nano da giardino 1

KITSCH, QUESTO SCONOSCIUTO - FENOMENOLOGIA DI UNA CATEGORIA ESTETICA CHE HA PERSO L'INIZIALE CARICA EVERSIVA A CAUSA DI MODA E SOCIAL – BONAMI: "SE IL KITSCH DOC PARLAVA DI PSEUDO ARTE, IL KITSCH CONTEMPORANEO PARLA DI PSEUDO POLITICA E PSEUDO REALTA'. E IL NANO DEL GIARDINO NON FA PIU' SCHIFO. OGGI OCCUPA LE SALE E I PORTICATI DEI MUSEI..." - IL VIDEO STRACULT DI NANNI MORETTI: “KITSCH? DOVE E’ ANDATA A PRENDERLA QUESTA ESPRESSIONE?” - LIBRO + VIDEO

Francesco Bonami per “la Repubblica”

Kitsch cover

 

Chissà se Nanni Moretti leggerà mai il libro a cura di Marco Belpoliti e Gianfranco Marrone Kitsch , lui che nel film Palombella Rossa aveva preso a schiaffi una giovane giornalista per aver pronunciato quella terribile parola. Se non si offende e più che altro non dà anche a noi uno schiaffo glielo suggeriamo. Anche perché è un libro che si può affrontare da qualsiasi parte, senza un inizio o una fine.

 

È quello che gli americani chiamano "reader", una antologia, una guida per capire cosa diavolo davvero sia questo maledetto "kitsch". Parola, come diceva appunto il personaggio di Palombella Rossa Michele Apicella, a sproposito e quindi come tutte le parole usate male pericolosa. Il libro comunque, così come si presenta, contraddice il suo soggetto.

È elegante, accademico e anche gli esempi fotografici a cura di Elio Grazioli, per quelli che fossero interessati solo alle figure, sono riprodotti rigorosamente in bianco e nero. Che devo dire rende lo sforzo abbastanza inutile perché se al Kitsch togli il colore è un po' come togliere a un culturista i muscoli.

 

Kitsch

Difficile e ingiusto, quasi discriminatorio, sarebbe tirar fuori un solo capitolo dell' antologia che per la sua esagerata ricchezza di contenuti, questo sì, diventa un po' kitsch. Ma, correndo il rischio di discriminare e avendo spazio limitato, il capitolo che mi porterei a casa da solo è quello dello scrittore russo Vladimir Nabokov.

 

Lolita per intendersi. Un estratto di una sua conferenza del 1941.

 

kitsch nanni moretti

Il titolo è Filistei e filisteismo . Per Nabokov filisteo equivale a volgare e visto che in fondo viviamo in un' epoca politicamente dominata dalla volgarità egocentrica questa parte del libro mi pare una delle più appropriate ai tempi. Un altro termine che Nabokov usa riferendosi al Kitsch è la parola russa "poslost" che, semplificando, significa trivialità compiaciuta di se stessa e che, adattandola ai nostri tempi, si potrebbe chiamare "Postlost", la trivialità compiaciuta dei "post" che tutti vomitiamo con Instagram e gli altri social nel flusso perenne di un quotidiano senza fine.

 

Si può dire con un margine molto basso di errore che il Kitsch di oggi sia presente nei social quando degenerazione privata, massificazione intellettuale, inautenticità personale, ripetitività, simulazione, contraffazione e dilettantismo la fanno da padroni. A confronto di quello che si vede dentro i profili social, versione virtuale dei giardinetti delle casette a schiera di periferia, i nani da giardino, soggetto del capitolo di chiusura a firma di Jean-Yves Jouannais, sono David di Donatello.

kitsch 4

 

Oltre che a essersi identificato con i social il Kitsch ha preso anche le sembianze della politica e dei suoi attori che con i social appunto s' identificano specularmente. Se il Kitsch doc parlava di pseudo arte, il Kitsch contemporaneo parla di pseudo politica e pseudo realtà. Il Kitsch vintage era indentificato dalla maggioranza delle persone con il cattivo gusto. Oggi si potrebbe dire che il Kitsch contemporaneo lascia un gusto cattivo nella nostra bocca e nella nostra anima. Che il Kitsch potesse mutare in una versione peggiore e più pericolosa di se stesso è una cosa sorprendente che scopriamo via via che ci inoltriamo nei meandri del libro.

 

i nanetti da giardino feroci di paul mccarthy 5n

Come l' Underground, che praticamente non riesce a vivere più in maniera autonoma senza essere inglobato immediatamente dentro il consenso collettivo o essere rigettato come semplice fallimento da "sfigati", anche il Kitsch ha perso la sua autonomia, abbracciato dalle élite della moda come provocazione commerciale o abbandonato nelle fauci della disperazione dei diseredati esclusi dalla catena del lusso. L' Underground è inesplorabile perché nessuno vuol più andare in profondità. Il profondo è diventato semplicemente un sotto, una sepoltura, nulla di più.

La superficie e la superficialità sono l' unico luogo e l' unica condizione di rispettabilità e d' identità.

 

nano da giardino 11

Così il Kitsch, quello vero, quello non guardabile, quello non indossabile, quello non discutibile o teorizzabile, non commerciabile. Siccome oggi tutto si deve poter guardare, tutto si deve poter vedere, tutti dobbiamo avere estrema visibilità per esistere, in questa condizione il vero Kitsch scompare per diventare stile estremo, pagliacciata di lusso, audacia esclusiva. Il Kitsch muore quando qualcuno dice "funziona" o quando viene definito "divertente". Il nano del giardino oggi occupa le sale e i porticati dei musei. Non fa più schifo, non fa più paura. Il nano da giardino oggi è il mediatore, il caronte buono che traghetta la beata ignoranza del pubblico dentro i luoghi sacri della cultura.

nano da giardino 1

nani da giardino di philippe starck

 

Che c' è di male a mettere un nano da giardino vicino a un Caravaggio se questa combinazione aiuta lo sprovveduto a entrare nel museo per farsi il selfie, elevando il nano al Caravaggio.

 

Davanti a questa brutalità comunicativa nemmeno il direttore o direttrice di museo più educati del mondo oseranno mai dire "mamma mia come è kitsch!", rischierebbero di finire nella gogna dei social. Il Kitsch come l' Underground erano aree culturali dove avveniva la sperimentazione più azzardata. La loro assimilazione ha spazzato via anche l' energia essenziale della sperimentazione e del progresso culturale. Leggersi, anche solo in parte, il libro di Belpoliti e Marrone, potrebbe aiutarvi a non dimenticare la differenza che c' è fra un nano da giardino e un Caravaggio.

kitsch nanni moretti

 

Se poi preferite il nano non c' è nulla di male, basta che almeno abbiate capito la differenza.

nano da giardino 3

francesco bonami i nani da giardino

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...