).

 

walter sabatini salernitana walter sabatini salernitana

Fulmina i calciatori “teste di cazzo” e Miccoli, condannato a tre anni e mezzo per estorsione aggravata dal metodo mafioso (“Era fortissimo ma aveva questa testa…”). Passa, infine, a rivendicare la salvezza-miracolo con la Salernitana e la scommessa vincente con Verdi.

 

La crisi del talento in Italia? “Non si gioca più per strada, le scuole calcio uccidono i ragazzini con la tattica. I giovani calciatori devono essere lasciati allo stato brado…”. Selvaggi e sentimentali, Javier Marias dixit, e anche un po’ rissaioli. Come Arnautovic: “Mi piace, lui è un rissaiolo nel senso che piace a me. Non uno che monta la gazzarra in campo ma che ha voglia di sradicare il pallone agli avversari”. Per questo preferisce il “virile” Kvara a Leao.

 

spalletti sabatini spalletti sabatini

“Ho una sana invidia nei confronti del ds del Napoli Giuntoli perché ha preso lui e Kim, giocatori fantastici presi in territori sconosciuti”. Parole al miele per Luciano Spalletti, architetto e demiurgo della squadra che sta dominando il campionato: “Mai visto giocare così a calcio. Il Napoli è difficilmente migliorabile”. E sulla cavalcata delle squadre italiane in Europa gonfia il petto: “La vituperata serie A ha prodotto risultati importanti. La Premier è gestita da manager, la nostra Lega è un cortile in cui si beccano i galli ma questo non significa che le italiane siano dietro alle inglesi, anzi. Il merito è dei nostri allenatori. Guardate, ad esempio, De Zerbi al Brighton…”

 

SABATINI SABATINI

Bordate sulla Superlega (“Un progetto orrido”) e sugli agenti dei calciatori (“Sono potenti perché sono i club a renderli tali, ma vanno tenuti al loro posto”). Nomi da annotare sul taccuino: Baldanzi dell’Empoli e Pafundi dell’Udinese (“Per lui dieci milioni li offrirei”). Suggestioni letterarie: Garcia Marquez, Kafka, Camus e Joyce: "Ora voglio rileggere l’Ulisse”. E tutto il resto è vita e metafora, "luce sui tetti di Roma" e "rumore di bottiglie rotte", sesso (“negli anni di Roma lo facevo sempre fumando”) e sigaretta elettronica. “Le Marlboro non le posso più fumare…”. Sistemati i fantasmi del passato, c'è un ritorno nel calcio da preparare e un sogno, furioso e fumoso: “Vorrei avere i polmoni di un bambino…”

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