francesco gaetano caltagirone giancarlo giorgetti giorgia meloni

IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO DELLA FINANZA ITALIANA NEL 2023 – L’ECONOMISTA ALESSANDRO PENATI PROMUOVE LEONARDO, MONCLER E UNICREDIT, MA BOCCIA SENZA APPELLO IL GOVERNO SU TIM, EXTRAPROFITTI E MES: “È QUESTIONE POLITICA, SOSTIENE IL MINISTRO GIORGETTI. E COSA C’ENTRA CON LA FINANZA? C’ENTRA, E TOCCA TUTTI NOI. VOTO 0” – “IL CATTIVO È UN BRUTTO CHE PERÒ PROVOCA DANNI COLLATERALI. DOPO IL FALLITO TENTATIVO DI ARRIVARE AL CONTROLLO DI GENERALI, CALTAGIRONE CI HA RIPROVATO CON MEDIOBANCA. SAREBBE SOLO BRUTTO, MA DIVENTA CATTIVO PERCHÉ…”

ALESSANDRO PENATI

Estratto dell’articolo di Alessandro Penati per “Domani”

 

La fine dell’anno è tempo di consuntivi. Ecco, secondo il mio personalissimo giudizio, quanto di buono, brutto, cattivo e perfino osceno ha mostrato la finanza italiana nel 2023.

 

Il buono

[…] Qui abbiamo Moncler che […] è riuscita a far meglio di colossi come LVMH, Richemont, Kering, ma anche di Prada e Burberry, mettendo a segno un +15 per cento, 8 punti in più della media degli altri. Non è un fuoco di paglia perch éil mercato ci crede valutando il titolo 23 volte gli utili attesi nel 2024, contro 17 dei concorrenti. Voto 8.

roberto cingolani stefano pontecorvo lorenzo mariani

 

Stesso voto per Campari che nel 2023 è salita dell’8 per cento. […] Un successo destinato a durare se si crede al mercato, che valuta Campari a forte premio: 25 volte gli utili 2024 rispetto al 17 degli altri. Voto 8.

 

La guerra ha portato in auge i titoli della difesa e in Europa la performance di Leonardo (+83 per cento) ha sbaragliato la nutrita concorrenza di Airbus, Thales, Bae, Rheinmetall, Safran, Dassault, Mtu, salite in media del 29. […] Leonardo rimane ancora il titolo più a buon mercato del lotto segno che il mercato non sconta pienamente il suo potenziale di crescita. Per questo, voto 9.

 

Nel settore finanziario il buono lo ha mostrato Unicredit. […] É particolarmente significativo che tra le dieci maggiori banche europee (Bbva, Santander, Deutsche Bank, Commerbak, Credit Agricole, Sogen, Bnp, Ing, Intesa, Mediobanca) Unicredit sia quella che nell’arco dell’ultimo anno è riuscita a creare più valore […]. E lo ha fatto senza operazioni straordinarie, trading o investimenti rischiosi, ma con una gestione efficiente […] Notevole. Avevo accolto l’arrivo di Orcel (e il suo compenso) con scetticismo. Mi devo ricredere. Voto 9.

 

CHIARA FERRAGNI - OCCHIALI IN PARTNERSHIP CON SAFILO

Il brutto

In un anno in cui l’indice FTSE Mib ha messo a segno il 28 per cento, il brutto lo hanno mostrato DiaSorin, El.En, Ariston, Seco e Safilo che, tra i titoli non finanziari con almeno 300 milioni di capitalizzazioni, hanno avuto le peggiori performance con, rispettivamente, una perdita del 28, 31, 34, 35 e 40 per cento.

 

La maglia nera

andrea orcel

Safilo non è una sorpresa: i suoi problemi vengono da lontano e l’ingresso del fondo Hal nel 2009, nonostante i due aumenti di capitale del 2012 e 2019, non sono riusciti a risollevare le sorti dell’azienda. Essersi affidata a Chiara Ferragni per il rilancio (e conseguente disdetta dell’accordo) la dice lunga. Voto 5.

