lynette yiadom-boakye - fly in league with the night

BLACK ART MATTERS! – RIELLO IN ESTASI PER LA MOSTRA “FLY IN LEAGUE WITH THE NIGHT”, APPENA INAUGURATA ALLA TATE BRITAIN CON UN’OTTANTINA DI OPERE DI LYNETTE YIADOM-BOAKYE: “HA QUESTA NON COMUNE CAPACITÀ: I SUOI QUADRI SONO EMOZIONANTI. SI DICE CHE STIAMO VIVENDO IN TEMPI DI INDECIFRABILE INCERTEZZA E DI LIQUIDO SCETTICISMO. QUESTI MAGNIFICI LAVORI, CHE POSSIAMO AMMIRARE OGGI, INTERCETTANO PERFETTAMENTE TALE INQUIETO STATO D'ANIMO”

Antonio Riello per Dagospia

 

ANTONIO RIELLO

LYNETTE YIADOM-BOAKYE - "FLY IN LEAGUE WITH THE NIGHT"

TATE BRITAIN, Millbank, Londra SW1P 4RG

fino al 9 maggio 2021

 

Si sostiene molto spesso che l'Arte, quando c'è davvero, dovrebbe saper suscitare delle forti emozioni. E che questo dovrebbe accadere al netto dei condizionamenti ambientali e delle mode culturali.  Lynette Yiadom-Boakye ha questa, non comune, capacità: i suoi quadri sono emozionanti.

 

"Fly in league with the night" appena inaugurata alla Tate Britan di Londra, con una ottantina di suoi lavori lo certifica trionfalmente con l'assolutezza di un documento notarile. La mostra (curata da Andrea Schlieker, Isabella Maidment e Aïcha Mehrez)  è organizzata in collaborazione con il Moderna Museet di Stoccolma, il Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf e il Mudam Luxembourg, che si trova nella capitale del piccolo omonimo Granducato.

lynette yiadom boakye fly in league with the night

 

L'artista britannica è nata a Londra nel 1977 da genitori emigrati dal Ghana. Ha frequentato la Royal Academy Schools e precocemente ha iniziato a dare grande prova di sè. E' stata, tra l'altro, finalista del Turner Prize nel 2013 e ha vinto il prestigiosissimo Carnegie Prize nel 2018.

 

La sua fama è dipesa in parte anche dal forte consenso che il suo lavoro ha ottenuto negli Stati Uniti (New Museum di NYC nel 2017). E' stata una degli artisti partecipanti al bellissimo padiglione del Ghana (Ghana Freedom) nella Biennale di Venezia del 2019. Nello stesso anno, a Torino, la Collezione Sandretto Re Rebaudengo ha esposto una selezione di sue opere.

 

lynette yiadom boakye. courtesy of the artist. marcus leith(1) 1

E' una che dipinge - come si faceva una volta - con i colori a olio su tela.  Non ci sono dunque nel suo lavoro "invenzioni fenomenali" o stravaganti eccessi di opere enormi e costosissime da realizzare. Si gioca sulla qualità della pittura, e davvero non è poco.

 

Ma per Lynette Yiadom-Boakye anche la scrittura è una faccenda decisivamente necessaria. A proposito di ciò, Rachel Spence scrive acutamente sul Financial Times: "con più strati di un millefoglie e più lucchetti di una banca svizzera la pittura di Lynette può essere solo il lavoro di una persona che sa scrivere molto bene".

 

E in effetti l'artista ama dire del suo lavoro: "scrivo le cose che non riesco a dipingere e dipingo le cose che non riesco a descrivere con le mie parole". Non dipinge quello che vede ma piuttosto quello che vuole raccontare. Romanzi silenziosi dove guardare significa in qualche modo leggere. Anche i titoli che dà ai dipinti sembrano suonare come titoli di poesie.

yiadom boakye a passion like no other 2012 1

 

I suoi quadri a prima vista potrebbero apparire solo dei bei ritratti fatti in scioltezza. Ma sono, di fatto, dei potenti racconti visivi pieni di enigmi e di "non-detto". Qualcosa che forse, rispetto all'Arte Contemporanea Italiana potrebbe ricordare, per un intenso effetto di sospensione,  certe atmosfere del Realismo Magico e della Pittura Metafisica (naturalmente senza i tanti rimandi alla "classicità" italica). I luoghi e i contesti dei sui ritratti rimangono sempre indefiniti, la Storia e la Geografia sono inesistenti. E' la condizione umana (e le trame che ne originano) l'unico spazio-tempo.

