valore di apple sotto tim cook big

APPLE AVRÀ ANCHE PERSO "IL CUORE E L'ANIMA" DOPO LA MORTE DI JOBS, MA HA GUADAGNATO BEI SOLDONI - IL SUCCESSORE TIM COOK HA FATTO SCHIZZARE LA VALUTAZIONE DI MERCATO DELLA "MELA" DA CIRCA 350 MILIARDI DI DOLLARI AI 2.500 MILIARDI ATTUALI, PIÙ DI OGNI ALTRA AZIENDA AL MONDO - GLI UTILI SONO RADDOPPIATI GRAZIE ALLE VENDITE DEGLI IPHONE MA ANCHE ALLO STILE PACATO, MISURATO E COLLEGIALE DEL CEO, L'OPPOSTO DI QUELLO AGGRESSIVO E DITTATORIALE DEL FONDATORE - LE NUOVE SFIDE? GLI OCCHIALI "DIGITALI" E UN'AUTOMOBILE ELETTRICA CHE SI GUIDA DA SOLA...

Francesco Guerrera per “La Stampa

 

IL VALORE DI APPLE SOTTO TIM COOK

A volte, il destino è scritto nelle stelle, altre volte nel luogo di nascita. Tim Cook, che ieri ha festeggiato un decennio alla guida di Apple, è nato a Mobile, una piccola città dell'Alabama, nel profondo sud degli Stati Uniti.

 

"Mobile", proprio come il telefonino che ha catapultato Apple dall'orlo della bancarotta al primato di azienda di maggior valore al mondo, e Cook da meticoloso programmatore di software all'amministratore delegato migliore della storia. Non che Cook sia mai stato un predestinato, anzi.

 

TIM COOK

L'idea che questo spilungone allampanato, timido e un po' goffo potesse prima rimpiazzare, e poi superare, il leggendario Steve Jobs, il PT Barnum della tecnologia, non è mai stata una certezza né per i mercati, né per colleghi e rivali di Silicon Valley.

 

steve jobs ipad

«Apple ha perso il suo cuore e la sua anima» disse Michael Cusumano, professore al prestigioso Massachusetts Institute of Technology, al New York Times nel 2014, tre anni dopo la morte di Jobs.

 

Era una posizione comprensibile. La tragica scomparsa di Jobs a soli 56 anni a causa di un cancro al pancreas aveva amplificato la sua giustificatissima fama di supremo inventore, designer senza pari e tostissimo perfezionista.

 

tim cook

Ma se Jobs era il "cuore e l'anima" di Apple, Cook ne è stato il cervello, il grande stratega che ha trasformato un fenomenale produttore di gadget in un ecosistema tecnologico che vale migliaia di miliardi di dollari e ha cambiato la vita (nel bene e nel male) di milioni di persone. E non solo.

 

Cook è riuscito ad introdurre uno stile manageriale diametralmente opposto a quello di Jobs - pacato, misurato e collegiale piuttosto che aggressivo, impetuoso e dittatoriale - in un'azienda creata ad immagine e somiglianza del suo fondatore.

 

TIM COOK

E a parlare di temi sociali - soprattutto i diritti della comunità LGBT, visto che Cook è l'unico grande capitano d'industria ad aver dichiarato di essere gay - senza rinunciare alla privacy. (Cook concede pochissime interviste).

 

TIM COOK APPLE

I numeri di Cook sono stratosferici. Durante il suo regno, la valutazione di mercato di Apple è passata da circa $350 miliardi ai 2,500 miliardi attuali, più di ogni altra azienda al mondo. Gli utili sono raddoppiati, raggiungendo $57 miliardi l'anno scorso e trasformando Apple nella società più redditizia del pianeta. Nessuno ha mai creato un "tesoro" così grande per gli azionisti.

 

TIM COOK IPHONE 12

Ma il dato più impressionante riguarda "l'economia di Apple" - la somma del fatturato della società, più le vendite di tutte le altre aziende che utilizzano le sue piattaforme: secondo l'Economist, vale circa 1,000 miliardi di dollari l'anno, sette volte più grande di quando Cook divenne amministratore delegato.

 

tim cook se la ride

Come ha fatto Cook ad ottenere questi risultati? Avere un prodotto come l'iPhone lo ha sicuramente aiutato. Il merito di Cook è stato quello di prendere la geniale invenzione di Jobs e farne il centro di gravità della nostra "vita digitale". Chi lo conosce dice che Cook spinge continuamente l'azienda a migliorare l'iPhone per venderlo non solo a nuovi utenti ma anche a chi vuole un upgrade.

 

tim cook

E l'iPhone ne ha fatta di strada, dalla modesta versione 4s - annunciata poco dopo la sua nomina - alla versione 13 che probabilmente vedremo a settembre, un supercomputer compatto e veloce con applicazioni che avrebbero stupefatto Jobs.

 

Non è un caso che, nonostante il fatto che ci siano un miliardo di iPhone in giro - uno per ogni sette esseri umani - l'anno scorso Apple abbia venduto 200 milioni nuovi telefonini. L'altra grande intuizione (e fortuna) di Cook è stata quella di usufruire di una filiera produttiva globale. Costruire i gadget in China ha permesso ad Apple di mantenere quei margini di profitto principeschi tanto amati da Wall Street.

 

tim cook donald trump

E non dimentichiamoci dell'App Store, il supermercato della tecnologia creato da e per Apple. Qui l'idea-chiave di Cook è stata quella di costruire un sistema solare che ruota intorno ad Apple. Ciò gli permette di far pagare un salato dazio ai "venditori" esterni sapendo che quest' ultimi non lo possono ignorare viste la massa di utenti della società californiana. È proprio questo "giardino murato" che ha scatenato le ire dei regolatori di USA e Europa e che potrebbe portare ad azioni legislative contro l'azienda.

 

steve jobs ipod

Se a ciò si aggiunge il declino, lento ma inesorabile, nelle vendite di iPhone, è chiaro che nella seconda parte del suo mandato Cook avrà bisogno di nuove strategie per continuare a crescere. Per la prima volta dalla scomparsa di Jobs, Apple si giocherà il futuro su prodotto che non è l'iPhone.

 

steve jobs macbook air

Le voci di corridoio dicono che Cook punterà su due invenzioni: degli occhiali "digitali" e un'automobile elettrica che si guida da sola. Il ragazzo di Mobile ora ha 60 anni, i capelli bianchi e il viso segnato dallo stress. Ma la prossima battaglia è la più importante: tenere Apple in cima al capitalismo mondiale.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO