deutsche bank commerz merkel

BABYLON BAIL-IN – IL CAOS DEL MATRIMONIO TRA DEUTSCHE BANK E COMMERZ: DOPO UNICREDIT ORA SI FA SOTTO ANCHE ING, MA IL GOVERNO TEDESCO NON VUOLE GLI STRANIERI, MEGLIO FARE UN SALVATAGGIO STATALE – BERLINO HA PRESO DI MIRA L’ANTITRUST UE DOPO IL CASO ALSTOM-SIEMENS E VUOLE CAMBIARE LE NORME A SUO GUSTO – IL CASO DEL RICICLAGGIO DEI SOLDI RUSSI TRAMITE LE BANCHE BALTICHE E I FINANZIAMENTI A TRUMP SU CUI HA MESSO L’OCCHIO IL CONGRESSO

Tonia Mastrobuoni per ''la Repubblica''

 

deutsche bank commerzbank 2

L' ultima boccata d' ossigeno per l' altalenante titolo di Commerzbank è stata l' indiscrezione, alla vigilia del lungo fine settimana di Pasqua, di un possibile interessamento degli olandesi di Ing.

 

deutsche bank commerzbank

L' amministratore delegato del colosso tedesco, Martin Zielke, avrebbe evitato di avviare colloqui con la concorrente dei Paesi Bassi, secondo Reuters. Ma che si rincorrano da settimane voci su predatori stranieri pronti ad avventarsi sulla seconda banca tedesca, dà conto della confusione che regna attorno a quello che si annunciava come il matrimonio dell' anno, la fusione Deutsche Bank-Commerz. Al momento i vertici delle due banche che stanno esaminando l' operazione si sono infilati in uno stallo alla messicana che potrebbe preludere al fallimento.

commerzbank 5

 

Senza contare che l' operazione di bandiera non convince neanche gli stessi dipendenti: il 70% dei lavoratori di Deutsche Bank è contrario a una fusione, tra quelli di Commerz la quota raggiunge addirittura l' 83%. Anche i sindacati restano sul piede di guerra nei confronti di una complessa operazione che richiederebbe il taglio di decine di migliaia di dipendenti. Non è un mistero che l' amministratore delegato di Deutsche, Christian Sewing, stia lavorando alacremente a un piano B, nel caso la fusione fallisse. Secondo indiscrezioni raccolte da Bloomberg, molti clienti della prima banca tedesca sarebbero pronti a tagliare la corda, nel caso del matrimonio con Commerz, impoverendone il bilancio di 1,5 miliardi di euro.

Christian Sewing Deutsche Bank

 

Sulle considerazioni di Sewing pesa anche la tegola che rischia di arrivare dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, dove vecchi fantasmi del periodo Sturm und Drang dell' istituto potrebbero riaffacciarsi. E richiedere nuovi esborsi miliardari per risarcimenti e sanzioni.

Secondo il Guardian le autorità di controllo finanziarie americane e inglesi potrebbero imporre sanzioni miliardarie alla banca tedesca per una mega operazione di riciclaggio da 20 miliardi di euro emersa di recente, passata attraverso alcune banche baltiche e moldave nel periodo che va dal 2010 e il 2014.

OLAF SCHOLZ

 

Sempre dagli affari oltreoceano di Deutsche potrebbe emergere un' altra bomba, per Sewing. I Democratici della Commissione Finanze del Congresso hanno chiesto di far luce sugli affari di Deutsche con Donald Trump. Il presidente americano ha chiesto oltre due miliardi di euro di prestiti, in vent' anni di rapporti privilegiati con Deutsche. Con molte ombre. Come ricorda il Guardian, nel 2008 Trump fallì per un rimborso da 45 milioni alla banca tedesca e la denunciò. Successivamente, Deutsche gliene prestò altri 300.

 

commerzbank 4

Se Deutsche-Commerz dovesse fallire, sarebbe la seconda grande operazione nel giro di pochissimi mesi benedetta dal governo tedesco e finita contro un muro. All' inizio dell' anno il ministro dell' Economia, Peter Altmaier, e il suo omologo francese Bruno Le Maire avevano sponsorizzato una grande operazione transnazionale, il matrimonio tra due colossi delle ferrovie, la francese Alstom e Siemens Mobility. Una fusione sonoramente bocciata dall' Antitrust europeo. Di conseguenza, Berlino e Parigi, adirate per l' ardire della rigorosa Commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager, hanno annunciato che spingeranno per riformare l' Antitrust ed evitare che la creazione di grandi colossi europei sia ostacolata in futuro da Bruxelles.

alstom

 

A questi dossier non riuscitissimi va aggiunto un terzo matrimonio consumato addirittura sulle due sponde dell' Atlantico che era stato festeggiatissimo l' anno scorso e che si sta rivelando un fiasco completo. La conquista dell' americana Monsanto da parte della tedesca Bayer era avvenuta dopo mesi di complicate trattative. Ma col senno di poi è chiaro che i vertici del gigante della chimica avevano sottovalutato i danni reputazionali che l' acquisto dell' azienda americana nota soprattutto per i suoi pesticidi avrebbero potuto causarle.

 

Siemens

L' azienda di Leverkusen in Germania è sinonimo di aspirina e calcio e generose donazioni per la cultura e lo sport. Da quando ha inghiottito la produttrice americana di glifosato il suo valore in borsa si è dimezzato. Anche perché negli Stati Uniti sono partite undicimila cause per danni legati all' uso dei pesticidi. E in attesa delle sentenze dei tribunali, l' opinione pubblica, che con l' hashtag "glifosato" sta intasando i social media da mesi, ha già emesso il suo verdetto.

commerzbank 6L'ARTICOLO DEL 'FINANCIAL TIMES' SULLA FUSIONE DEUTSCHE BANK - COMMERZBANKalstom (1)commerzbank 7deutsche bank commerzbank 1L'ARTICOLO DEL 'FINANCIAL TIMES' SULLA FUSIONE DEUTSCHE BANK - COMMERZBANK

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”