mercadante massiah messina

CHI SI NASCONDE DIETRO AL FONDO PARVUS? - DOPO DAGOSPIA, ANCHE IL “SOLE 24 ORE” INFILA IL NASO NELLO STRANO FONDO AL CENTRO DELLA FUSIONE TRA INTESA E UBI - PER CONTO DI CHI LA SOCIETÀ DEL MISTERIOSO EDOARDO MERCADANTE DETIENE UN PACCHETTO CRUCIALE PER IL MATRIMONIO FINANZIARIO PIÙ IMPORTANTE DEGLI ULTIMI DIECI ANNI? DIETRO IL SUO 8,6% SI CELA IL NOCCIOLO DURO DI UBI, CONTRARIO ALLE NOZZE? ANCHE LA PROCURA VUOLE VEDERCI CHIARO E HA APERTO UN FASCICOLO: NEL MIRINO IL RUOLO DELLA UBI INTERNATIONAL SA…

1 - IL FARO DEI PM SUI MISTERI DI PARVUS

Simone Filippetti per www.ilsole24ore.com

 

Edoardo Mercadante - Parvus

Nella elegante palazzina al numero 7 di Clifford Street a Londra, nessun dipendente è ancora tornato al lavoro dopo la quarantena. Nemmeno quelli del fondo Parvus Asset Management. Tutto tace, ma gli occhi di Piazza Affari, e soprattutto della Procura di Milano, sono rivolti sulla capitale inglese per sciogliere i nodi della ipotizzata fusione tra la prima e la terza banca del paese: Intesa Sanpaolo e Ubi. La domanda che circola sul mercato è: per conto di chi la società del misterioso Edoardo Mercadante detiene un pacchetto cruciale per il matrimonio finanziario più importante degli ultimi dieci anni?

 

carlo messina

La fino a ieri semi-sconosciuta Parvus è oggi il primo socio - accanto a un altro fondo, Silchester - della promessa sposa Ubi: ha in mano l'8,6% della banca italiana finita nelle mire di Carlo Messina. Tutta la posizione di Parvus su Ubi - peraltro la più grossa in portafoglio, almeno stando ai bilanci depositati nel Regno Unito - è stata costruita usando degli Equity Swap (uno scambio di flussi di cassa futuri regolati in azioni): 5 contratti stipulati a novembre del 2017 per un totale del 5%.

MASSIAH LETIZIA MORATTI

 

A questi se ne sono poi aggiunti altri, anche di recente, fino all'8,6% attuale. È però ignota la controparte. È per questo che anche la Procura vuole vederci chiaro e ha aperto un fascicolo: dietro lo swap ci possano essere investitori riconducibili all'attuale nocciolo duro di Ubi, che detiene il 22%, e che si oppone al matrimonio? Non è la prima tegola giudiziaria per Ubi: è tuttora in corso, ma bloccato causa Covid, il maxi-processo relativo all'assemblea del 2013.

 

UBI BANCA

Le indagini sono durate 2 anni e il Pm Pelosi, ossia l'accusa, ipotizzava, tra i vari reati, anche un ipotetico "patto occulto" tra i soci. Ecco allora il collegamento, ideale, con Parvus: se il pacchetto "londinese" si potesse sommare a quello del Car (Comitato azionisti di riferimento), il patto di Ubi che racchiude il gotha degli imprenditori bresciano-bergamaschi, il fronte del «No» arriverebbe al 30%. Una minoranza di blocco.

 

Ma se venisse dimostrato che Parvus gestisce azioni di qualche azionista vicino al patto, o addirittura, nella ipotesi più estrema, qualche membro, la cosa però farebbe scattare un concerto, ossia un accordo occulto, e i pattisti di Ubi sarebbero costretti a lanciare un'Opa. Parvus, peraltro, non è l'unica osservata speciale della spinosa vicenda: la Procura dovrà anche valutare il ruolo della Ubi International SA, una vecchia conoscenza delle cronache finanziarie.

 

fonseca

La divisione lussemburghese di Ubi, eredità della Banca Lombarda Sa (Ubi è nata nel 2007 dalla fusione di Bpu e Banca Monte Lombardia), è finita nel 2016 nello scandalo di evasione fiscale "Panama Papers": aveva avuto rapporti col controverso studio legale Mossak Fonseca. All'epoca, e fino alla chiusura, il presidente della International SA era il bresciano Giuseppe Gussalli Beretta, fondatore dello storica azienda di armi, uno degli industriali più importanti d'Italia, oggi è uno degli azionisti del patto Car di Ubi. La defunta International SA gestiva fondi: 2,4 miliardi di euro erano soldi diretti; altri 1,5 miliardi indirettamente per conto di terzi.

 

victor massiah letizia moratti

Un mese dopo lo scoppio dei Panama Papers, ma la banca lombarda spiega che la decisione risaliva al 2014, Ubi annuncia la messa in vendita della International SA, poi perfezionata un anno dopo: il 2 novembre 2017 la controllata lussemburghese passa alla società di Zurigo EFG International. Due settimane dopo, il 16 novembre, Parvus comunica alle autorità che detiene il 5% di Ubi tramite contratti di equity swap, che fanno da schermo, legittimo, a sconosciuti azionisti.

