luciano benetton giuseppe conte ponte di genova

AUTOSTRADE PERDUTE - ATLANTIA DELIBERA LA SCISSIONE DI ASPI CON UN DOPPIO BINARIO: O VENDITA SUL MERCATO CON GARA INTERNAZIONALE (PER CUI SPUNTA ANCHE IL FONDO SOVRANO DEL KUWAIT) O SCISSIONE PROPORZIONALE DELLA RETE DA CONFERIRE POI IN UN VEICOLO CREATO AD HOC - MA I BENETTON CONTINUANO A TIRARE LA CORDA E GOVERNO E CDP INIZIANO A STUFARSI: LA CASSA HA PRONTA UNA LETTERA UFFICIALE PER SFILARSI DALLA TRATTATIVA, RESA IMPOSSIBILE DALL’ASSENZA DI UNA MANLEVA ALMENO SUI DANNI DEL CROLLO DI PONTE MORANDI…

Atlantia: avvia processo dismissione Aspi

Da www.ansa.it

 

Atlantia "ha avviato un processo 'dual track': vendita dell'intera quota dell'88% del capitale di Aspi tramite processo competitivo o, in alternativa, scissione parziale e proporzionale e conferimento di, rispettivamente, il 55% e il 33% del capitale sociale di Aspi nella neocostituita Autostrade Concessioni e Costruzioni S.p.A. da quotarsi in Borsa con l'uscita di Atlantia dal suo capitale". Lo rende noto il gruppo dopo il Cda, spiegando che Il processo "dual track" è rivolto sia a Cassa Depositi e Prestiti che ad altri investitori istituzionali nazionali ed internazionali.  

 

1 - ATLANTIA AL VIA LA SCISSIONE DI AUTOSTRADE

Rosario Dimito e Umberto Mancini per “il Messaggero”

 

giuseppe conte – inaugurazione nuovo ponte di genova 2

Sul tavolo dal cda straordinario di stamane alle 11 di Atlantia arriva la delibera di scissione di Autostrade. La holding di Edizione deciderà l' uscita dal capitale di Aspi, secondo un percorso che prevede una doppia opzione: la vendita sul mercato tramite una gara internazionale dell' 88% o la scissione proporzionale della rete autostradale che verrà poi conferita in un apposito veicolo e quotata in Borsa.

 

Fonti bancarie riferiscono che negli ultimi giorni Wren House, fondo del Regno Unito che è la divisione degli investimenti in infrastrutture del fondo sovrano del Kuwait (Kia) che era interessato ad Open Fiber, è disponibile ad acquisire una quota. Ma a seguito di un vertice tenutosi ieri sera al Mef fra dirigenti del Tesoro e del Mise, sarebbero in arrivo un paio di lettere ad Atlantia, dai ministeri e da Cdp.

LUCIANO BENETTON

 

PROSEGUONO LE FRIZIONI

Salvo colpi di scena dell' ultim' ora, però, Atlantia tira dritto sulla strada del dual track, il doppio binario coerente con le mosse del gruppo. Si darà così il via a un processo idoneo «a giungere a una separazione tra la società e Autostrade per l' Italia, che dia certezza al mercato, sia in termini di tempi che di trasparenza» e a garantire «l' irrinunciabile tutela dei diritti di tutti gli investitori e stakeholders coinvolti, retail, istituzionali, nazionali e internazionali», come comunicato del resto dalla holding il 14 luglio e ribadito ai primi di settembre.

 

carlo bertazzo

Questo scenario non esclude il coinvolgimento di Cdp con cui il tavolo negoziale in piedi per un paio di mese, si sarebbe interrotto un paio di settimane fa. Fin dall' inizio della trattativa, Cdp ha caldeggiato un' operazione in più fasi che contemplasse anche un aumento di capitale per dotare Aspi di risorse sufficienti per procedere al piano di investimenti da 14,5 miliardi preannunciato.

 

La Cassa potrebbe sia partecipare alla gara internazionale ma preferisce la seconda strada, quella dell' ingresso in Autostrade Concessionaria e costruzioni spa, la newco che verrà poi quotata. Una possibile soluzione alternativa, valutata nelle trattative delle ultime settimane, prevederebbe la scissione di Aspi e quindi il collocamento di una quota riservata a Cdp.

 

Giuseppe Conte Fabrizio Palermo

Ma sul percorso accidentato di un' alleanza, pesa come un macigno il mancato ok al Pef, il piano finanziario presentato da Aspi e, pare, inviato ieri dal Mit all' Art, l' autorità del settore, per un esame.

 

Tant' è che la lettera, che dovrebbe pervenire al cda di Atlantia, fa riferimento ai troppi mark up, cioè aggiustamenti fatti dagli uomini di Aspi al testo del governo. Il Pef è un passaggio chiave, per fissare la valutazione della società. Nel Pef, come noto, sono definiti gli obiettivi strategici e le modalità operative per raggiungerli.

 

le carcasse delle auto sotto il ponte morandi

A partire dal tasso di remunerazione del capitale che, proprio su indicazione dell' Art, è stato fissato al 7% dall' 11% precedente. Non solo. Ma il piano ha anche recepito quello che dovrà essere il tetto massimo agli aumenti tariffari annui, ovvero l' 1,75%. Due elementi cardine per definire il prezzo di Aspi. Confermati quindi investimenti per oltre 14 miliardi, 7 dedicati alla manutenzione, e altri 3,4 miliardi per far fronte ad una serie di risarcimenti.

