bernard arnault tiffany

ARNAULT VUOLE FARE COLAZIONE CON TIFFANY - IL COLOSSO FRANCESE DEL LUSSO LVMH METTE SUL TAVOLO 13 MILIARDI PER PAPPARSI LA STORICA GIOIELLERIA AMERICANA, CHE VUOLE RIFIUTARE - ARNAULT OFFRE 120 DOLLARI AD AZIONE, CIOÈ IL 22% IN PIÙ RISPETTO ALLA CHIUSURA DI VENERDÌ A WALL STREET, MA PER IL MANAGEMENT NON BASTA – SAREBBE UNA NEMESI EPICA: CHARLES TIFFANY COMINCIÒ A METÀ 800 CON COLLANE E SPILLE COMPRATE A PARIGI DA…

 

 

Ettore Livini per “la Repubblica”

 

colazione da tiffany 1

Bernard Arnault, il secondo uomo più ricco del mondo, prova ad aggiungere i diamanti più famosi del pianeta alla sua collezione di marchi del lusso e si auto-invita a colazione da Tiffany. Il numero uno di Lvmh ha presentato, secondo indiscrezioni, un assegno da 14,2 miliardi di dollari (13 miliardi di euro) per acquistare la storica gioielleria americana. Il cda di Tiffany sembra intenzionato a rispedire l' offerta al mittente, in tempi molto stetti. Ma il "no" del management serve solo a rinviare il redde rationem : i 120 dollari ad azione offerti dal gruppo francese (il 22% in più della chiusura di venerdì a Wall Street) sono una bella tentazione per i soci del gruppo.

Chairman and CEO Bernard Arnault on LVMH

 

E la mossa di Arnault è con ogni probabilità solo il primo atto dell' asta miliardaria per la conquista dell' impero fondato nel 1837 - allora era una piccola cartoleria - da Charles Lewis Tiffany. Una partita dalla trama ancora tutta da scrivere, dove potrebbero entrare in campo altri colossi del lusso mondiale.

 

bernard arnault

Il boccone, in un mercato dove i brand di successo valgono oro, è appetitoso. E le avances di Arnault sull' asse Parigi-New York hanno il sapere della nemesi storica: le fortune di Tiffany sono iniziate grazie alla Francia a metà '800, quando sugli scaffali del primo negozio di Broadway, tra inchiostro e quaderni, l' intraprendente Charles ha iniziato a esporre i primi gioielli. Non pezzi qualsiasi, ma i braccialetti, le raffinate collane e le spille comprate a Parigi a prezzi da saldo dall' aristocrazia francese.

 

Costretta a mettere all' asta i beni di famiglia per la fine della monarchia. Il passaparola ha trasformato le vetrine a Lower Manhattan in luogo di culto per i primi ricchi newyorchesi, la stampa della Grande mela ha incoronato Charles "Re dei diamanti". Così, la coda di persone in attesa di ammirare i preziosi in vetrina l' ha convinto a mollare per sempre gli articoli scolastici per dedicarsi solo alle pietre preziose.

 

charles lewis tiffany

La scelta si è rivelata subito giusta. Il fondatore aveva fiuto e passione. Sommati a un insospettabile (per l' epoca) senso del marketing: ha scelto un colore-simbolo, l' inconfondibile blue Tiffany, per la copertina del catalogo aziendale - il mitico Blue Book stampato dal 1848 - e per le confezioni-regalo dei gioielli. Nel 1878, un po' per farsi pubblicità ma molto per pura passione, si è svenato per regalarsi il "Yellow Diamond", quella pietra da 287 carati che è esposta ancora oggi in una teca di vetro nel negozio della Fifth Avenue.

 

TIFFANY 5TH AVENUE NEW YORK

Poi ha messo le mani sui gioielli della corona francese. E nel 1886 ha fatto definitivamente bingo, lanciando i Tiffany setting , quegli anelli di fidanzamento che hanno fatto sospirare ed emozionare una decina di generazioni di donne nel mondo.

Da allora per il gruppo è stata una cavalcata dorata. Ha fatto grandi affari nell' era dell' art decò, è sbarcato all' estero diventando una calamita per i migliori tagliatori di pietre e i più geniali disegnatori di braccialetti e collier. Nel 1940 è stato aperto l' iconico negozio della Fifth Avenue, sorvegliato da un gigantesco Atlante alto tre metri. Un po' macchina da soldi (ancora oggi rappresenta il 10% degli incassi), un po' luogo di pellegrinaggio per milioni di curiosi che si accontentano - causa prezzi inaccessibili - di sbirciare lo splendore dei diamanti in vetrina.

 

L' effetto sul buon umore, anche senza staccare assegni, pare assicurato: «Quando ho paura e non so perché, salto su un taxi, corro lì e mi calmo subito. Lì non può succedere niente di male », garantisce Audrey Hepburn in "Colazione da Tiffany", il film del 1961 tratto dal romanzo di Truman Capote.

 

tiffany calendario dell avvento

Con il senno di poi un po' si sbagliava. Le leggi dell' economia sono impietose. Il gusto e la bellezza da soli non bastano a far utili e negli ultimi anni la stella del gruppo ha perso un po' del suo splendore. La diversificazione verso le fasce più basse del mercato per conquistare i millennials non ha funzionato. La scelta di mettere in vetrina argenteria e ciondoli a fianco dei collier di diamanti con prezzi a sei zeri è stata un flop.

 

LADY GAGA TIFFANY

Come quella - un boomerang - di affidare a Lady Gaga il ruolo di testimonial di un marchio incarnato per tutti dall' elegantissima immagine della Hepburn ferma - con tubino nero Givenchy e croissant in mano - di fronte alle vetrine della Fifth Avenue. Tra il 2015 e il 2017 la società ha cambiato due amministratori delegati. Poi è arrivato al vertice l' italiano Alessandro Bogliolo con un piano di rilancio che sembra funzionare.

 

TIFFANY 5TH AVENUE NEW YORK 1

I titoli hanno raddoppiato di valore prima di perdere un po' di terreno nel 2019 causa guerra dei dazi e l' inciampo su uno spot attaccato da Pechino perché (dicono in Cina) ammiccherebbe con simpatia ai manifestanti di Honk Kong. Vista la pausa in Borsa, Lvmh ha lanciato il suo attacco. Ora la battaglia dei diamanti è iniziata. Arnault dovrà probabilmente ritoccare all' insù il prezzo per vincerla. E i gioielli della corona - questa volta quelli di Tiffany - potrebbero alla fine riprendere la strada di Parigi.

bernard arnaultTIFFANYcosa si trova nel calendario dell avvento di tiffanycolazione da tiffany 2colazione da tiffanycharles lewis tiffanycosa si trova nel calendario dell avvento di tiffany 3COLAZIONE DA TIFFANY2cosa si trova nel calendario dell avvento di tiffany 6cosa si trova nel calendario dell avvento di tiffany cosa si trova nel calendario dell avvento di tiffany 4il calendario dell avvento di tiffany

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO