vaccini coronavirus africa

SE I PAESI POVERI NON AVRANNO VACCINI, NOI AVREMO VARIANTI - IN AFRICA È STATO VACCINATO SOLO IL 7% DELLA POPOLAZIONE - E IL PROGRAMMA COVAX, CHE DOVEVA CONSEGNARE DUE MILIARDI DI VACCINI AI PAESI POVERI, SI E' FERMATO A 300 MILIONI - L'OMS HA STEMPERATO L'ALLARME OMICRON E SULLE STRATEGIE PER CONTENERLA CONSIDERA DISCRIMINATORIA LA DECISIONE DELL'UE DI BLOCCARE GLI INGRESSI DA ALCUNI PAESI AFRICANI, MENTRE L'ECDC, IL CENTRO EUROPEO PER IL CONTROLLO DELLE MALATTIE, CONTINUA A RITENERE GIUSTO IL BLOCCO AEREO PER PRENDERE TEMPO E DEFINIRE UNA STRATEGIA DI CONTRASTO…

Paolo Russo per "la Stampa"

VARIANTE OMICRON

 

Omicron farà anche un po' meno paura ma per i ministri della Salute del G7 «la comunità internazionale si trova a dover valutare la minaccia di una variante altamente trasmissibile che richiede un'azione urgente». Quale però non è ancora dato capire, perché «riconosciuta l'importanza strategica di garantire l'accesso ai vaccini», «a fornire assistenza operativa, portare avanti gli impegni sulla donazione e affrontare la disinformazione», sulle cose concrete da fare ci si è divisi un po' su tutto.

 

VARIANTE OMICRON

Francia, Germania e Italia sono andate in pressing sulla Gran Bretagna, chiedendole di aderire al blocco degli arrivi dall'Africa australe deciso dai Paesi Ue, ma da Oltremanica, per ora, nessun cenno di cedimento. A Londra continuano ad atterrare i voli dal Sudafrica e dagli altri Paesi dove Omicron è già dilagata, accontentandosi di controllare i passeggeri con un semplice tampone rapido e, in caso di positività, mettendoli in autoisolamento. Che non è esattamente la stessa cosa di quello che si è fatto nel resto del Vecchio continente, dove scatta invece l'isolamento in Covid hotel per evitare qualsiasi espansione del contagio.

 

AFRICA - VACCINAZIONI COVID

A livello europeo l'opposizione dei Paesi nordici ha impedito una riforma più restrittiva del Green Pass Ue per gli spostamenti, che l'Italia insieme a un altro nutrito gruppo avrebbe voluto fosse rilasciato solo ai vaccinati e a chi ha fatto un tampone molecolare, escludendo quello rapido, che secondo gli esperti del nostro Cts, riunitisi ieri per analizzare la situazione, con Omicron darebbero quasi un falso positivo su due.

 

Ma ha fatto storcere il naso a più di un ministro del G7, oltre che a buona parte dei nostri scienziati, anche la decisione di Boris Johnson, che dopo aver tolto qualsiasi misura restrittiva facendo avanzare la vecchia ma contagiosa Delta, pensa ora di correre ai ripari offrendo a tutti i sudditi di Sua Maestà la terza dose a soli tre mesi di distanza dalla prima.

 

CORONAVIRUS AFRICA

Una mossa che causa disorientamento per due motivi. Il primo è che così si presta il fianco alla tesi No Vax per cui i vaccini sarebbero alla fine inefficaci. In secondo luogo perché somministrare dosi su dosi ai già ben coperti Paesi sviluppati non è coerente con l'impegno sottoscritto ieri dai sette di rinnovare il patto del G20 di Roma, siglato all'insegna dello slogan «nessuno resti senza vaccino». Uno slogan che tale è rimasto perché, se Europa e Usa sono al 57% della popolazione vaccinata, non perché manchino i vaccini ma perché c'è chi li rifiuta, l'Africa è inchiodata al 7%.

 

I VIAGGI DEL PAZIENTE ZERO DELLA VARIANTE OMICRON IN ITALIA

E il programma Covax, che doveva consegnare due miliardi di vaccini ai Paesi poveri, non è andato oltre la carità pelosa di 300 milioni. Ne è consapevole Speranza, che con la variante Omicron ritiene ancora più urgente «fare di più per vaccinare la popolazione dei Paesi più fragili». Anche se, rimarca, «non basta donare dosi, occorre essere certi che vengano poi somministrate». E nelle nazioni più fragili, sottolinea il ministro, «ci sarà bisogno del coordinamento di Onu e Oms».

 

L'Organizzazione mondiale della Sanità ha stemperato ieri l'allarme Omicron, rivelando «che a oggi non sono stati segnalati decessi legati alla variante». Ma sulle strategie per contenerla l'Oms considera discriminatoria la decisione dell'Ue di bloccare gli ingressi dal Sud del continente africano, mentre l'Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie, continua a ritenere giusto il blocco aereo da quei Paesi. Non tanto per impedire la diffusione di Omicron, data per scontata, quanto per prendere tempo rallentandone la marcia e definire nel frattempo una strategia di contrasto.

CORONAVIRUS AFRICA

 

Le informazioni che mano a mano arrivano sempre all'Ecdc sembrerebbero confermare la maggiore contagiosità di Omicron, ma anche una buona tenuta dei vaccini e una minore patogenicità della variante, che dai casi riscontrati in Sudafrica darebbe sintomi più lievi della Delta, dominante in Europa e negli Usa. Dove Biden ieri ha invitato gli americani a vaccinarsi e a fare il «booster», perché Omicron «prima o poi arriverà anche negli Usa». Gli Stati Uniti intanto si blindano annunciando «ulteriori restrizioni ai viaggi», che potrebbero scattare anche in Europa. Per un Natale ancora e più che mai «con i tuoi».

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…