I SOLDI NON DANNO LA FELICITA’, FIGURIAMOCI LA CHAMPIONS! CITY FLOP: HA SPESO 633,24 MILIONI PER USCIRE AI QUARTI – IL CLUB DELLO SCEICCO MANSOUR E IL PSG HANNO IN CASA GLI ISPETTORI DELL' UEFA E OGNI 6 MESI AFFRONTANO NUOVE INCHIESTE CON LA MINACCIA DI ESSERE ESCLUSI DALLA COPPA CAMPIONI – NELLA CLASSIFICA DELLE DELUSE CI SONO ANCHE LO UNITED, IL REAL MADRID E LA JUVENTUS…

-

Condividi questo articolo


city tottenham guardiola city tottenham guardiola

Giulia Zonca per la Stampa

 

Il costo della sconfitta brucia. Milioni sperperati nel falò di un singolo risultato, magari di una delusione figlia di regole in via di possibile revisione: il fallo di mano, il gol doppio in trasferta.

Ma il dettaglio che firma l' uscita dalla Champions non lascia eredità. Chi ha investito milioni a fondo perduto per anni e non ha visto neanche l' ombra di una finale ora affronta il fallimento.

 

 

city tottenham llorente city tottenham llorente

Il Manchester City è l' ultima squadra a cui non tornano i conti. Come il Psg o anche lo United, tutti persi dietro una rincorsa che evidentemente non si può comprare. Non che i soldi non servano, il Barcellona investe parecchio e rende anche, ma pompare disperatamente campioni pagati cifre paraboliche dentro rose stellate non è la ricetta. Forse il mix di ingredienti perfetti per arrivare al successo non esiste, le variabili sono troppe e i modi per arrivare alla vittoria finale diversissimi. Però c' è una costante nella disfatta.

 

Il senso del guru per la Coppa Il City ora gioca bene, non aveva la mentalità e gli sceicchi hanno preso Guardiola per costruirla. Lui ha smontato un giocattolo milionario e ha voluto pezzi di ricambio ancora più pregiati. L' uomo che ha vinto due Champions con il Barcellona a cambiare la testa del club che avrebbe dovuto lasciare il segno. Alla prima stagione sulla panchina dei Citizens va fuori con il Monaco, poi, il gruppo che in casa non ha problemi di dominio, (è campione in carica in Premier) perde due derby di fila, sempre ai quarti.

city tottenham guardiola city tottenham guardiola

 

L' anno scorso il Liverpool e adesso il Tottenham che ha profuso fondi infinti nel nuovo stadio ma non ha speso un euro in giocatori negli ultimi 18 mesi. Il City invece ha messo sull' altare della Champions 633,24 milioni. Il gioco c' è, i tifosi si divertono ma l' Europa resta un miraggio e il tecnico con le mani in testa, in ginocchio, sul campo che lo ha condannato per l' ennesima volta è la foto che resta sul conto del 2019.

 

La Champions non si acquista e nemmeno si doma con i guru della tattica. Non con il collaudato Guardiola, non con l' emergente Tuchel anche lui voluto al Psg per guidare una svolta e costretto a replicare sempre lo stesso film. Nonostante i 400 milioni investiti nel talento assicurato di Neymar e Mbappé.

 

Fuori agli ottavi, fuori ai quarti, a casa anche il Manchester United che ha rivoluto Pogba per riprendere la verve perduta e ci ha puntato sopra 90 milioni senza cambiare carattere. Neppure il revival di Solskjaer, gloria degli anni d' oro diventato allenatore, è bastato per superare il turno. Almeno davanti si sono trovati il Barcellona che ha fatto campagne acquisti anche più sostenute di loro.

city tottenham city tottenham

 

Se il denaro non risolve e la personalità neanche, la Champions resta un enigma.