 

DiaSorin e El.En rappresentavano agli occhi degli investitori l’avanguardia del made in Italy nella tecnologia (laser) e medicale (diagnostico). Attratti dalle prospettive di crescita hanno gonfiato le valutazioni dei due titoli fino al massimo dell’autunno del 2021. Risultati e prospettive si sono rivelati però ben al di sotto delle aspettative e da allora i due titoli hanno dimezzato il valore […], lasciando l’amaro in bocca all’investitore deluso. Voto 4.

 

I PRINCIPALI AZIONISTI DI TIM - PIETRO LABRIOLA

[…] La Rete Unica a controllo pubblico è strategica per il Governo. Ma non si è mai capito come intenda realizzarla e con che soldi. Prima manda avanti CDP con un’offerta in competizione con quella di KKR.

 

Ma CDP si ritira per un groviglio di interessi che la vede simultaneamente azionista del venditore TIM oltre che di OpenFiber, concorrente nella rete, ma anche promesso sposo di KKR nei piani del Governo.

 

Che quindi decide di investire direttamente a fianco di KKR; per poi dirottare su Sparkle (verrebbe scorporata?); e coinvolgere il Fondo F2i. Il capitolo finale vedrà inevitabilmente la fusione con OpenFiber, che altrimenti non sopravvive, e la costruzione di un bel monopolio misto pubblico-privato, che dovrà aumentare le tariffe per poter accollarsi l’ingente debito e gli esuberi di TIM, nonché garantire lauti dividendi a KKR e CDP. Modello Autostrade. Ovvero il cittadino paga le mire espansionistiche dello Stato azionista. Voto 4.

 

Il cattivo

GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI

Il cattivo è un brutto che però provoca danni collaterali. Dopo il fallito tentativo di arrivare al controllo di Generali, Caltagirone ci ha riprovato con una sua lista (assieme a Delfin) in competizione con quella del consiglio uscente di Mediobanca illudendosi che gli investitori mandino a casa il management di una società ben gestita solo perché lui dice che la saprebbe gestire meglio, senza spiegare come.

 

Sarebbe solo brutto, ma diventa cattivo perché Caltagirone, unico imprenditore ammesso alle consultazioni, riesce a far trasformare il D.L. Capitali da norma per scoraggiare le quotazioni in Olanda, in una pesante interferenza pubblica nella governance delle imprese private quotate, suscitando disapprovazione e sconcerto tra gli investitori esteri. Voto 4.

 

francesco gaetano caltagirone

Annunciata a sorpresa dal Ministro delle Infrastrutture, che non dovrebbe occuparsi di banche, la tassa sugli extra profitti viene venduta come aiuto ai cittadini contro il caro mutui, ma è solo un modo per far cassa. Calcolata in modo sbagliato, corretta due volte, fa crollare i titoli bancari e peggiora la valutazione all’estero dell’affidabilità del nostro Governo.

 

Invece di licenziare le menti che l’hanno concepita, la premier Meloni se ne intesta la paternità. Per poi fare completa retromarcia e trasformare la tassa in un incentivo alla capitalizzazione delle banche, con zero introiti per lo Stato. Esempio perfetto di cattivo: nessun vantaggio, ma un danno per il Paese. Si dirà: perché questa tassa va bene in Spagna? Perché il colmo per un Governo sovranista è copiare, peggiorandola, una pessima legge di un governo socialista. Voto 2.

DECIMA MES - MEME BY EMILIANO CARLI

 

L’osceno

Con il no al MES si è caduti nell’osceno. Ma il MES è una questione politica, non economica, sostiene il ministro Giorgetti. E cosa c’entra con la finanza? C’entra, e tocca tutti noi. L’economia Italiana da decenni è incapace di crescere, il che rende l’enorme debito pubblico accumulato difficilmente sostenibile.

 

Già due volte abbiamo evitato il default grazie alla BCE e all’Europa. Una terza volta non è esclusa e il no al MES potrebbe costarci cara perché in cambio dell’aiuto, potrebbero chiedere alle famiglie italiane, con i loro 10.500 miliardi di ricchezza netta, di farsi carico con una patrimoniale di parte dei 2.900 miliardi del nostro debito pubblico. È finanza. Toccherebbe tutti. E quel che il Governo ha fatto è osceno. Voto 0.

MES KETA - MEME BY EMILIANO CARLI GIORGIA MELONI - TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE - VIGNETTA DI GIANNELLI

FONDO KKRFRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET

safilo

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?