VANZINA PRENDE A PALLONATE PALLOTTA: "NON BASTAVA AVER UMILIATO TOTTI, OGGI BISOGNAVA UMILIARE DE ROSSI. PROBABILMENTE NEL FORTINO DEL BOSTONIANO HANNO PERSO TUTTI LA TESTA. PALLOTTA, BALDISSONI, BALDINI E I NUOVI VERTICI OSCURI. CON QUESTA DIRIGENZA IL PEGGIO NON MUORE DAVVERO MAI…" - NELLA NOTTE STRISCIONI DAVANTI ALLA SEDE DELLA ROMA CONTRO PALLOTTA E LA SOCIETA'

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Enrico Vanzina per “il Messaggero”

 

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Scriveva Osvaldo Soriano che il calcio ha le sue ragioni misteriose che la ragione non conosce. Questa frase si adatta perfettamente alla domanda che sorge spontanea dopo la conferenza stampa di Daniele De Rossi. Il capitano della Roma ha ufficializzato il suo addio in maglia giallorossa: per quale ragione hanno mandato via De Rossi? Già, perché è stato Daniele ad annunciare la fine della sua lunga storia d' amore in campo con l' A.S. Roma, ma non è stato certamente lui a volerla. Di fatto, è stata la società di James Pallotta a non proporre un rinnovo del suo contratto.

 

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Quindi, di fatto, a mandarlo via. Una vecchia storia, orribile, insensata, già andata in scena quando fu l' altro capitano (forever) Francesco Totti a uscire di scena, spinto dalle spallate di Spalletti e dei suoi padroni. Siamo al capitolo secondo. Non bastava aver umiliato Francesco, oggi bisognava umiliare Daniele. Il bostoniano c' è riuscito anche stavolta. Ma anche stavolta si ritroverà il popolo romanista contro. Probabilmente nel fortino di Pallotta hanno perso tutti la testa. Lui, Baldissoni, Baldini e i nuovi vertici oscuri.

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Non bastava il licenziamento di Eusebio Di Francesco, non bastava l' indecorosa fuga di Monchi, non bastava una campagna acquisti al limite dello scandalo, non bastavano le cessioni sciagurate degli ultimi anni. No, con questa dirigenza il peggio non muore davvero mai. E adesso le loro parole di encomio per Daniele, lanciate in rete senza pudore, suonano ipocrite e quasi provocatorie.

 

VANTO DI OSTIA DANIELE DE ROSSI MURALES VANTO DI OSTIA DANIELE DE ROSSI MURALES

Grande Daniele, simbolo di una maglia e di una città, vai serenamente via a cuor leggero.

JAMES PALLOTTA JAMES PALLOTTA

Questi non ti meritano. Resterai comunque, per sempre, nell' immaginario dell' anima di noi tifosi romanisti. Come esempio. Come leader. Come figura meravigliosa di romano che ama la sua città. Ti mandano altrove? Fregatene di questi signori che non hanno ancora capito cosa è la Roma.

 

Tu vai via da Campione del Mondo quale sei, da condottiero, da fenomeno. Il gigante sei tu, i nani sono loro. E poi, se il peggio non muore mai, anche la speranza è l' ultima a morire. Noi tifosi siamo sicuri che ti ritroveremo. Che tornerai. Magari come allenatore. Magari in coppia con Francesco. Ne siamo tutti convinti. La tua città ti ringrazia, si inchina alla tua fedeltà e ti aspetta per nuove avventure esaltanti. Ciao Daniele. Te lo diciamo alla Carlo Verdone. Ti vogliamo un sacco bene.

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«DE ROSSI VIA DALLA ROMA? UN FULMINE A CIEL SERENO»

Gianluca Lengua per “il Messaggero”

 

IL VIAGGIO

Il filo che lega Daniele De Rossi alla Roma è stato tagliato, solo il tempo saprà dire se questo legame così profondo diventerà nuovamente saldo come lo è stato fino ad oggi. Una pausa (o un addio) alla squadra della città che ha sempre amato e in cui è cresciuto, diventato adulto e costruito una famiglia.