Nella classifica delle deluse ci sono anche il Real Madrid e la Juventus, le due vittime dell' Ajax e i bianconeri si sono fatti più male perché hanno costruito la stagione su Ronaldo. Quindi nemmeno il crac risolve il rebus e qualcuno comincia ad avere cicatrici profonde.

city tottenham aguero 3 city tottenham aguero 3

 

Il Real ha vinto tre volte di fila e non aveva neppure considerato l' ipotesi di un replay, perdere contro gli olandesi non era preventivato ma l' annata va sotto il segno del basso profilo e per la piazza il ritorno di Zidane è già una soddisfazione. La Juve patisce però pure lei ha frequentato finali recenti, la strada, almeno, la conosce. Manchester City e Psg invece si sono indebitate, hanno in casa gli ispettori dell' Uefa e ogni sei mesi affrontano nuove inchiesta con la minaccia di essere esclusi dalla Coppa che le sta torturando. A questo punto allontanarsi dall' ossessione sarebbe almeno una tregua.

Guardiola Guardiola

 

 

city tottenham 8 city tottenham 8 psg united solskjaer psg united solskjaer

 

psg united buffon psg united buffon

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - PERCHE' LE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE SARANNO LE PIU' IMPORTANTI DEGLI ULTIMI TRENT'ANNI? PERCHE' DIVENTERANNO UN REFERENDUM DEI 27 PAESI PRO O CONTRO LA RUSSIA - CON L'INCOGNITA DEL VOTO USA (SE VINCE TRUMP, L'EUROPA RESTA ABBANDONATA A SE STESSA), PER I LEADER DI BRUXELLES LA GEOPOLITICA SCALZERA' IL DUELLO DESTRA-SINISTRA - NON SOLO GRANDEUR FRANCESE, LE PAROLE DI MACRON SULL’INVIO DI SOLDATI IN UCRAINA SONO ANCHE UN TENTATIVO DI RISALIRE NEI SONDAGGI (15%) CONTRO MARINE LE PEN AL 30% 

- L'IMPRUDENZA DELLA MELONA ("MAI CON I SOCIALISTI'') COSTA CARA: SCHOLZ E COMPAGNI FIRMANO UN DOCUMENTO CHE IMPEGNA URSULA A NON ALLEARSI COI CONSERVATORI DI GIORGIA - MA PER LA DUCETTA C’È ANCORA UNA SPERANZA: PUÒ RIENTRARE IN PARTITA SE DOPO IL VOTO DEL 9 GIUGNO CI SARÀ LA CHIAMATA “ALLE ARMI” DI TUTTI I PARTITI ATLANTISTI DELL'UNIONE EUROPEA

ARCHEO-POMPINO - ANITA EKBERG IN AUTO CON FELLINI - VALENTINA CORTESE: “FEDERICO SI PORTÒ IN MACCHINA UNA DI QUELLE ATTRICIONE, CHE PIACEVANO A LUI: PROSPEROSE, ABBONDANTI, VISTOSE. INSOMMA, MENTRE ANDAVANO A OSTIA, LEI PARLAVA DELLA SUA VOCAZIONE ARTISTICA, NEANCHE FOSSE LA BERGMAN. A UN CERTO PUNTO FEDERICO COMINCIÒ AD ACCAREZZARLE I CAPELLI E POI CON LA MANO SULLA NUCA A SPINGERLA VERSO IL BASSO. FINALMENTE LA POVERETTA CAPÌ COSA STAVA ACCADENDO E, CON TUTTO IL FIATO IN GOLA, DISSE: "FEDDERICCO, IO ARTISTA, IO NO POMPETTO"

DAGOREPORT - BIDEN È MESSO MALISSIMO: IL 48% DEGLI ELETTORI DEMOCRATICI SI RICONOSCE NELLE RAGIONI DEI PALESTINESI DI GAZA (TRA I REPUBBLICANI SOLO IL 25%), E ACCUSA LA CASA BIANCA DI ECCESSIVA DEBOLEZZA NEI CONFRONTI DI NETANYAHU IN MODALITÀ “DOTTOR STRANAMORE” – HAMAS SI SPACCA: A DOHA, IL CAPO POLITICO HANIYEH VUOLE TROVARE UN ACCORDO; A GAZA, IL CAPO MILITARE YAYA SINWAR E’ CONTRARIO - NETANYAHU SI DICE FAVOREVOLE A UNA TRATTATIVA PER IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI, MA ALLO STESSO TEMPO VUOLE SPIANARE RAFAH, L’ULTIMO FORTINO DI HAMAS, DOVE SI SONO RIFUGIATI 1 MILIONE E MEZZO DI SFOLLATI DAL NORD