astrazeneca

COL SIERO DI POI – IL RITORNO DI ASTRAZENECA, DOPO LA SOSPENSIONE, REGISTRA FINORA UNA TIEPIDA ACCOGLIENZA: A TORINO IL 31% DEL PERSONALE SCOLASTICO CONVOCATO PER LA SOMMINISTRAZIONE HA DECISO DI RINUNCIARE. È ANDATA PEGGIO A NAPOLI DOVE IL 64,61% DEI CONVOCATI NON È PRESENTATO – 10% DI DISDETTE ANCHE IN PUGLIA E IN LOMBARDIA DOVE IERI SI È AGGIUNTO IL CAOS DELLA PIATTAFORMA ARIA CHE GESTISCE LE PRENOTAZIONI DELLA CAMPAGNA VACCINALE – E IN DIFESA DEL VACCINO SCENDONO IN CAMPO I VIP SUI SOCIAL…

Fatto! Non sono privilegiata ma devo farlo per Officina Pasolini che ringrazio. Grazie alla Regione Lazio e alla Croce...

Pubblicato da Tosca Donati su Mercoledì 10 marzo 2021

 

Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”

 

vaccino astrazeneca

Il ritorno di AstraZeneca, dopo la sospensione, registra finora una tiepida accoglienza. Sarà perché in Puglia ieri ha nevicato: e allora ecco il 10% di disdette. E ha nevicato pure in Basilicata: così 50 su 200 dipendenti dell'università (Unibas) non si sono presentati all'appuntamento. Ma a Torino ieri mica nevicava, eppure su 672 convocazioni per ricevere il vaccino anglo-svedese si sono contate 209 disdette: vuol dire che il 31% del personale scolastico convocato per la somministrazione ha deciso di rinunciare. Uno su tre.

coronavirus vaccinazioni a fiumicino

 

Motivo prevalente? Preferirebbero ricevere un altro siero, hanno spiegato docenti e non. E così in tutto il Piemonte: 25-30% di recessi. Ma a Napoli è andata anche peggio: dei 421 cittadini del settore scolastico convocati ieri per il vaccino, se ne sono presentati 272, il 64,61%. Più fiducia in AstraZeneca hanno mostrato i rappresentanti napoletani delle forze dell'ordine: dei 264 convocati, tra poliziotti e vigili del fuoco, si sono presentati in 202, il 76,52%. Una media, intorno al 25% di rinunce, che ha riguardato tutta la Campania.

astrazeneca

 

Il generale Francesco Figliuolo, il nuovo commissario straordinario per l'emergenza Covid, ieri è stato chiaro, mentre si andava a vaccinare con AstraZeneca alla Cecchignola: «Qualche Regione fino ad ora ha avuto il 20% di rinunce, altre il 10 e alcune come il Lazio non ne hanno avuta alcuna». Così, il ministro della Salute, Roberto Speranza, appare comunque fiducioso: «Abbiamo ripreso a somministrare AstraZeneca l'altroieri alle 15 e l'adesione è stata significativa. Segno che le persone capiscono che il vaccino è la vera arma». L'impressione, malgrado il via libera dell'Ema che ha riconfermato la sicurezza del vaccino, è che in tutt' Italia prevalga la prudenza.

 

francesco figliuolo fabrizio curcio

Perciò, il presidente della Regione Toscana (10% di rinunce) Eugenio Giani sta meditando di dare il buon esempio e vaccinarsi con AstraZeneca: «Invito tutti a riprendere fiducia». Poi ieri è successo, in Lombardia (quasi il 10% di rinunce), che medici e infermieri erano sì prontissimi a vaccinare, ma i candidati all'iniezione di AstraZeneca, per la maggior parte, non si sono presentati, non avendo ricevuto l'sms con la data e l'ora dell'appuntamento. Così pochissima gente in fila a Cremona, Como, Monza, con chiamate a casa all'ultimo minuto per non sprecare le dosi. La causa? Un errore della piattaforma Aria, la società della Regione Lombardia che gestisce le prenotazioni della campagna vaccinale. Non è la prima volta. «L'inadeguatezza di Aria incapace di gestire le prenotazioni in modo decente rallenta lo sforzo comune per vaccinare», ha denunciato Letizia Moratti, assessore al Welfare e vicepresidente della Regione. «È inaccettabile!».

draghi

 

Francesco Malfetano per “Il Messaggero”

 

Scacciare la paura per vaccinarsi tutti. A poche ore dal nuovo via libera di Ema e Aifa per il vaccino AstraZeneca, nella Penisola è tempo di ricostruire la fiducia dei cittadini verso il farmaco anglo-svedese. Così accanto a Mario Draghi (che in conferenza stampa venerdì ha annunciato «farò AstraZeneca. Mio figlio l'ha fatto l'altro ieri a Londra, non c'è nessun dubbio»), al generale Figliuolo o al capo della Protezione Civile Curcio (che l'hanno fatto ieri, a favor di telecamera) o a Francesco Totti e Valentina Vezzali in procinto di diventare testimonial istituzionali, per recuperare al pasticcio comunicativo della scorsa settimana, ora a favore dei vaccini e soprattutto di AstraZeneca si stanno schierando anche vip, artisti e volti noti.

