LA VERSIONE DI MUGHINI – DOPO QUELLO CHE HO VISTO FARE DAL PORTENTOSO ALCAZAR IN QUESTA FINALE DEL TORNEO DI MADRID, OSSIA CIBARSI A COLAZIONE SENZA NEPPURE UN’ONCIA DI SUDORE DI QUEL SIGNORE TEDESCO ALTO 1,98 E NUMERO TRE DEL MONDO CHE PORTA IL NOME DI ZVEREV, NON VEDO QUALE PROSSIMA FINALE DI TENNIS NEI PROSSIMI DIECI ANNI (ALCAZAR HA APPENA COMPIUTO DICIANNOVE ANNI) POSSA AVERE UN ESITO MENO CHE SCONTATO - STANDO COSÌ LE COSE NON C’È GARA PURTROPPO, ANCHE A ROMA APPARE IMPOSSIBILE CHE QUALCUNO POSSA FARE QUALCOSA DI PIÙ DEL SOLLETICO A QUESTO RAGAZZO SPAGNOLO - VIDEO

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Giampiero Mughini per Dagospia

 

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Caro Dago, oggi è un giorno tristissimo per chi ama lo sport e meglio ancora lo sport individuale e meglio ancora il tennis, elegantissimo tra tutti gli sport individuali. Dico tristissimo perché dopo quello che ho visto fare dal portentoso Alcazar in questa finale del torneo di Madrid, ossia cibarsi a colazione senza neppure un’oncia di sudore di quel signore tedesco alto 1,98 e numero tre del mondo che porta il nome di Zverev, non vedo quale prossima finale di tennis nei prossimi dieci anni (Alcazar ha appena compiuto diciannove anni) possa avere un esito meno che scontato, possa essere una partita combattuta di cui non sai se la vincerà l’uno o l’altro dei due contendenti.

 

Ma no, una partita combattuta siffatta se in campo c’è questo Alcazar non riesco a immaginarmela

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Il torneo di Roma appena iniziato e dal quale tanti di noi si aspettano chissà che? Stando così le cose non c’è gara purtroppo, appare impossibile che qualcuno possa fare qualcosa di più del solletico a questo ragazzo spagnolo che non ha alcuna luce negli ma i cui colpi con la racchetta illuminano ciascuno il campo da tennis. Lo illuminano di una luce solare.

 

Ripeto, contro Zverev lui non ha sudato neppure un po’ nel rifilargli un 6-3, 6-1. Alla fine del secondo set Zverev non era più capace di fare andare la palla al di là della rete. Per lui la finale di Madrid deve essere stato qualcosa che al confronto le camere di tortura della Gestapo erano dei luoghi di piacere. Alla fine neppure col servizio, di solito una sua arma micidiale, riusciva a mandare la palla nel campo avverso. Aveva di fronte uno che non è che faticasse nemmeno un po’, semplicemente effettuava dei colpi, tutti ma proprio tutti allo stesso modo: violenti feroci angolatissimi. Tutti. Di dritto o di rovescio, sul dritto dell’avversario o sul suo rovescio. E poi di tanto in tanto la palla corta che è un’arma a doppio taglio, funziona solo se la fai benissimo. E Alcazar la gioca sempre da manuale. Roba da non credere, roba mai vista, e sta parlando uno che ha visto giocare per anni Federer il Grande.

 

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Mi direte che la partita contro Zverev non fa storia, tanto è vero che lo scontro di ieri con Dokovic è stato titanico e si è risolto per appena un punto in più fatto da Alcazar nel corso dei tre set. Non è vero niente. Ieri il diciannovenne giocava contro uno dei più grandi lupi mannari nella storia del tennis, un trentacinquenne che sa tutto, che ha vinto tutto, che di partite importanti sul piano del gioco e importantissime sul piano della testa come quella di ieri ne ha giocate migliaia. Ebbene ieri i punti di gran classe, i “vincenti” li giocava tutti Alcaraz, mi pare ne abbia fatti 50 contro 26 alla fine del match. Incredibile. Inaudito.

 

Ripeto, è un giocatore inumano a giudicare dalla facilità con cui fa tutto ma proprio tutto. Senza sudare, senza luce negli occhi. Lui la luce la sprigiona tutta dal braccio destro con cui impugna la racchetta.

giampiero mughini giampiero mughini

 

 

 

Giampiero Mughini

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