 

panama papers

In base alle normative anti-riciclaggio, Parvus dovrebbe aver comunicato alla FCA il nome dei beneficiari dello swap: la Consob inglese conosce il nome, ma le informazioni non sono pubbliche. La domanda del mercato, che è anche quella della Procura, è capire se i fondi che erano in gestione alla International Sa siano emigrati nella Parvus.

 

Edoardo Mercadante, in una rarissima dichiarazione raccolta da Reuters, taglia corto sulle illazioni: «Parvus non ha mai avuto contatti con altri azionisti di Ubi. Da quando abbiamo una posizione sulla banca non ho mai incontrato alcuna persona che sia azionista di Ubi». I clienti del fondo «sono per lo più statunitensi, tipicamente investitori long-only, come università o fondazioni». Spetterà agli inquirenti valutare la bontà delle affermazioni.  

 

2 - DA BLACKROCK FINO A PARVUS, IL GIALLO DEL 5% DELL'EX POPOLARE

Simone Filippetti per www.ilsole24ore.com

 

UBI BANCA BRESCIA

Da almeno cinque anni, uno spettro si aggira non per l'Europa ma per Piazza Affari: è il 5% di Ubi Banca, una quota non grande ma decisiva, oggi che l'istituto è finito nel mirino di Intesa. Questo 5% è il pacchetto fantasma, nel senso che da tempo una quota del 5% di Ubi compare e scompare tra gli azionisti, ma nessuno sa chi sia l'intestatario. Tutto inizia a metà ottobre 2015: BlackRock, colosso mondiale del risparmio, compare tra gli azionisti di Ubi - come di altre banche italiane - con una quota del 5% che viene definita gestione indiretta.

 

Il mega fondo americano ha in mano quelle azioni per conto di qualcun altro: chi sia non si sa. Come oggi non si sa per conto di chi il fondo Parvus gestisca il suo 8,6%. La cosa certa è che pur non essendo una partecipazione di peso, il pacchetto era stato distribuito tra 13 fondi diversi, che andavano dall'Australia al Giappone al Canada, ognuno con una quota microscopica. Uno dei fondi a cui era stata assegnata una quota di Ubi è BlackRock manager Uk. Ma BlackRock non è altro che la nuova vita di Merrill Lynch Investment Manager (Melim), la divisione di risparmio gestito della grande banca d'affari americana: Melim viene venduta nel 2006 dalla casamadre al gruppo BlackRock.

UBI BANCA

 

Edoardo Mercadante, all'anagrafe anche Luigi e Raphael, è forse l'ultimo anello, come gestore conto terzi, di una catena iniziata anni prima? Il curriculum di Mercadante si incrocia con quello di BlackRock. Sbarcato a Londra nel 1992 dove, dopo una laurea in Vaticano alla Pontificia Università Gregoriana, consegue un MBA nel 1993 e poi diventa analista finanziario certificato (CFA) nel 1995. Inizia subito a lavorare: l'anno del master entra in Mercury Asset Management.

 

Letizia e Gianmarco Moratti

È un grosso colpo per un neo-dottorato: Mercury era all'epoca il più grosso gruppo di risparmio gestito nel Regno Unito, addirittura quotato in Borsa. Dopo soli tre anni lì, Mercadante si ritrova addirittura a sbarcare in Merrill Lynch: Mercury viene venduta a Merrill e Mercadante viene assunto in quella che allora era la seconda banca d'affari del mondo. Nel 2003, il gruppo tedesco E.On affida all'allora Melim il proprio fondo pensione, da 50 milioni di euro: il gestore scelto è proprio Mercadante. Sono briciole rispetto ai 1.100 miliardi di dollari che allora Melim aveva in affidamento, ma è anche segnale di una fiducia per un neoarrivato che nel 2004 sale ancora: diventa il responsabile del fondo Small Cap Europe con una dotazione da 3,3 miliardi.

BANCA UBI

 

Nello stesso anno, fonda la Parvus Asset Management, pur non licenziandosi. Per un periodo mantiene il doppio incarico: in Melim e nel proprio fondo. BlackRock compare in Ubi nel 2015, ma poi scompare: oggi, in base alle comunicazioni Consob, non risulta tra i soci rilevanti. Interpellata, la società spiega che non commenta mai le proprie posizioni.

 

Mercadante compare sulla scena di Ubi nel 2017, due anni dopo che BlackRock è spuntata oltre il 5% e due settimane dopo che Ubi ha venduto la lussemburghese Ubi International SA. La gestione schermo che accomuna Parvus alla Ubi International (che gestiva patrimoni conto terzi) e BlackRock sono forse ipotetici anelli di una medesima catena? Tutta materia per i magistrati della Procura di Milano, che hanno aperto un fascicolo al riguardo, e per la Consob.

victor massiah, letizia moratti e andrea moltrasio

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO