mauro corona

LA TRIBU' DEI PIEDI ZOZZI – L’IGIENE PERSONALE VA SEMPRE MENO DI MODA: VIP E  INFLUENCER VARI E AVARIATI RINNEGANO LA DOCCIA PER RAGIONI ETICHE E PURE DI SALUTE. IL MANIPOLO DEGLI “UNWASHED” SOSTIENE CHE SHAMPOO E BAGNOSCHIUMA DETERIORINO GLI OLI NATURALI DELLA PELLE  – MAURO CORONA, COLIN FARRELL, JOHNNY DEPP, BRAD PITT, GIUSEPPE CRUCIANI: LA LISTA DEGLI ALLERGICI AD ACQUA E SAPONE CRESCE…

Marianna Tognini per https://it.businessinsider.com

 

Jenefer Palmer 1

Pare sia arrivato il momento di riporre saponi e bagnoschiuma, perché lavarsi assiduamente è diventato poco trendy: i primi seguaci di questa tendenza – che così tanto ‘nuova’ non è – sono stati prevalentemente gli Americani, come racconta un lungo articolo uscito sul The New York Times sette anni fa.

 

Tra le varie testimonianze raccolte dall’autrice Catherine Saint Louis spicca quella di Jenefer Palmer, 55 anni di Malibu, California, amministratore delegato di Osea, una linea di prodotti naturali per la cura della pelle: nonostante il lavoro la costringa a viaggiare spesso e a incontrare altre persone per curare i contatti commerciali dell’azienda, la signora dichiara di non farsi la doccia “più di tre volte la settimana”, aggiungendo che passare una salvietta profumata sotto le ascelle, nelle parti intime e nei piedi è tutto ciò di cui ha bisogno per sentirsi “davvero pulita”.

 

lo shampoo fa male?

Ma Jenefer Palmer non è la sola a pensarla così: sfidando una generale cultura di pulizia che prevale almeno sin dagli anni ’40, negli Stati Uniti un manipolo sempre più nutrito di adepti ha deliberatamente deciso di rinnegare il bagno quotidiano, insieme ad altri capisaldi dell’igiene personale, come l’utilizzo frequente di shampoo e antitraspirante.

 

lo shampoo fa male? 4

I motivi che li spingono a una scelta così radicale? La conservazione degli oli naturali della pelle insieme a quella dell’acqua, oltre alla constatazione che l’aver dimenticato almeno una volta il deodorante non ha avuto particolari ripercussioni a livello sociale. I ricercatori sembrano dar loro ragione, e avvalorano tale tesi grazie alla scoperta che – proprio come l’intestino contiene batteri “buoni” che lo aiutano a funzionare in modo più efficiente – così la nostra pelle trabocca di germi che non andrebbero lavati via senza motivo.

 

«I batteri educano le cellule dell’epidermide a comportarsi come antibiotici naturali», dichiara il dottor Richard Gallo, capo della divisione dermatologica dell’Università della California di San Diego, «e producono essi stessi i propri antibiotici che uccidono i batteri cattivi». Gallo spiega così il motivo per cui docce troppo frequenti favoriscano un’eccessiva secchezza della pelle e la comparsa di eczemi, rimuovendo quello strato di lipidi, oli e batteri che appunto aiuterebbero a mantenerla in perfetto equilibrio.

 

MAURO CORONA

Qualunque sia la motivazione, la pulizia personale è da tempo non solo negli Stati Uniti un grosso business: le campagne pubblicitarie affrontano (e probabilmente generano) il tema dell’ansia collettiva circa l’odore del corpo, ordinando ai consumatori di «Alzare il braccio se siete sicuri», e il gioco, almeno fino a qualche anno fa, sembrava funzionare: secondo una ricerca condotta da Mintel nel 2010, gli Americani sotto i 24 anni usavano deodoranti e antiperspiranti più di nove volte alla settimana, ma anche per gruppi di età più anziani questo tende a non scendere mai sotto la media di una volta al giorno.

 

Le evidenze emerse sono però destinate a cambiare, sia oltreoceano sia in Europa: hanno fatto scalpore in Francia le dichiarazioni rilasciate a inizio 2017 dal giornalista Guillermo d’Alessandro, in seguito alla sua decisione di non lavarsi per un mese intero: «nel 1937 le persone non si facevano la doccia tutti i giorni: si detergevano, si lavavano le mani, il viso… ma non avevano affatto l’abitudine di un bagno integrale che al giorno d’oggi è diventata una specie di ordine sociale. Eppure erano tutti socialmente inseriti senza particolari problemi, anche perché non c’era l’imposizione e l’ossessione da parte della comunicazione cosmetica e igienista a cui noi invece siamo sottoposti».

 

lo shampoo fa male? 3

Descrivendo la sua esperienza, d’Alessandro sottolinea come la prima settimana sia stata «veramente terribile, gli odori che il corpo emanava erano molto forti e persistenti, ma nel giro di una decina di giorni l’equilibrio dell’epidermide viene ripristinato»; oltre al tempo guadagnato per dedicarsi ad altre attività e al consistente risparmio di acqua e prodotti per la pulizia personale, ciò di cui egli ha più beneficiato attiene a un livello dermatologico, poiché la pelle «era nettamente più setosa». In conclusione, quindi, se ai batteri si dà l’opportunità di ritrovare una stabilità, allora si potrebbe benissimo fare a meno della doccia quotidiana, ma a patto di rispettare un’unica condizione, «indossare vestiti puliti ogni giorno».

 

Jenefer Palmer

Oltralpe, il tema è stato recentemente rilanciato anche da un articolo uscito sul magazine L’Obs: secondo il settimanale, in Francia sempre più individui stanno cambiando le proprie abitudini igieniche, blogger di moda comprese. Ognuna di loro ha una particolare “ricetta” da proporre: c’è chi si limita a due docce alla settimana, chi invece continua a farsela quotidianamente senza sapone, chi si lava tutti i giorni solo le parti intime, chi ancora opta per uno shampoo ogni dieci giorni e chi elimina pure quello, detergendo i capelli soltanto con prodotti alternativi come argille e polveri ricavate da piante o noci.

 

Definire questa tendenza una “moda” nel senso stretto del termine è però assai riduttivo: ridurre docce e bagni significa infatti compiere una chiara scelta etica, nel tentativo di ridurre lo spreco dell’acqua e di rispettare l’ambiente inquinando meno. Per una doccia occorrono infatti in media 50 litri di acqua, e secondo una ricerca Istat del 2015, se si considerano anche quelli utilizzati in modo diretto o indiretto quotidianamente, ogni cittadino italiano residente in un comune capoluogo di provincia ne consuma circa 245 litri al giorno.

fulco pratesi

 

In Italia, l’ex presidente del Wwf e noto ambientalista Fulco Pratesi già nel 2007 dalle pagine del Corriere della Sera rendeva nota la sua routine volta a diminuire lo spreco di acqua: niente doccia giornaliera a favore di un solo bagno a settimana, il sabato mattina; abluzioni quotidiane la sera (viso, mani, ascelle, piedi e le cosiddette “parti basse”); mezzo lavandino per farsi la barba; spazzolino da denti dopo i tre pasti principali, ma con il rubinetto chiuso dopo averlo inumidito; vestiti e biancheria intima cambiati dalle due alle tre volte ogni sette giorni a seconda del capo specifico, per evitare frequenti lavatrici che consumano acqua ed energia.

donna doccia

 

Intervistato dal quotidiano dieci anni dopo, non fa alcun passo indietro e rincara la dose – «Altro che una settimana: un bagno ogni dieci giorni, almeno d’inverno, è sufficiente» – invitando le persone a non cadere «nel culto dell’igiene indotto dall’industria che ci vuole vendere shampoo, deodoranti, balsami e quant’altro». Impone però un’unica conditio sine qua non a chi desidera seguire il suo esempio: «ascelle, piedi e parti intime bisogna lavarli quasi ogni giorno. E per non puzzare si deve anche stare attenti a ciò che si mangia, evitando aglio e cipolla».

 

MAURO CORONA

La pensa allo stesso modo anche lo scrittore Mauro Corona, avvantaggiato però dal fatto che, vivendo solo tra le montagne, non deve certo preoccuparsi troppo delle reazioni olfattive degli altri.

 

Lui, a differenza di Pratesi, abbraccia la tendenza unwashed più per preservare l’equilibrio naturale della pelle che per ragioni etiche, e in un certo senso evidenzia il percepito della questione in Italia, dove su diversi blog e forum è ravvisabile una spaccatura tra chi mette in discussione il lato consumistico dell’igiene, e reagisce testando prodotti alternativi a sapone, bagnoschiuma, shampoo ed eliminando il dentifricio a favore di acqua e bicarbonato, e chi invece contesta il numero di docce settimanali.

 

taylor mega nella doccia

Intanto, da Hollywood arrivano conferme e adesioni: la lista delle celebrity che non amano l’acqua e il sapone non è così piccola come si potrebbe pensare, e annovera attori del calibro di Russell Crowe, Colin Farrell, Robert Pattinson, Johnny Depp e Brad Pitt, che – stando a quanto ha dichiarato la ex moglie Angelina Jolie – «puzza come un cane pastore», per via della sua presa di posizione ambientalista contro detergenti e deodoranti.

 

brad pitt

Che la celebre e inquietante scena sotto la doccia di Psycho abbia giocato un ruolo fondamentale nella decisione dei divi? Nel dubbio, l’ecologista Donnachadh McCarthy, dopo aver citato i vari benefici etici e biologici del concedersi una doccia una volta la settimana, lancia un’ulteriore provocazione: «al di là di tutto, pensate a quanto tempo risparmiereste». Chissà se saranno i dieci minuti di sonno in più guadagnati ogni mattina a innalzare l’”unwashed” a vero e proprio stile di vita… alle future docce l’ardua sentenza.

johnny depp 1ROBERT PATTINSONdonna docciadonna uomo docciacantare sotto la doccia 1box docciaMAURO CORONA A UN GIORNO DA PECORA

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…