donald trump boris johnson huawei

CINEXIT - VODAFONE HA ANNUNCIATO LA RIMOZIONE DELLA TECNOLOGIA HUAWEI DALLA PARTE ''CORE'' DELLA SUA RETE 5G IN EUROPA DOPO LE NUOVE REGOLE DI DOWNING STREET. È IL SECONDO COLPO DOPO CHE ORANGE (EX FRANCE TELECOM) HA SCELTO LE DUE PRINCIPALI COMPETITORS DI HUAWEI, LA SVEDESE ERICSSON E LA FINLANDESE NOKIA, PER COSTRUIRE LA SUA RETE 5G - GIRARDI (MISE): UNA SCELTA PESANTE, UK E UE SI STANNO RIPOSIZIONANDO VERSO GLI USA

 

Francesco Bechis per www.formiche.net

 

VODAFONE 5G

Un divorzio da record: 200 milioni di euro nei prossimi cinque anni. A tanto ammonta la cifra che Vodafone dovrà pagare per eliminare dalla parte core della sua rete 5G in Europa tutte le apparecchiature di Huawei, il colosso della telefonia mobile cinese con base a Shenzen, accusato dagli Stati Uniti di spionaggio e legami con il Partito comunista cinese. A darne annuncio il Ceo di Vodafone Nick Read presentando in conferenza stampa i risultati i dati del terzo trimestre, che hanno fotografato una crescita del 6,8% dei ricavi per un ammontare di 11,75 miliardi di euro.

 

L’operazione segue il parziale divieto imposto dal governo britannico di Boris Johnson sulla presenza di Huawei nella parte “core” della rete 5G, e, ha assicurato il Ceo, avrà “un impatto finanziario limitato” sulle casse della compagnia oltremanica.

 

huawei

Vodafone non rimuoverà l’equipaggiamento Huawei dalle parti non-core della rete di ultima generazione già installata in Europa, ovvero le antenne e le torri radio. A meno che, ha spiegato Read, gli altri Stati europei non intendano apporre anche su queste restrizioni alla presenza di Huawei, come ha fatto il governo di Londra, che ha previsto un tetto del 35% per l’equipaggiamento made in China.

 

In quel caso la realizzazione del 5G europeo da parte di Vodafone potrebbe subire da 2 ai 5 anni di ritardo sui piani. “Saremmo costretti a reinvestire il denaro che usiamo per lo sviluppo del 5G per rimpiazzare l’equipaggiamento e questo comporterà dei ritardi”. Un’ipotesi da scongiurare, ha aggiunto Read: “Gli Stati uniti sono avanti nell’installazione, la Cina anche”.

 

VODAFONE 5G 1

Al momento nessun Paese europeo ha disposto l’esclusione di Huawei né dalla parte core né dalla parte non-core della rete. La Commissione Ue la scorsa settimana ha pubblicato il “5G Eu toolbox”, l’insieme delle linee guida per gli Stati membri per garantire la sicurezza della banda ultra-larga con una serie di accorgimenti, fra cui lo screening degli investimenti diretti esteri e l’introduzione di una normativa sul perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, già approvata in Italia con il decreto cyber, senza però alcun riferimento alla diretta esclusione delle aziende cinesi.

 

Nick Read

Questo mercoledì il responsabile per l’Europa di Huawei Abraham Liu ha dichiarato che l’azienda considera “tutti i Paesi Ue come possibili sedi per strutture produttive in futuro”. Gli occhi dell’azienda cinese sono puntati in particolare sull’Italia, dove “Huawei si sta impegnando a una presenza sul lungo periodo”.

 

La decisione di Vodafone rischia di avere un impatto non secondario sulla presenza di Huawei nel mercato del 5G europeo. L’azienda londinese è uno dei principali operatori europei, alla fine di luglio 2019 ha avviato il roaming della rete 5G in Spagna, Regno Unito, Germania e anche in Italia, dove per prima ha inaugurato la sperimentazione a Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna.

 

BORIS JOHNSON USA UN TELEFONO HUAWEI

È il secondo colpo alla presenza di Huawei in Europa che arriva dal settore privato. Una settimana fa un altro fra i maggiori operatori europei, la francese Orange (ex France Telecom), ha scelto le due principali competitors di Huawei, la svedese Ericsson e la finlandese Nokia, per costruire la sua rete 5G.

 

“Vodafone parla di un basso impatto economico, ma 200 milioni di euro non sono pochi – spiega a Formiche.net Emanuela Girardi, presidente di Pop Ai (Popular Artificial Intelligence) e membro della European Ai alliance. Dopotutto le regole imposte da Downing Street, inizialmente lette oltreoceano come un sostanziale semaforo verde a Huawei, hanno già prodotto i loro effetti, e sono più severe di quelle vigenti in Ue, che al momento si è fermata a una raccomandazione della Commissione (atto non vincolante).

 

 

“Il limite del 35% alla presenza di Huawei nella rete non-core non è secondario, perché di fatto preclude all’azienda cinese buona parte delle infrastrutture, compresi alberi, antenne e la stessa fibra dove scorre il traffico di dati”, dice Girardi, che fa parte della Commissione di esperti del Mise per l’Intelligenza artificiale.

 

huawei 2

Lo sa bene British Teleocm (Bt), che a seguito delle misure prese dal governo ha annunciato una perdita di 500 milioni di sterline nel prossimo quinquennio. Perché? Semplice, “nel 2016 ha acquistato EE, azienda che aveva appaltato l’intera infrastruttura 4G a Huawei, e ha iniziato il rollout del 5G con un uso non secondario di tecnologia Huawei”.

 

È un rischio che corrono tutte le aziende europee del settore telco, e non sono poche, che hanno fatto ricorso alla tecnologia cinese per la rete 4G. Costruire la rete 5G sull’infrastruttura 4G esistente è un risparmio non indifferente, spiega Girardi: “Il 5G ha frequenze base molto diverse, quindi le base-station devono essere cambiate, ma è molto più semplice fare l’upgrade”.

 

La partita geopolitica prevale sui tecnicismi, conclude l’esperta: “Sia il Regno Unito che la Commissione Ue si stanno riposizionando di fronte agli Stati Uniti; sono in corso i negoziati sulla web tax e sui dazi, la questione di Huawei va inserita in un quadro geopolitico più ampio”.

 

Se il bando tout-court delle aziende cinesi dalla rete 5G europea chiesto dal governo americano è ben lontano dall’essere realizzato, una parziale convergenza strategica fra le due sponde dell’Atlantico si può già intravedere. Questo mercoledì il segretario inglese alla Cultura Nicky Morgan ha annunciato che il Regno Unito è “molto determinato” a individuare, con l’aiuto degli alleati, “un altro fornitore di equipaggiamento 5G”. Un riferimento non velato a Nokia ed Ericsson, che anche gli Stati Uniti vogliono ora far subentrare a Huawei nella gestione della banda ultra-larga, assieme a compagnie statunitensi come Microsoft, Dell, AT&T.

 

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…