threadbare

MAI BUTTARE VIA GLI ABITI VECCHI, PRIMA O POI POTREBBERO SERVIRE PER UN'OPERA D'ARTE! RIELLO: ALLA STEPHEN FRIEDMAN GALLERY DI LONDRA DAL 13 APRILE SI PUÒ VEDERE "THREADBARE" (LA PAROLA POTREBBE ESSERE TRADOTTA CON "ABITO LISO" OPPURE "VESTITO CONSUNTO") – CI SI OCCUPA DI TESSUTI ATTRAVERSO I CONCETTI DI GENERE, SESSO E RAZZA…

jeffrey gibson 2

Antonio Riello per Dagospia
 
Si finisce sempre per trovare qualcosa di interessante a Londra. Dal 13 Aprile alla Stephen Friedman Gallery si può vedere THREADBARE (la parola potrebbe essere tradotta con "abito liso" oppure "vestito consunto").
 
In realtà il vero tema è il complesso rapporto tra tessuto e corpo, visto per mezzo di un taglio antropologico che utilizza i tipici strumenti culturali del cosiddetto "Radical Thinking". Ci si occupa insomma di tessuti attraverso i concetti di genere, sesso e razza. La storia ("umanistica" e non "tecnica") dei filati, della tessitura e della cucitura sembra avere un posto privilegiato nella recente saggistica anglosassone.
 
Il libro di Kassia St. Clair, "The Golden Thread: How Fabric Changed History", (oggi disponibile anche in edizione italiana) e quello di Virginia Postrel, "The Fabric of Civilization: How Textiles Made the World", sono due titoli molto ben documentati sulla questione. In proposito anche "Loved Clothes Last" di Orsola de Castro è una bella lettura.
 

jeffrey gibson 3

La principale ragione per questo rinnovato interesse è che si tratta di attività da sempre considerate prettamente e tradizionalmente femminili (almeno fino alla Rivoluzione Industriale quando la tessitura passa dalla dimensione domestica a quella delle fabbrica). Il cucito, il ricamo e il lavoro a maglia (a all'uncinetto) rimangono comunque l'orgoglio simbolico e la condanna fattuale della condizione della donna.
 
Non si parla genericamente di fashion ma piuttosto di un "nobile sapere" legato storicamente alla reclusione domestica e ad un ruolo di chiara sottomissione. Una abilità di genere che connota e immediatamente definisce limiti e esclusioni (in modo quasi universale). Queste tecniche sono decisamente un punto sensibile delle pratiche curatoriali contemporanee. E naturalmente anche del lavoro artistico.
 
Costituiscono l'origine degli straordinari lavori fatti a maglia di Rosemarie Trockel, delle spiazzanti architetture indossabili di Lucy Horta e delle intricate trame di Anna Maria Maiolino. Ma spesso sono state anche il cliché, più o meno banale, di tante esposizioni stile "8 Marzo" (naturalmente con tutto il dovuto rispetto per la celebrazione stessa).
 

jonathan baldock 3

THREADBARE comunque non ha il classico programma "tutto-al-femminile" è un group-show taglio-cucito che coinvolge quattro artisti (due signori e due signore). Jonathan Baldock (Inglese del Kent, classe 1980) presenta una serie di grandi marionette. Quasi delle "Sacre Conversazioni" abitate da manichini dove un trionfo di feltri, sete e altri tipi di stoffa interagiscono con corpi stereotipati. Metafisica Sartoriale di un certo livello....abbastanza caotica e divertente. Tau Lewis (Canadese-Giamaicana del 1993, vive e lavora a Brooklyn) è una artista che, in un certo senso, rappresenta l'elemento "razziale" del progetto. Le sue installazioni sono un comprensorio di elementi legati alle sofferenze e alle discriminazioni degli Afro-Americani (in questo caso di origine Caraibica). Cuoio, resti di stoffe, bottoni, cerniere e tante altre cose agglomerate assieme a formare scheletri e corpi umani.
 

Riello

Un viaggio passato-presente-futuro suggerito da una caterva, quasi esasperante, di cose. Huguette Caland (nata a Beirut nel 1931) ha avuto una biografia intensissima, un carattere estroverso, una vita nomade e una carriera oscillante tra la Moda (collaborò anche con Pierre Carden a Parigi) e l'Arte (partecipa alla Biennale di Venezia del 2017). I suoi caffetani un po' transgender e un po' Haute-couture etnico (ovviamente di stampo Mediorientale) funzionano forse ancor meglio oggi che quando sono stati realizzati (negli anni '70). Il lavoro, almeno sul piano visivo, più forte è comunque quello di Jeffrey Gibson (nato in Colorado nel 1972, vive a New York ed è un Nativo-Americano).
 
Le sue opere sono assemblaggi colorati che incorporano elementi della cultura materiale dei Cherokee e Choctaw (soprattutto quilt tradizionali) e scarti urbani riciclati. Sono dei piccoli-grandi monumenti alla creatività degli emarginati (di qualsiasi luogo). Magnifico un suo volatile tutto di perline, sembra l'erede del XXI Secolo della famosa colomba di Picasso. In mostra ci sono una quindicina di opere.

ANTONIO RIELLO

 
Un progetto espositivo ambizioso di scala quasi museale accompagnato da un vasto apparato informativo e critico. Purtroppo aperto solo fino al 15 Maggio (i tempi di apertura delle mostre ovviamente si sono molto assottigliati in questo 2021 dove bisogna concentrare in pochi mesi il lavoro previsto per un anno intero) Stephen Friedman Gallery 25-28 Old Burlington Street, Londra W1S 3AN fino al 15 Maggio 2021

 

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...