 

CROLLO PONTE MORANDI GENOVA-20

A bloccare l' ok al piano è stato fino a oggi il governo che ne ha subordinato l' approvazione al passaggio del controllo di Aspi a Cdp. Proprio il mancato via libera al Pef ha avuto e ha tutt' ora come conseguenza lo stop a tutti i finanziamenti bancari. Ma oltre alla missiva del Ministero, anche Cdp dovrebbe scrivere ad Atlantia lamentando due mesi di negoziati a vuoto perché il gruppo Benetton si è irrigidito sulla manleva per le responsabilità del crollo del Ponte di Genova e sulla ripartizione dei debiti nella scissione.

 

2 – AUTOSTRADE, IL DIETROFRONT DI CDP UNA LETTERA PER ROMPERE CON ASPI

Paolo Baroni per “la Stampa”

 

crollo ponte morandi 6

Conte «è stanco», spiega un membro del governo. Alla Cassa depositi e prestiti, che dal 14 luglio si è fatta carico di trattare l'uscita di Atlantia dal capitale di Autostrade, lo sono forse ancor di più. Al punto da aver pronta una lettera ufficiale indirizzata al governo, e per conoscenza alle due società che fanno capo ai Benetton, Aspi ed Atlantia, con la quale la società guidata da Fabrizio Palermo - salvo svolte clamorose, che però oggi è difficile immaginare - si chiamerebbe fuori dalla partita.

 

FABRIZIO PALERMO

Allo stato, infatti, non ci sarebbero le condizioni per chiudere l'operazione. Alla vigilia del cda di Atlantia, che oggi deciderà di procedere con la scissione di Autostrade, la tensione sul «dossier Aspi» sale vertiginosamente. Il governo tiene il punto ed ora pretende che Atlantia rispetti l'accordo di metà luglio e fa sapere di essere contrario allo scorporo di Aspi senza Cdp sia della partita.

 

Cassa depositi, a sua volta, insiste per ottenere una manleva almeno sui danni indiretti legati al crollo del ponte Morandi (cosa che però in assenza di un giudizio Atlantia non accetta) e senza questa garanzia non può procedere con un accordo. Anche perché sarebbe impossibile attribuire un valore reale ad Aspi.

 

Doppio binario per Aspi

giuseppe conte paola de micheli

Per il governo Autostrade deve siglare al più presto l'atto aggiuntivo che recepisce il nuovo piano economico finanziario e assieme a questo accettare di cedere il controllo alla Cassa depositi attraverso un aumento di capitale riservato. Sul tavolo - si ricorda- c'è ancora la possibilità di revoca ad Aspi la concessione.

 

Questa ipotesi, però, non sembra preoccupare più di tanto il suo azionista, tant' è che oggi il cda di Atlantia darà ufficialmente via libera al progetto di scissione lungo il doppio binario già indicato il 4 agosto (scissione di Aspi e quotazione della società, oppure cessione sul mercato dell'intero pacchetto dell'88% con cui controlla la società) e per questo convocherà di qui a un mese l'assemblea straordinaria.

 

i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova

La volontà è quella di «separare totalmente i destini della holding da quella di Autostrade». E questo, viene sottolineato, attuando «senza traccheggiare» l'impegno preso col governo. Dal fronte opposto di Cdp spiegano invece di aver fatto di tutto per cercare di chiudere l'operazione e, per questo, di aver accettato molti compromessi.

 

Anche la questione del riparto dei 10 miliardi di debiti di Aspi potrebbe essere risolta: in sospeso resterebbe solo la richiesta di manleva, sulla quale Cdp non intende però fare assolutamente passi indietro. Si tratta di un vero e proprio «muro insormontabile» di fronte al quale da settimane si è arenata la trattativa.

 

Gli impegni presi a luglio

autostrage per l italia

La società dei Benetton, a sua volta, non fa mistero di non accettare di vedersi imporre dal governo Cdp come compratore. Nella lettera inviata a Conte il 14 luglio i Benetton, del resto, avevano messo in chiaro che Aspi e Atlantia avrebbero potuto realizzare solo operazioni trasparenti e di mercato, «nel rispetto dei diritti di tutti gli azionisti e stakeholder delle due società, inclusi gli investitori retail e istituzionali, nazionali e internazionali».

 

CHRISTOPHER HOHN

E quindi, in una serie di altri passaggi che il comunicato finale di palazzo Chigi non citava, si chiariva che «Aspi e Atlantia sono disponibili a realizzare» l'intesa solo «all'esito di una valutazione positiva dei rispettivi consigli di amministrazione», e ovviamente «a valori di mercato», puntando a creare «una società ad azionariato diffuso, a cui potrebbero partecipare anche tanti azionisti retail».

 

Se a queste premesse di aggiunge il fatto che da subito tutti i principali investitori esteri di Atlantia hanno espresso totale contrarietà a ogni operazione configurabile come «non di mercato» si arriva alla decisione che verrà formalizzata oggi e che un azionista di peso come il fondo inglese Tci, cui fa capo il 6-8% di Aspi, giusto ieri, ha definito «corretta». E Cdp? Il doppio binario non le preclude assolutamente di partecipare all'operazione, sostengono da Atlantia da dove continuano a ribadire che il percorso scelto rientra perfettamente nelle intese. Palazzo Chigi e Cdp, però, non sembra la pensino esattamente allo stesso modo.

 

 

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