vaccino stati uniti usa

BREVETTI, SÌ O NO? - CHI È CONTRARIO ALLA LIBERALIZZAZIONE SOSTIENE CHE NON SERVA PER AUMENTARE LA PRODUZIONE: IL VERO OSTACOLO NON SAREBBERO LE LICENZE MA LA SCARSITÀ DEI COMPONENTI. SENZA CONSIDERARE CHE PRODURRE UN VACCINO NON È COSÌ FACILE. SERVONO IMPRESE TECNOLOGICAMENTE ATTREZZATE, ALTRIMENTI SI METTE A RISCHIO LA SALUTE DI MILIONI DI PERSONE…

Danilo Taino per il "Corriere della Sera”

 

joe biden e il vaccino contro il coronavirus

Non è mai stato semplice progettare la vaccinazione del mondo contro il Covid-19. La decisione di Joe Biden di sospendere i brevetti sviluppati dalle compagnie farmaceutiche che li stanno producendo potrebbe rendere la campagna più facile. Oppure più difficile. Gli esperti e chi è interessato sono divisi.

 

Un' autorità in materia, il dottor Anthony Fauci, ha detto pochi giorni fa di essere «agnostico» sull' opportunità del waiver (rinuncia) temporaneo sulla proprietà intellettuale dei vaccini, ma sarebbe contrario se il cambiamento delle regole internazionali sui brevetti significasse allungare i tempi della campagna.

anthony fauci con doppia mascherina

 

Per vaccinare il 70% della popolazione mondiale e raggiungere a livello globale quella che ci si è abituati a chiamare immunità di massa, servono undici miliardi di dosi, se si calcola di iniettarne due per persona.

 

Pfizer

Per ora, quelle somministrate sono poco più di un miliardo e duecento milioni: l' 83% di queste finite nelle braccia di abitanti di Paesi ricchi e medio-ricchi (secondo il contatore del New York Times ). Una delle ragioni per le quali Stati Uniti, Europa, Russia, forse Cina si sono avvicinati alla proposta di India, Sudafrica e di un centinaio di altri Paesi di sospendere i brevetti è che questo aumenterebbe la capacità produttiva e creerebbe le condizioni per una campagna efficace, soprattutto nelle aree povere del mondo. Su contratti di acquisto globali per 8,6 miliardi di dosi, sei sono stati siglati da Paesi ricchi o medio-ricchi.

CORONAVIRUS - VACCINO USA

 

Al momento, i dati sulla produzione non sono resi pubblici dalle società farmaceutiche. La società Affinity Data prevede che si producano 9,5 miliardi di dosi entro la fine di quest' anno. Il Centro sulla salute globale della Duke University, in North Carolina, ritiene invece che se ne realizzeranno 12 miliardi ma più probabilmente entro la fine del 2022. Quanto possa aggiungere a questi volumi il waiver sulla proprietà intellettuale, ammesso che lo aggiunga in tempo, è difficile da calcolare.

 

coronavirus india corpi bruciati per strada.

Le ragioni per le quali l' industria farmaceutica ma anche molti esperti si oppongono alla sospensione dei brevetti sono numerose. Il limite di produzione odierno - sostengono - non è dato da ostacoli posti da questi, ma da una scarsità di alcune componenti necessarie a realizzare i vaccini, soprattutto quelli a tecnologia mRNA, cioè BioNTech-Pfizer e Moderna.

 

E per produrre un vaccino servono più di 200 componenti prodotti in diversi luoghi del pianeta: se ne manca uno tutto si ferma. C' è penuria soprattutto di enzimi, lipidi, nucleotidi per vaccini mRNA, ha scritto la rivista Nature .

joe biden

 

Inoltre, produrre un vaccino è un processo biologico complesso: rendere liberi i brevetti non si trasforma automaticamente in più produzione se le imprese che li realizzano non sono tecnologicamente attrezzate - dicono le imprese -, si può anzi aprire la strada a pasticci e a rischi alla salute di chi riceve dosi mal prodotte.

 

In più, la sospensione potrebbe allungare i tempi della campagna anche per le opposizioni legali. «Sprecare tempo e avvocati in argomenti legali non è il modo vincente - ha sostenuto Fauci -. La gente sta morendo in giro per il mondo e dobbiamo mettere i vaccini nelle loro braccia nel modo più veloce e più efficiente possibile». Secondo l' industria farmaceutica, questo modo è il trasferimento della tecnologia da parte loro ad altre aziende in grado di produrre, sulla base di accordi e controlli.

vaccino astrazeneca

 

La britannica AstraZeneca, per esempio, ha fatto contratti di produzione per 2,9 miliardi di dosi con 25 imprese in 15 Paesi, in particolare con la Serum Institute indiana, il maggiore produttore di vaccini al mondo. L' americana Merck produce quello di Johnson&Johnson, la francese Sanofi ha un accordo con BioNTech-Pfizer, la britannica Gsk e la svizzera Novartis con la tedesca CureVac.

Vaccini brevetto

 

I favorevoli alla sospensione temporanea dei brevetti ricordano invece il caso della lotta all' Aids, per curare il quale negli Anni Novanta del secolo scorso i medicinali erano costosi e disponibili di fatto solamente in Europa e Usa: solo con la caduta dei brevetti si è potuto distribuirli nel mondo povero.

 

Con la presa di posizione di Washington e dell' Europa, la discussione in corso in sede Wto - l' Organizzazione Mondiale del Commercio - sul trattamento della proprietà intellettuale dei vaccini anti-Covid-19 fa ora un salto di qualità. Si tratta di sospendere temporaneamente il Trips Agreement, l' Accordo sugli aspetti legati ai diritti di proprietà. «Saluto caldamente» la scelta americana, ha commentato la director general Ngozi Okonjo-Iweala.

Ngozi Okonjo Iweala

 

Ora si dovrà trovare un compromesso tra governi, società farmaceutiche che si oppongono al waiver il quale - dicono - le disincentiva dal fare ricerca in futuro, ong, autorità sanitarie. Con avvocati al tavolo. Non sarà breve.

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)