autostrade roberto tomasi paola de micheli giuseppe conte ponte morandi

LA CITTÀ SOMMERSA DI ATLANTIA: NEL PRIMO TRIMESTRE CONTI IN ROSSO, IN BORSA -9% - PER ORA MANTIENE I NERVI SALDI E RITIENE, COME SI LEGGE NELLA NOTA, «NON RAGIONEVOLMENTE PROBABILE IL RISCHIO DI ESERCIZIO DELLA REVOCA DELLA CONCESSIONE» - OGGI LA CERIMONIA PER GLI SCAVI NEL MUGELLO, UN'OPERA CHE DA SOLA SUPERA IL MILIARDO DI VALORE

 

Francesco Spini per ''la Stampa''

 

gianni mion

Atlantia archivia i primi tre mesi dell'anno con una perdita da 10 milioni di euro e ricavi che scivolano del 15% a 2,2 miliardi. Tali risultati, spiegano dalla holding infrastrutturale che fa capo alla famiglia Benetton, «risentono dell'impatto della pandemia causata dal Covid-19 sulle concessionarie autostradali e aeroportuali del gruppo», dove calano passeggeri (-33,3% quelli di Aeroporti di Roma, ad esempio) e traffico (-20,7% in Italia e 12,1% in Spagna, per citare le due reti con maggiore impatto).

 

E mentre l'emergenza colpisce i conti e affossa Atlantia in Borsa (-9,16%), su Autostrade per l'Italia (che segna un utile di 68 milioni, in calo del 53%) prosegue il braccio di ferro con il governo, senza che da Palazzo Chigi giunga segnale alcuno. In programma non c'è alcun vertice politico, mentre si avvicina la scadenza del 30 giugno. È il termine entro cui, in mancanza di un'intesa che, a fronte dell'ingresso di nuovi soci e di nuovi impegni sul fronte degli investimenti, levi di mezzo il contestatissimo articolo 35 del decreto Milleproroghe, scatterà la risoluzione del contratto di concessione, con la richiesta - da parte di Aspi - di un indennizzo da circa 20 miliardi.

 

Per ora Atlantia mantiene i nervi saldi e ritiene, come si legge nella nota, «non ragionevolmente probabile il rischio di esercizio della revoca della concessione», come a suo tempo è stato paventato dall'esecutivo, e «ragionevolmente possibile la conclusione di un accordo» con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti dopo la procedura di «grave inadempimento» avviata il 16 agosto del 2018, all'indomani della tragedia del ponte Morandi, a Genova.

DARIO NARDELLA 1

 

Nove le lettere indirizzate all'esecutivo, l'ultima il 13 maggio in cui Aspi «ribadisce l'esigenza di una tempestiva conclusione concordata della procedura di contestazione». Ora il cda confida in una «rapida e positiva soluzione della vicenda» ma lo stallo resta. In tutto questo da metà 2019 a oggi Autostrade ha aumentato del 49% le spese di manutenzione. Nel primo trimestre Autostrade ha investito 104 milioni di euro. Ma dopo l'introduzione dell'articolo 35 del decreto Milleproroghe, che ha provocato il taglio del rating a spazzatura, il gruppo ha invece dovuto sospendere il piano di investimenti da 14,5 miliardi di euro che sfumerebbe del tutto nel caso si arrivasse al 30 giugno senza intese.

 

Un esempio di grande opera, firmata Aspi, è la galleria Santa Lucia tra Calenzano e Barberino del Mugello. Oggi sarà festeggiato il completamento dello scavo di 8 chilometri di galleria da parte della fresa scavatrice più grande d'Europa, un macchinario da 54 milioni di euro che in tre anni ha portato a termine il lavoro: una bandiera italiana, posizionata dagli operai, accoglierà questa mattina i vertici della società, i sindaci, tra cui quello di Firenze Dario Nardella, e il governatore della Toscana, Enrico Rossi.

 

AUTOSTRADE PER L ITALIA

Si tratta di un'opera che da sola supera il miliardo di valore, parte integrante del potenziamento della variante di valico della A1 tra Bologna e Firenze, potenziamento che ha richiesto un investimento da 7,5 miliardi, l'80% del quale sostenuto da Autostrade per l'Italia. Senza poter avere prestiti dalle banche (ma col finanziamento da 900 milioni da parte della stessa Atlantia) di qui in avanti nuove opere simili sono sospese. Tutto sarebbe bloccato in caso di un mancato accordo: Aspi continuerebbe a gestire la sua rete solo fino alla riscossione dell'indennizzo. E non prima di una durissima battaglia legale.

 

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”