 

Non ci sono le carni molli esibite da Lucien Freud o le pance ridondanti della Jenny Saville, i suoi corpi sono atletici, magri e pronti a scattare. Sono dei suggerimenti all'azione, niente è lasciato al pigro abbandono. I soggetti che dipinge/racconta hanno sempre tratti africani. Ovviamente esiste nel suo lavoro una cosciente attenzione al "Blackness", in primis legata all'etnicità della famiglia e alla personale esperienza di una vera eguaglianza troppo spesso mancata (oppure indefinitamente posticipata).

id 31 yiadom boakye condor and the mole 2011 1

 

Ma non si è mai comunque di fronte a un pretesto per sfruttare emergenze mediatiche o innescare polemiche fini a se stesse. E non c'è tempo e voglia neanche per troppo facili giochi etnico-folkoristici.  Anzi, per la Yiadom-Boakye la questione razziale diventa un elemento che, in modo assolutamente naturale, arricchisce l'impenetrabilità sua pittura. "Black Allegiance to the Cunning (2018), che si può vedere all'apertura della mostra, illustra con fierezza il suo impegno per le lotte civili degli Afro-Europei.

 

L'artista, con spontanea umiltà, dice in una intervista: "ho imparato a dipingere guardando i quadri nei musei e ancora adesso continuo a perfezionarmi facendo la stessa cosa". Volendo, in questa rassegna alla Tate Britain, si può anche immaginare una particolarissima - parziale - summa della Storia dell'Arte.

 

"Wrist Action" (2010) con quel quasi-rosa del guanto in primo piano riporta, in qualche clandestino modo, agli incantesimi di Goya. Ma la sensazione principale è quella di una incolmabile mancanza.

lynette yiadom boakye. a concentration 2018 1

 

Le due ragazzine che sono l'oggetto di "Condor and the Mole" (2011) parlano da sole. C'è poco da spiegare, bisogna solo usare gli occhi. John Singer Sargent, il più romantico pittore anglosassone, fa qui in qualche modo capolino.

 

"Passion Like No Other" (2012) è un dipinto che ha una forza di seduzione visiva tremenda....ricorda il potere visivo di certi quadri di Manet. Lo si può riguardare per molto tempo senza stancarsi. Assorbe come fosse una "trappola per gli occhi", e il perchè funzioni così bene non è affatto evidente...

lynette yiadom boakye no need of speech 1

 

Paolo Veronese sembra tenere a battesimo invece "Accompanied To The Kindness" (2012). Il grande e irresistibile pappagallo colorato sembra proprio una delle sua famose creature esotiche.

 

"Tie The Temptress To The Trojan" (2016) potrebbe anche essere una glorosa creazione spuria del Picasso degli inizi, quello del cosiddetto "Blu & Rosa".

 

Da "In Lieu Of Keen Virtue" (2017)  salta fuori il fantasma di Cezanne. Il gatto sulle spalle del soggetto ritratto è spettacolarmente de-fi-ni-ti-vo e c'è tutta la ricchezza narrativa della grande pittura.

 

L'opera "No Need of Speach" (2018) raccoglie e propone atmosfere vicino a Walter Sickert in un contesto di primordiale complicità. Il presupposto di un'azione (forse fatale) che sta per succedere.

id 56 yiadom boakye tie the temptress to the trojan 2016 1

 

 

"Razorbill" (2020) è quasi caravaggesco nella sua costruzione e contiene un mistero. Storie, molte storie, si nascondono tra il colori scurissimi della parte destra del suo sfondo. E magari un'ombra dei racconti di Joseph Conrad.

 

Si dice spesso che stiamo vivendo in tempi di indecifrabile incertezza e di liquido scetticismo. Questi magnifici lavori, che possiamo ammirare oggi, intercettano perfettamente tale inquieto stato d'animo.

lynette yiadom boakye fly in league with the night 2

 

lynette yiadom boakye fly in league with the night

 

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...