ponte morandi

AUTOSTRADE? TUTTO È CONCESSO! – A OTTO MESI DAL CROLLO DI PONTE MORANDI ARRIVA IL DOSSIER DELL’ANAC CHE SCOPRE IL SEGRETO DI PULCINELLA: AUTOSTRADE HA MASCHERATO IL MONOPOLIO SULLE MANUTENZIONI E I CONTROLLI – MA SE CONTROLLORE E CONTROLLATO COINCIDONO, GLI INVESTIMENTI IN PREVENZIONE POTREBBERO ANCHE ESSERE VIRTUALI – LE “ESTERNALIZZAZIONI” DEI BENETTON A “SPEA” E “PAVIMENTAL” E QUEI REPORT SUL VIADOTTO DI GENOVA AMMORBIDITI...

Matteo Indice e Giuseppe Salvaggiulo per “la Stampa”

demolizione ponte morandi 9

 

Alcuni concessionari, sostiene l' Autorità nazionale anticorruzione, hanno mascherato il monopolio sulle manutenzioni e i controlli di migliaia di chilometri d' autostrade, talvolta senza rispettare la soglia minima di appalti da assegnare all' esterno. E lo hanno fatto con comunicazioni poco chiare al ministero dei Trasporti (supervisore soltanto a tavolino) nelle quali «sottostimano» per miliardi i lavori affidati a «controllate».

 

In pratica se la cantano e se la suonano anziché delegare, come invece prevede la legge in una comprensibile necessità di contrappesi. E se controllore e controllato coincidono, i presunti investimenti in prevenzione dopo l' incasso dei pedaggi potrebbero essere virtuali, maggiori sulla carta che nei fatti.

AUTOSTRADE PER L ITALIA

 

I dettagli di questa «prassi» emergono in un dossier che Anac ha trasmesso nei mesi scorsi al governo, visionato integralmente da La Stampa . E assumono un valore particolare a otto mesi dalla strage di Genova, con l' inchiesta alla svolta decisiva.

 

L' aggiornamento-clou, emerso di recente negli accertamenti sul disastro del Ponte Morandi, riguarda le carte agli occhi dei pm truccate proprio in materia di manutenzioni e successivi monitoraggi. Secondo la Procura, i report sullo stato del viadotto sono stati ammorbiditi prima dello scempio; oppure sono stati certificati come svolti controlli mai avvenuti.

luciano giuliana gilberto benetton

 

Simbiosi pericolosa

Com' è stato possibile? Manutenzioni, monitoraggi e redazione dei resoconti erano in teoria «esternalizzati»; ma i destinatari dell' incarico erano aziende della galassia Autostrade per l' Italia, Pavimental e Spea Engineering. E secondo diversi testimoni un dirigente Aspi ordinava ai tecnici Spea di edulcorare le relazioni, ritenendoli semplicemente dei sottoposti. Problema cruciale: l' infrastruttura, le cui radiografie erano esposte a questo «baco», il 14 agosto è crollata uccidendo 43 persone.

autostrage per l italia

 

Per evitare cortocircuiti una legge obbligherebbe a esternalizzare il 60% dei «contratti».

Perciò l' Autorità guidata da Raffaele Cantone ha esaminato i consuntivi 2008-2016 su quest' aspetto: forniti sia dai privati direttamente (28), sia dal ministero che aveva a sua volta esaminato i numeri grezzi dei gestori. Ed emerge uno «scostamento» abnorme tra valutazioni e percentuali dei due fronti, mentre non è chiaro come interverrà l' esecutivo.

 

raffaele cantone presidente della corte

Le «anomalie» più significative riguardano Autostrade per l' Italia, che ha in carico tremila chilometri di rete in base a una convenzione definita con lo Stato nel 2007. Aspi ribadisce di aver sostenuto negli otto anni successivi una «prestazione» - somma d' investimenti, manutenzioni, materiali e costo del lavoro - di 16,8 miliardi, per il Mit è stata poco più della metà.

