national gallery londra opere più gettonate

ARTE PER IL POPOLO (DELLA RETE): ECCO QUALI SONO LE OPERE PIU' GETTONATE NELLE VISITE ONLINE DELLA NATIONAL GALLERY DI LONDRA – DA “I GIRASOLI” DI VAN GOGH ALLA “VERGINE DELLE ROCCE” DI LEONARDO. MA AL PRIMO POSTO SVETTA IL CAPOLAVORO DI JAN VAN EYCK “LE NOZZE ARNOLFINI”. DIETRO IL SUCCESSO DEL QUADRO… - L'ANALISI DI ANTONIO RIELLO

Antonio Riello per Dagospia

https://www.nationalgallery.org.uk

 

the rokeby venus diego velazquez

La National Gallery di Londra contiene più di 2300 opere d'arte. Già dal 2016 esiste la possibilità di ammirarle virtualmente quasi tutte (mancano alcune opere minori in verità). Ovviamente la pandemia ha reso questa modalità di visita l'unica possibile. A partire dal 19 Marzo 2020 il sito della NG ha iniziato a registrare sistematicamente il numero di visitatori che ogni singolo quadro ha saputo raccogliere davanti a sè. E anche il relativo tempo di permanenza. Insomma è stato possibile costruire una sorta di "classifica", la  "Top 20" della pittura.

 

E' ovvio che i visitatori on line hanno delle caratteristiche (soprattutto per quanto riguarda l'età anagrafica) leggermente diverse da quelle dei visitatori tradizionali. Ed è anche vero che, in generale, la modalità virtuale è, come ben sappiamo tutti, facilmente soggetta a temporanee distrazioni: spesso il grado di concentrazione non è quello ottimale. Quindi i dati raccolti in questa occasione non sono, in effetti, totalmente paragonabili ad un approccio visivo normale alle opere. Ma, per quanto riguarda la National Gallery, offrono comunque una valutazione piuttosto attendibile delle preferenze "popolari" del momento.

the fighting temerarie j. m. w. turner

 

Ecco la lista

1 "Le nozze Arnolfini", 1434, di Jan van Eyck

2. "The Ambassadors", 1533, di Hans Holbein (il giovane)

3 "I Girasoli", 1888 di Vincent van Gogh

4 "The Fighting Temeraire", 1839  di J. M. William Turner

5 "La Vergine delle Rocce", 1491/1508 di Leonardo da Vinci

6 "Rain, Steam, and Speed", 1844 di J.M. William Turner

7 "The Rokeby Venus" 1647 di Diego Velázquez

 

8. "Sorpresa!", 189 di Rosseau il Doganiere

9. "Bacco e Ariadne" 1523 di Tiziano

10. "The Hay Wain", 1821 di John Constable

11. "Venere e Marte", 1485  di Sandro Botticelli

12. Un'opera della serie "Lo stagno delle Ninfee", 1899, di Claude Monet

 

13. "Bagnanti a Asnières", 1884, di Georges Seurat

14. "La cena di Emmaus" 1601  del Caravaggio

15. "Marriage A-la-Mode: 1, The Marriage Settlement", 1743 di William Hogarth

16. "Giovane donna seduta al virginale", 1670-72 - Johannes Vermeer

17. "An Experiment on a Bird in the Air Pump", 1768  di Joseph Wright ‘of Derby’

18. "Niccolò da Tolentino alla Battaglia di San Romano", 1438-40, di Paolo Uccello

the ambassadors hans holbein

19. "Campo di grano con cipressi", 1889, di Vincent van Gogh

20. "Il  Sultano Mehmet II", 1480, di Gentile Bellini

 

Il ritratto dei coniugi Arnolfini è ovviamente un indiscusso capolavoro, ma il suo piazzamento è anche probabilmente legato al successo del libro "Girl in Green Gown" di Carola Hicks (la BBC ne ha parlato citando il "mistero affascinante" contenuto nel dipinto) e alla parodia che ne hanno fatto i noti personaggi televisivi Ant McPartlin e Declan Donnelly.

 

Gli ambasciatori dipinti da Holbein, altro altissimo esempio di pittura, devono almeno in parte la loro popolarità all'inquietante teschio, dipinto con la tecnica anamorfica, che campeggia sul pavimento. Anche qui intrighi, dubbi e sospetti (in particolare sull'identità dei personaggi raffigurati) tengono banco e producono "narrativa", come si dice in gergo.

