vistor willing

LE INQUIETUDINI VISIONARIE DI VICTOR WILLING - ALLA TIMOTHY TAYLOR GALLERY DI LONDRA ALCUNE OPERE DELL’ARTISTA MESSO NEL CONO D’OMBRA DALLA MOGLIE, L’INEFFABILE PITTRICE ANGLO-PORTOGHESE PAULA REGO. E UN CURIOSO RITRATTO, “CIRCULATOR” (1986), POTREBBE INDURRE A PENSARE A PESANTI TENSIONI FAMILIARI, QUASI AD UNA VENDETTA PRIVATA, FORSE SOLO INCONSCIA, VERSO LA MOGLIE – VIDEO

 

Antonio Riello per Dagospia

 

victor willing ritratto

Uno dei teoremi più ricorrenti nell’importante recupero del lato femminile dell’Arte Contemporanea è la situazione subalterna di molte artiste rispetto al partner maschile (pure lui artista).

 

Questo in effetti è accaduto innumerevoli volte perche’ il maschio della coppia non doveva dividersi tra famiglia e lavoro, onere che pesava al 99% sulla parte femminile. I caso di Sonia Stern Delaunay e Robert Delaunay oppure quello di Lee Krasner e Jackson Pollock sono emblematici: i maschi hanno avuto una fama decisamente maggiore delle loro pur talentuosissime partner. Di solito, purtroppo, le cose sono andate in questo modo.

 

L’ineffabile pittrice Anglo-Portoghese Paula Rego (1935-2022) nell’ultimo decennio e’ stata assai celebrata. Nella Biennale di Venezia in corso le sue opere sono state giustamente valorizzate e acclamate: il suo nome ha finalmente travalicato il ristretto circolo degli specialisti diventando familiare anche per un pubblico piu’ popolare. Nel suo lavoro pulsioni sessuali, distonie familiari, disagio psicologico, favole inquietanti, rivendicazioni di gender si amalgamano in una sintesi straordinariamente evocativa. Fin qua tutto chiaro. Potrebbe benissimo essere stata vittima anche lei della classica (e odiosa) discriminazione di gender. Possibilissimo.

 

victor willing 1986 circulator

Cambiamo adesso, per un poco, prospettiva. Cerchiamo di vedere le cose da un punto di vista differente, quello di suo marito: Victor Willing (1928-1988). Nato ad Alessandria d’Egitto da genitori Britannici si trasferisce presto a Londra dove frequenta la Slade School of Art a Londra. Quando conosce Paula nei tardi anni ’50 e’ un pittore figurativo di notevole successo con un futuro importante davanti a se’. I suoi compagni di viaggio sono Francis Bacon, Euan Uglow, Craigie Atchinson.

 

Una intricata storia d’amore e di passione lo lega a Paula. Lui divorzia da sua moglie e si mette con lei. Dopo pochi anni sfortunatamente lo colpisce una malattia che non lo ucciderà ma che per il resto della vita lo renderà parzialmente invalido: la Sclerosi Multipla. La sua mobilita’ inizia ad essere compromessa.

 

Nel frattempo la sua giovane compagna inizia la sua lenta ma inesorabile carriera. Proviene da una ricca famiglia Portoghese ed è molto legata al padre. Quando questi muore, Paula e Victor decidono di trasferirsi (con i figli) in Portogallo per occuparsi delle aziende di famiglia. Victor abbandona l’attività artistica e diventa (suo malgrado) l’amministratore delegato di una grossa fabbrica che nel giro di qualche anno finirà in rovina.

 

victor willing 1984

Il committente principale era l’esercito Portoghese che con la Rivoluzione dei garofani del 1974 si libera della dittatura di Salazar e contemporaneamente anche di debiti contratti in precedenza dall’esercito. Una luminosa conquista per il popolo lusitano e un imprevedibile disastro per la famiglia Rego/Willing.

 

Tra amarezze e delusioni tornano a Londra, dove la carriera artistica di Paula riparte con il vento in poppa. Lei in ogni caso non perdona al marito di non esser stato capace di salvare i beni di famiglia. Nello stesso tempo Victor vede i suoi disturbi aggravarsi, deve prendere dei farmaci che hanno degli effetti collaterali fastidiosi sul cervello. Le allucinazioni si accompagnano ad una ancor piu’ ridotta mobilita’ che impedisce a Victor di essere all’altezza dei doveri coniugali.

 

Paula e’ donna dal temperamento forte e trova altrove conforto. Quando si erano conosciuti sembra che lui ogni tanto si sia permesso delle scappatelle, adesso i ruoli si sono invertiti. Rieccheggiano quasi le atmosfere delle pagine del libro di D.H. Lawrence “Lady Chatterley’s Lover”. Lei comunque diventa - con assoluto merito - una Star internazionale.

victor willing 1983

 

Ma a dispetto dei tanti problemi personali e di essere comunque scomparso dal palcoscenico artistico londinese Victor continua con dedizione quasi eroica a dipingere. Anzi le allucinazioni dovute ai trattamenti medici gli offrono visioni inedite e feconde. Dipinge come può, ma dipinge. Non avrà mai successo con questi quadri degli anni ‘80 e resterà per il resto della sua vita il compatito “il marito di Paula Rego”. La soluzione dell’equazione “classica coppia di artisti” ha prodotto stavolta un risultato decisamente imprevisto.

 

victor willing 1960

E’ possibile ammirare alcune opere tardive di Victor alla Timothy Taylor Gallery di Londra. Dal figurativo dei primi anni ’60, che lo aveva accompagnato nei suoi anni di gloria, passa (verso la fine degli anni ’70) ad una sorta di Pittura Metafisica, geometrico visionaria con deliri di stampo Junghiano. Materiale terribilmente contemporaneo, potremmo dire.

 

Nei disegni e nei dipinti in mostra c’e’ qualcosa della pittura di Philip Guston (che era suo amico) e ci sono reminiscenze di De Chirico. Ma lo stile rimane personale e preciso: “Victor Willing 2.0”. Le inquietudini visionarie potrebbero essere addirittura anche quelle di Dali’, ma tenute sicuramente ben a bada da un razionalismo di marca anglosassone. Il bellissimo “Knight Errant” (1978) e’ una allarmante e potente affermazione di isolamento e solitudine (piu’ forte oggi di quando e’ stato realizzato…).  

victor willing 1982

 

E un curioso ritratto, “Circulator” (1986), potrebbe indurre a pensare a pesanti tensioni familiari, quasi ad una vendetta privata - forse solo inconscia - verso la moglie. Malgrado tutto Victor non ha mai perso il mestiere, lo spirito, l’ispirazione ed una certa ironia.

 

Il figlio della coppia Nick Willing, riconosciuto regista, ha ricostruito le agitate vicende di famiglia in un bel documentario dal titolo “Paula Rego, Secrets & Stories” (2017). Vale di sicuro la pena di vederlo.

Timothy Taylor Gallery

15 Bolton Street, W1J 8BG

 

 

victor willing 1961victor willing anni 80riellopaula rego ritratto

 

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…