 

vaccino astrazeneca 1

I SOCIAL A farla da padrone ovviamente sono i social. Sul web il più netto di tutti è Alessandro Gassman che su Twitter si lascia andare ad una strenua difesa del preparato sviluppato a Oxford. «I numeri? 20 milioni di vaccini AstraZeneca fatti. 18, diciotto trombosi - ha cinguettato - Io mi vaccino senza se e senza ma. Dobbiamo uscire dalla pandemia e vaccinarsi è la nostra unica possibilità. Ascoltiamo la scienza. Se devo fare AstraZeneca, lo farò convintamente!» Sulla stessa linea anche Diletta Leotta. La presentatrice infatti, in una storia pubblicata sul suo profilo Instagram da 7,6 milioni di follower, ha scritto: «Io non ho paura! Quando sarà il mio turno mi vaccinerò con qualsiasi vaccino approvato dall'Ema e dall'Aifa»

 

alessandro gassman 1

Va oltre Simona Ventura che, ancora oggi positiva dopo aver saltato il Festival di Sanremo proprio per aver contratto il Covid, ora rilancia e, al telefono, dice «Io sono assolutamente a favore del vaccino, qualsiasi. Anzi, per me dovrebbe essere obbligatorio per tutte le categorie». E ci va giù duro anche il conduttore Paolo Bonolis. «Bisogna fidarsi delle istituzioni - spiega - io ho fatto scienze politiche e non sono capace neanche di mischiare olio e aceto, come posso valutare l'efficacia o meno del vaccino AstraZeneca?» E ancora «Io appena potrò lo faccio - aggiunge - e visto che siamo obbligati a fare tante cose per il nostro bene, anche quando non siamo in grado di comprenderlo del tutto, non capisco perché non lo si sia reso già obbligatorio».

 

paolo bonolis

I VACCINATI Tra chi invita a vaccinarsi però, c'è anche chi si è già sottoposto effettivamente alla somministrazione. Il rito della foto con il braccio scoperto che nelle scorse settimane ha invaso il web, con le immagini soprattutto di operatori sanitari, ora inizia a coinvolgere anche volti. Ha ad esempio riguardato il compositore Nicola Piovani che venerdì ha ricevuto la prima dose. Scatto simile ma cornice e reazioni diverse per la cantante e attrice Tosca Donati che ha ricevuto la prima dose il 10 marzo. «Ora piano piano torniamo a vivere» è il testo che accompagna la foto pubblicata su Facebook dove però, a testimonianza della percezione differente che si viveva fino a qualche giorno fa, non sono mancate le polemiche sul perché fosse il suo turno già a lei. «Fatto! Non sono privilegiata ma devo farlo per Officina Pasolini, che ringrazio», ha infatti spiegato Tosca, che tiene da insegnante alcune attività formative presso la struttura romana.

 

vaccino astrazeneca

A fare da testimonial diretto invece è stato il Re degli ottomila, lo scalatore Reinhold Messner che ieri pomeriggio ha ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca in Trentino Alto Adige, commentando: «Dobbiamo farci vaccinare e seguire tutte le precauzioni legate alla pandemia. È l'unico modo per poter riprendere una vita normale. Il tampone nasale è più fastidioso della puntura». Come lui, ieri a Roma, senza esitazioni si sono sottoposti al vaccino anche l'attore Andrea Roncato e il produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori.

reinhold messner 5

 

Storia differente per l'ex portiere dell'Inter e della Nazionale di calcio Walter Zenga che invece, dai social, nei giorni scorsi ha fatto sapere di essersi vaccinato a Dubai, dove vive da anni, con Sinopharm. Il farmaco cinese, che poi su Instagram ha difeso a spada tratta: «Grazie agli Emirati Arabi Uniti e un ringraziamento al Ministero della Salute per aver fornito le vaccinazioni e per prendersi cura di noi. Non c'è alcun effetto collaterale».

 

simona ventura 2walter zenga 1piovani

astrazenecavaccino oxford astrazenecavaccini astrazenecafrancesco figliuolo e fabrizio curcio 1francesco figliuolovaccino astrazenecavaccino astrazeneca

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)