 

le nozze arnolfini

Van Gogh, i Girasoli. La griffe della griffe dell'Arte. L'idea romantica della creazione artistica come prodotto della sofferenza. Che dire? Ci si potrebbe meravigliare solo del fatto che non sia la primo posto. Certo molte scelte  sono state qui garantite da collaudati brand universali: Leonardo da Vinci, Monet, Tiziano, Botticelli, Caravaggio e appunto van Gogh. Ma ci sono comunque anche delle opere meno ovvie al grande pubblico come il dipinto di Joseph Wright of Derby...

 

Questa lista non è stata stilata da storici dell'arte ma da gente comune che in questi mesi ha frequentato (in rete) i musei. Al di là delle caratteristiche delle singole opere, esistono certe affinità che le hanno accomunate in questa selezione. 

la vergine delle rocce leonardo

 

Come scrive Jackie Wullschläger sul Financial Times, la prima è che sono tutte opere confortanti (ognuna  a modo suo). Rassicurano. Affetti, casa, arredi, architetture, giardini, una piacevole domesticità, tutto sembra essere felicemente sotto controllo. I pilastri della Modernità appaiono ancora solidi e ispirano un (relativo) senso di sicurezza: quella di cui abbiamo un disperato bisogno per contrastare quella dose di ansia maligna, che come una avvolgente nebbia velenosa, ci minaccia ogni santo giorno.

Il colore è un altro fattore globale decisivo della selezione. Colori, caldi, drammatici, riposanti o allegri. Ma comunque il colore trionfa: i verdi e i cremisi suntuosi e vellutati dei due primi arrivati ne sono la prova. Una cromatofilia che probabilmente va letto come una professione di vitalità e di compatta resilienza.

 

la cena di emmaus caravaggio

Un elemento estremamente interessante è la presenza di membra e corpi che si sfiorano e si toccano. Magari combattendo, come il caso della battaglia di San Romano di Paolo Uccello (solo uno dei tre quadri è alla NG, gli altri sono agli Uffizi e al Louvre), ma entrano pur sempre in contatto. Memoria, quasi archeologica, di una fisicità che sembra perduta. In Venere e Mare di Botticelli si assiste in fondo ad un riposo post coitale (per quanto classicheggiante). Gli Arnolfini, che tanto piacciono, non a caso si tengono visibilmente e dolcemente per mano.

 

Poi la Natura. Constable con la celebrata campagna inglese. Rousseau con la sua addomesticata jungla figlia delle coltivate serre del Jardin des Plantes parigino. Lo stagno placido di Monet a Giverny. Le gole e i picchi della Vergine delle Rocce di Leonardo (il frutto di una controllata ricerca geologica che potrebbe essere addirittura il vero soggetto del dipinto...). Una Natura comunque sempre domata, fidata e comprensibile. Non si intravede mai il suo lato caotico e pericoloso.

 

i girasoli van gogh

Risultato? Un gusto condizionato fortemente dalla situazione globale di isolamento. Smarriti e stressati i visitatori online sembrano privilegiare visioni calme, capaci di fornire un certo grado di comfort emotivo. L'Arte del resto non è mai stato un valore assoluto, la sua percezione vive nell'interazione continua (e mutevole) con la realtà dello spettatore. Fra pochi anni sicuramente questa lista sarà differenti (e sarebbe stata, ancora diversa, se fatta nel 2016).

 

A parte il dipinto di Leonardo, la Religione dà l'impressione di essere assai poco presente. E anche la politica non è un tema che coinvolge seriamente. Anzi le ormai classiche questioni di razza e genere non hanno influenzato molto questa sorta di voto popolare. Non sono stati scelte opere di artiste donne.

 

gentile bellini

 A dire il vero al National Gallery ce ne sono poche (purtroppo), ma certo qualcuna c'è (Artemisia Gentileschi ad esempio). Forse la Venere di Velázquez potrebbe centrare indirettamente con le rivendicazioni femminili (fu clamorosamente sfregiata nel 1914 fa una suffragetta radicale di nome Mary Richardson). Assieme al magnifico ritratto di un Sultano Ottomano (fatto da Gentile Bellini) sono i soli due lavori che riportano, in qualche modo, alla realtà preoccupante dei notiziari con le loro inesauribili emergenze.

henri rousseaua young woman at a virginal joahnnes vermeerANTONIO RIELLOriellogoodluckbacco e ariadne tiziano vecellio

 

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”