 

pallotta pallotta

Daniele ha un rapporto profondo con Roma, ma specialmente con la sua Ostia dove ha vissuto fino a cinque anni fa: è nell' Ostiamare che De Rossi ha dato i primi calci al pallone, una società che non voleva lasciare per nessun motivo quando aveva 12 anni e per la quale stava per dire no alla chiamata della Roma. Era troppo intenso il rapporto con gli amici di sempre, quelli con cui poi è andato al liceo Giovanni Paolo II e allo storico Sporting Beach, lo stabilimento in cui ancora oggi non fa mancare la sua presenza assieme alla famiglia.

IL VANTO

«Daniele è un pezzo di cuore viene qui da quando aveva 7 anni. La notizia del suo addio è un fulmine a ciel sereno, non ce l' aspettavano. Prima che parlasse in conferenza pensavamo che la decisione fosse la sua e invece ci siamo resi conto che è stata la società a non volerlo più. Senza lui e Totti la Roma perde l' anima», commentano al ristorante dello stabilimento pronto ad aprire i battenti in vista della stagione estiva.

 

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In centro a Ostia in via delle Aleutine, invece, a due passi da dove vivono papà Alberto, mamma Manuela e la sorella Ludovica, è stato disegnato un murale dedicato a Daniele con la scritta «Vanto di Ostia simbolo di Roma», un tributo a chi non si è mai scordato delle proprie origini. Recentemente è stato visto assieme alla moglie da Romolo al Porto, ristorante di Anzio frequentato anche Francesco Totti.

 

CASTEL SANT' ANGELO

Con la nascita della seconda figlia Olivia, Daniele e Sarah Felberbaum (convolati a nozze il 25 dicembre del 2015 alla Maldive) si sono trasferiti in centro storico, in un attico con vista su Castel Sant' Angelo e San Pietro. La vita del centrocampista è radicalmente cambiata: è facile incontrarlo nei migliori ristoranti di sushi tra Prati e via del Corso e all' Enoteca Ferrara a piazza Trilussa.

 

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Inizialmente De Rossi era contrario nel trasferirsi in centro, ma poi è diventato un quartiere a misura d' uomo che vive quotidianamente, ha imparato ad apprezzarlo proprio grazie a Sarah con cui usciva spesso per andare al pub CO2 in largo del Teatro Valle. Chi lavora da quelle parti è ormai abituato a incontrarlo: il fornaio dove si ferma a comprare il pane o la pizza per i figli, il garagista che gli custodisce le auto, i ragazzi del bar sotto casa e quelli dei banchi del mercato di Campo de' Fiori.

totti alla conferenza di addio di de rossi totti alla conferenza di addio di de rossi

 

CARRIERA

«Quando passa lo saluto, nulla di più. Ce lo siamo goduti in campo per tanti anni, ma nella vita tutto finisce. Forse per lui è stato meglio lasciare la Roma in questo momento in cui le cose non vanno bene», è il commento del meccanico che ogni tanto gli ripara l' inseparabile scooter senza il quale sarebbe impossibile muoversi per i vicoli del centro.

 

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Poi ci sono le scuole delle figlie: la primogenita Gaia (che vive con la mamma Tamara al Torrino) frequenta un istituto privato a Vigna Clara in cui Daniele è stato anche testimonial per il Festival dello Sport, mentre Olivia va all' asilo al Celio. Una vita intensa che da qui a qualche mese subirà degli stravolgimenti, non è ancora chiaro se Daniele proseguirà la carriera di calciatore oltreoceano o in un club italiano. In entrambi i casi sarà costretto a separarsi dai posti che ama che, però, resteranno fermi ad aspettarlo così come i tifosi giallorossi che sognano di vederlo un giorno allenatore della Roma.

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