 

camion basko ponte morandi

«Non si può escludere una diversa interpretazioni delle voci - premette l' Anac - né la volontà del concessionario di non fornire i dati (sulle esternalizzazioni farlocche, ndr)».

L'ARTICOLO DEL NEW YORK TIMES SUI BENETTON

Le carte mascherate Il gestore, interpellato per una replica, insiste sul primo aspetto precisando che sono solo «differenti prospettive» contabili. E però incrociando altri numeri emerge come sempre Autostrade dichiari d' aver esternalizzato nel periodo in esame il 78% delle prestazioni. Salvo specificare in un altro paragrafo che il 35% degli affidamenti, ufficialmente 4,7 miliardi, era «a società collegate e/o controllate».

 

giovanni toti marco bucci ponte morandi

Ergo: le vere commesse extra, pure nella versione dell' azienda, hanno rappresentato al massimo il 50%. Aspi rintuzza ricordando che il diktat del 60% minimo è nero su bianco dal 2012, nel quadriennio precedente era più blando e quindi bisognerebbe fare una media (il ministero, come vedremo, dà cifre parecchio al ribasso).

demolizione ponte morandi 8

 

Da Aspi agli altri privati

Attenzione: l' obbligo di affidare a esterni uno stock di appalti, insiste Autostrade, fino al 2018 non riguardava il complesso dei «contratti», ma solo i «lavori», esclusi «servizi e forniture». E siccome le ispezioni sul Morandi di Spea (la ditta del gruppo che avrebbe falsificato i report) erano incasellate alla seconda voce, nuovamente Autostrade ricorda di non esser stata vincolata al tempo a quote di esternalizzazione sul punto.

 

crollo ponte morandi genova 8

La sostanza non cambia, poiché la disinvoltura negli affidamenti alle controllate, il «sistema» stigmatizzato da Anac, è ritenuto dagli inquirenti tra le principali cause del massacro; ma la specifica branca degli screening al viadotto, fino a un anno fa, secondo Aspi esulava dall' obbligo di delega.

 

E quindi, pur stando ben attenti a lavarsi i panni sporchi in casa, non avrebbero formalmente dribblato norme. Anac evidenzia in generale che a parere dello Stato (impotente) le esternalizzazioni totali di Autostrade nell' intervallo monitorato non hanno superato il 38-39%. È un numero ben lontano da quota 60, e scenderebbe ancora calcolando «servizi e forniture» dati in house . Sempre a parere di Anac non va meglio con altri concessionari, in primis Autostrade siciliane, del Frejus, Venete e Milano-Serravalle, ma le somme in ballo sono inferiori.

demolizione ponte morandi 11

 

E pure qui c' è chi contesta alla radice l' approccio dell' Authority: «Riteniamo - scrivono dal Frejus in una nota ad Anac, posizione condivisa sovente da Aiscat, associazione dei gestori - che l' attività svolta direttamente dalla concessionaria non debba in alcun modo essere ricompresa nella quota da esternalizzare, altrimenti il contratto di concessione si trasformerebbe in intermediazione». Per pianificare il futuro l' Authority aveva inviato a tutti i privati un questionario, in cui chiedeva una descrizione preventiva dei prossimi appalti: ha ricevuto solo rassicurazioni-fotocopia sul fatto che saranno rispettate le quote di legge tra affidamenti interni ed esterni.

IL MONCONE CROLLATO DEL PONTE MORANDIdemolizione ponte morandi 3ponte morandiponte morandi genovaCROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVADEMOLIZIONE DEL PONTE MORANDIcrollo ponte morandi genova 28demolizione ponte morandi 2demolizione ponte morandi 4demolizione ponte morandi 1demolizione ponte morandi 12demolizione ponte morandi 5demolizione ponte morandi 7demolizione ponte morandi 6demolizione ponte morandi 10

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."