mostra riello

DIMMI DOVE LAVORI E TI DIRÒ CHI SEI - RIELLO: "LA MOSTRA LONDINESE 'A CENTURY OF THE ARTIST’S STUDIO: 1920-2020' PARTE DA UN ASSUNTO PIUTTOSTO SEMPLICE, LO STUDIO DELL'ARTISTA COME OGGETTO DI INDAGINE. UNA ATTENTA CARRELLATA SU COME SI È EVOLUTO L'ATELIER, DAL PENNELLO AL COMPUTER. E UNA PROSPETTIVA, SI POTREBBE OGGI DIRE, 'AMBIENTALE' DELLA CREATIVITÀ ARTISTICA" - SONO ESAMINATI UN CENTINAIO DI AUTORI TRA CUI DAVID HOCKNEY, DARREN ALMOND, MARCEL DUCHAMP, ALBERTO GIACOMETTI, ANDY WAHROL E…

Antonio Riello per Dagospia

 

whitechapel gallery

A Century of the Artist’s Studio è un progetto curato dalla Direttrice della Whitechapel Gallery, Iwona Blazwick, assieme a Dawn Ades, Richard Dyer, Hammad Nasar e con la collaborazione di Ines Costa e Candy Stobbs. È il frutto di una impegnativa ricerca durata circa tre anni.

 

L'assunto è piuttosto semplice, lo studio dell'artista come oggetto di indagine. In uno slogan di poche parole: "mostrami dove lavori e ti dirò chi sei". Una attenta carrellata su come si è evoluto l'atelier, dal pennello al computer. E una prospettiva, si potrebbe oggi dire, "ambientale" della creatività artistica.

 

studio paul mccarthy whitechapel

Infatti le idiosincrasie e le ossessioni di cui l'artista si nutre (e che traspaiono, più o meno con evidenza, dalle sue opere) diventano più facilmente comprensibili esplorando il posto dove crea.

 

C'è chi (David Hockney), con ordinatissima pignoleria, ha lo studio organizzato come una efficiente sala operatoria svizzera. Chi (Darren Almond) invece lo tiene lucido, intonso e splendente come una vetrina di un negozio di Hermes.

 

E chi (Francis Bacon, che quest'anno a Londra sta diventando davvero ubiquo) lavora in un marasma pressoché totale, in una sporcizia confusionaria che al giorno d'oggi meriterebbe probabilmente la visita dei servizi sociali.

 

riello

Non mancano in questi ultimi tempi, soprattutto tra i giovani, anche quelli che tranquillamente lavorano da casa con un semplice computer portatile.

 

Di particolare interesse il dinamico nomadismo urbano degli studi. Gli artisti si spostano in genere seguendo l'evoluzione del mercato immobiliare: si concentrano in zone piuttosto economiche e in stato di abbandono per poi migrare in seguito in altre, quando la "gentrificazione" ha fatto nel frattempo salire i prezzi. Sono insomma un significativo indice del cambiamento dei valori nelle aree cittadine.

 

Sono esaminati un centinaio di autori (forse si farebbe prima a dire chi non c'è...) nell'arco temporale di un secolo. I nomi importanti della Storia: Egon Schiele, Henri Matisse, Pablo Picasso, Marcel Duchamp, Alberto Giacometti, Costantin Brancusi, Henry Moore, Helen Frankenthaler, Jean Tinguely, Cy Twombly, Andy Wahrol (la mitica Silver Factory!).

 

louise bougeois whitechapel

La crème de la crème della contemporaneità: Tracey Emin, Cindy Sherman, Bruce Nauman, William Kentridge, Paul McCarthy, Wolfgang Tillmans, Miroslaw Balka, Lisa Brice. E anche tanti nomi meno conosciuti, tipo Felicia Abban o Vivan Sundaram.

 

All'entrata si inizia con una impressionante e claustrofobica installazione/gabbia, Cell IX (1999), di Louise Bourgeois, nota per avere avuto, nel Greenwich Village di New York uno degli studi più caotici di tutta la Storia dell'Arte.

 

Notevoli i filmati che mostrano i luoghi di lavoro di Yinka Shonibare, Michael Armitage e German Noubi. L'inglese Paul Winstanley usa come set gli spazi vuoti degli studenti delle scuole, durante le loro vacanze estive. Sempre magico e sorprendente il video Der Lauf der Dinge (1987) del duo zurighese Peter Fischli & David Weiss girato proprio nel loro laboratorio.

 

livingstudio whitechapel

Un potente segno dei tempi è la vicenda del Mansudae Art Studio situato nella Korea del Nord e definito "il più grande studio d'Arte del Mondo" (in termini di metratura...) dove centinaia di "artisti-operai" realizzano statue colossali e le epifanie della propaganda di regime.

 

Commovente infine la storia del fotografo Josef Sudek il cui laboratorio fu un sicuro nascondiglio durante l'occupazione nazista di Praga. L'americano Kerry James Marshall va la sodo della faccenda: fa divenire il suo stesso workshop una vera e propria opera d'arte.

 

kerry james marshall whitechapel

La mostra è idealmente divisa in due sezioni. lo studio come luogo pubblico, quindi pensato come una specie di show-room. E lo studio considerato all'opposto come spazio privato, tana, rifugio o anche prigione.

 

In entrambe le situazioni però la messa in scena, che dovrebbe abbondare di documentazione e ricostruzioni, sembra essere qui e là un po' latitante. O almeno non sempre all'altezza delle ambizioni dichiarate.

 

In parecchi casi ci sono semplicemente dei lavori esposti su una parete: delle micro-personali. Poco o nulla si intravede, in pratica, del contesto nei quali sono stati prodotti. Questo è particolarmente vero per le figure più giovani come Inji Efflatoum e Rotimi Fani-Kayode (che fa peraltro delle bellissime opere fotografiche di carattere omo-erotico).

 

hockney whitechapel

Magari concentrare l'attenzione in modo più approfondito e verticale su meno artisti avrebbe potuto ovviare a questo inconveniente.

 

Probabilmente anche la questa venerata istituzione londinese non riesce a sottrarsi al verbo stringente dell'inclusione etnico-geografica obbligatoria. È come se esistesse un manuale (non scritto forse, ma di fatto dirimente) per fare la mostra "giusta". Un libretto di istruzioni dove viene elencato quanti artisti utilizzare per continente, quanti per etnia e quanti per gender. 

 

A Century of the Artist’s Studio rimane comunque, a dispetto di ciò, un viaggio intelligente ed unico. Alla fine, proprio come succede con il teatro, le prove e il "dietro-sipario" sono spesso le esperienze più preziose e meno scontate per uno spettatore.  

 

giacometti studio whitechapel

Va segnalata per il visitatore anche l'eccitante possibilità di diventare artista, almeno per qualche ora. Infatti due sale della Whitechapel ospitano "The Living Studio" dove, con diversi materiali donati da artisti, si può dare sfogo alle proprie fantasie creative.

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...