joe biden inflazione usa

BRUTTE NOTIZIE DAGLI USA: L’INFLAZIONE AMERICANA CONTINUA A CRESCERE E A SETTEMBRE ARRIVA ALL’8,2%, PEGGIO DELLE STIME DEGLI ANALISTI. DATI CHE PORTERANNO LA FEDERAL RESERVE A INCREMENTARE ANCORA IL COSTO DEL DENARO. E IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE – LE STIME HORROR DI BANKITALIA

Fabrizio Goria per www.lastampa.it

 

INFLAZIONE USA

Ancora una fiammata al rialzo per i prezzi al consumo negli Stati Uniti, con l’inflazione Core (al netto dei prezzi dell’energia, quindi) che cresce dello 0,6% su base mensile in settembre, peggio delle stime, mentre quella generale va a 8,2 per cento.

 

Le pressioni dei prezzi non si allentano e porteranno la Federal Reserve a incrementare il costo del denaro di ulteriori 75 punti base a novembre, quarto incremento consecutivo di tale spessore, con il tentativo ultimo di frenare una corsa che pare non avere freni. Intanto, la Banca d’Italia ha rivisto al ribasso le stime per l’economia domestica: nello scenario di base, vedono una crescita del Pil in Italia del 3,3% quest’anno, allo 0,3% nel 2023 e all’1,4% nel 2024. Ma attenzione. In caso di blocco delle forniture russe di gas il Pil si ridurrà del 3% quest'anno, si contrarrebbe di oltre l’1,5% nel 2023 e tornerebbe a crescere moderatamente solo nel 2024.

INFLAZIONE USA

 

Il peggio, come sottolineato dal Fondo monetario internazionale (Fmi) nel corso degli Annual Meetings di questa settimana, deve ancora arrivare. A settembre, i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati rispetto al mese precedente più delle attese; superiore al consensus anche il dato annuale, che rimane vicino ai massimi degli ultimi 40 anni.

 

Lo scorso mese, i prezzi sono aumentati dello 0,4%, contro aspettative che vedevano un +0,3 per cento. Lo ha comunicato il dipartimento del Lavoro, il Bureau of Labor Statistics (BLS). Il dato Core, cioè depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è salito dello 0,6%, contro attese per un +0,4 per cento. Su base annuale, il dato generale ha messo a segno un +8,2%, più dell'8,1% delle stime. Allo stesso tempo, l’inflazione Core americana è cresciuta del 6,6%, con le aspettative che erano per un incremento del 6,5% secondo il consensus di Bloomberg.

 

INFLAZIONE NEGLI USA

Meglio non andrà all’Italia, come spiegato dall’istituzione guidata da Ignazio Visco. Rispetto al Bollettino di luglio, Bankitalia rivede al rialzo le stime di inflazione per oltre mezzo punto nell'anno in corso, per più di due punti nel prossimo e per circa due decimali nel 2024.

 

È quanto si legge nella nota di aggiornamento delle proiezioni macroeconomiche per l'Italia nel triennio 2022-24 rispetto a quelle pubblicate nel Bollettino economico di luglio, che non riflettono le valutazioni dell'Eurosistema anche se seguono la metodologia utilizzata nell'esercizio coordinato.

 

"La revisione riflette in larga misura la dinamica delle componenti energetica e alimentare, ma vi incide anche un'accelerazione della componente di fondo, a cui si trasmettono, con un ritardo, i rincari dell'energia", si spiega.

 

IGNAZIO VISCO

 "L'inflazione al consumo, misurata sulla base della variazione dell'indice dei prezzi al consumo armonizzato (Ipca), si collocherebbe all'8,5 per cento nella media del 2022, principalmente per effetto dei forti rincari dei beni energetici, che si riflettono sull'indice generale dei prezzi sia direttamente, sia indirettamente per il loro impatto sulle altre componenti; vi contribuirebbe in misura significativa anche la crescita dei prezzi dei beni alimentari.

 

joe biden 11 settembre

Successivamente, una progressiva stabilizzazione dei prezzi dell'energia, seppur su livelli elevati, e l'attenuazione delle strozzature all'offerta favorirebbero una graduale riduzione dell'inflazione, che si porterebbe al 6,5% nella media del 2023 e al 2,3 nel 2024, anno in cui sarebbe trainata principalmente dall'andamento della componente di fondo, che esclude i beni alimentari ed energetici.

 

Questa componente aumenterebbe del 3,2% nella media di quest'anno, del 3,1% nel prossimo e del 2,5% nel 2024. In modo analogo, la Banca d'Italia ha rivisto al ribasso le stime per l'economia che ora, nello scenario di base, vedono una crescita del Pil in Italia del 3,3% quest'anno, allo 0,3% nel 2023 e all'1,4% nel 2024. Nella Nota di aggiornamento rispetto al bollettino domina comunque "una elevata incertezza". Preoccupa una eventuale stop alla fornitura del metano russo. Non tanto per l’anno in corso, quanto per l’inverno 2023/2024. Gli stoccaggi potrebbero essere in pericolo.

supermercato usa

 

Negativa l'apertura per Wall Street. Il Dow Jones ha ceduto l'1,59%, lo S&P 500 il 2,05%, il Nasdaq il 2,8%. E sono arrivate anche le parole del presidente Joe Biden, secondo il quale il dato Cpi mostra “alcuni progressi nella lotta contro l'inflazione, ma c’e' ancora del lavoro da fare”.

 

Al massimo dal 2002, a quota 6,92%, i mutui trentennali negli Stati Uniti, secondo Freddie Mac. Sintomo che una possibile girandola di sfratti e ribassi dei prezzi è possibile in alcune aree statunitensi, come fu durante la crisi dei mutui subprime del 2006/2007. E secondo David Riley, capo degli investimenti di BlueBay Asset Management, il fondo non è ancora stato toccato.

 

inflazione negli usa

“A seguito del rapporto sull'inflazione, gli investitori stanno alzando le loro aspettative sul punto di arrivo dei tassi della Fed vicino al 5% nella prima metà del prossimo anno e i rendimenti dei Treasury stanno aumentando su tutta la linea, mentre le azioni stanno crollando a nuovi minimi.

 

Questa sofferenza per Wall Street è purtroppo un'anticipazione di quella che vivrà Main Street, in quanto l'inflazione persistente manterrà i tassi di interesse più alti più a lungo”. Tassi più alti, più possibilità di default personale, più mutui in sofferenza, meno flussi di liquidità per i fondi d’investimento, più stress bancario, meno stabilità finanziaria. E con possibili rischi sistemici.

 

joe biden

Pesante, alla luce del dato statunitense, è stato anche il responso del mercato valutario. Lo yen ha toccato un livello che non si osservava dal 1990 affondando contro il biglietto verde. La valuta giapponese ha ritracciato a quota 147,17 yen sul dollaro livello mai registrato in 32 anni, in quanto gli operatori finanziari ritengono che la Fed continuerà ad alzare bruscamente i tassi per combattere i rincari dei prezzi al consumo, mentre la Bank of Japan manterrà una politica monetaria ultra-accomodante.

 

Stessa dinamica per l’euro, che perde quota sulla divisa statunitense, e passa di mano a 0,9658 mentre la sterlina resiste sulle voci (poi smentite) di un possibile cambio di rotta del governo sul fronte del bilancio e viene scambiata a 1,1168 sul biglietto verde. “Il peggio deve ancora arrivare”, ha avvertito Pierre-Olivier Gourinchas, capo economista del Fmi. Il problema, per banchieri centrali e governi, sarà comprendere per tempo la ricetta per contrastare il quadro avverso all’orizzonte.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...