messina massiah cera

COME FINIRÀ LA GUERRA INTESA-UBI – DOPO LA SCONTATA BOCCIATURA DELL’ISTITUTO BRESCIANO-BERGAMASCO (L'OFFERTA ‘’NON È CONCORDATA’’ E ’’NON È CONVENIENTE”) E L’ALTRETTANTO SCONTATA REPLICA DI INTESA (“LA PAROLA VA AGLI AZIONISTI”), VEDRETE CHE NEGLI ULTIMI GIORNI DELL’OPS, CON UN RILANCIO A SUON DI BIGLIETTONI, MESSINA SI PORTERÀ A CASA UBI – DOPODICHE’, AVVISATE SERGIO EREDE E URBANO CAIRO, CHE NEL MIRINO DI MESSINA E NAGEL C’E’ IL ''CORRIERE DELLA SERA''...

Cinzia Meoni per Il Giornale.it

 

ubi - Victor Massiah, Letizia Moratti e Andrea Moltrasio

L'offerta di Intesa Sanpaolo «non è concordata» e «non è conveniente per gli azionisti di Ubi». È così che si è espresso il cda del gruppo bergamasco che ha votato ieri all'unanimità 130 pagine in cui si esplicitano i motivi per cui l'offerta pubblica di scambio (Ops) di Ca' de Sass è da ritenersi inadeguata. Nonostante la bocciatura e l'escalation che ha contraddistinto questi ultimi mesi, il documento però è parco nell'utilizzo della parola «ostile».

 

mario cera

Forse uno spiraglio aperto a eventuali nuove considerazioni da parte di Intesa proprio mentre dal fronte dei tre patti di sindacato a cui fa capo il 30% circa di Ubi emergono le prime crepe. Giovedì Aldo Poli, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, tra i primi soci del Car (20% circa di Ubi), si era detto aperto a valutare l'Ops, pur auspicando un ritocco al rialzo e ieri sono arrivate le dimissioni di Mario Cera dalla presidenza del Car che ha così spiegato l'addio: «il Car era nato in un altro momento, con un'altra prospettiva».

 

Carlo Messina e victor Massiah

L'ex popolare presieduta da Letizia Moratti ha bocciato la proposta perché «pone a carico degli azionisti di Ubi i rischi connessi al raggiungimento degli obiettivi strategici», riserva loro solo il 10% dei 3,2 miliardi di sinergie in caso di integrazione ed «esprime una valorizzazione di Ubi che non riflette il reale valore» della banca come dimostrato, secondo il top management, dalla «resilienza» avuta dal gruppo anche in piena emergenza Covid.

 

Una situazione che ha spinto ieri Ubi ad aggiornare il piano al 2022, rivedendo le stime di utile a 562 milioni dai precedenti 665 milioni con una redditività (Rote) al 7,1% dal precedente 8,3% ma anche attendendosi un eccesso di capitale, rispetto alla soglia di Cet1 al 12,5%, distribuibile nel triennio in dividendi di 840 milioni, 330 milioni in più rispetto a quanto previsto.

 

giandomenico genta victor massiahVICTOR MASSIAH

Da non sottovalutare, avvisa poi il cda di Ubi, che «la possibilità per l'offerente di conseguire gli obiettivi strategici dell'operazione è incerta in quanto condizionata da plurimi e concorrenti fattori» tra cui «le incertezze sul perfezionamento della fusione e dell'operazione di cessione del ramo bancario a Bper e del ramo assicurativo a Unipolsai». Insomma, sussiste un rischio di stallo che potrebbe rivelarsi un campo minato.

Bazoli e Victor Massiah

 

Più in generale l'Ops «non ha valenza industriale in quanto comporterebbe la disgregazione di Ubi» ed «è volta a rafforzare la posizione di Intesa Sanpaolo in Italia attraverso l'eliminazione di un concorrente», consentendo a Ca' de Sass «di creare una posizione di leadership dominante in Italia anomala tra i grandi Paesi europei e potenzialmente dannosa per il tessuto economico e sociale dei territori in cui opera Ubi».

 

Infine, qualora l'Ops, al via lunedì 6 luglio, non dovesse concretizzarsi il management di Ubi ha già in agenda l'obiettivo di acquisire integralmente Aviva Vita (di cui oggi ha il 20%) e punta ad accelerare sul fronte dell'M&A, con l'obiettivo di «affermarsi come player di rilievo in grado di rivestire un ruolo chiave nel processo di consolidamento del mercato bancario italiano».

victor massiah 1

 

Il board ha dato mandato all'ad Victor Massiah di sottoporre target di acquisizione entro fine anno, passando eventualmente anche dal Monte dei Paschi. A stretto giro è arrivata la risposta di Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo: «Fermo restando il massimo rispetto per il consiglio di amministrazione e il management di Ubi, confermo che la nostra attenzione è rivolta agli azionisti di Ubi».

 

MARIO CERA UBI

La «prospettiva che offriamo è quella di essere parte di un importante progetto» con creazione di valore per tutti gli stakeholder e distribuzione di dividendi sostenibili. Piazza Affari intanto scommette su un rilancio (finora argomento tabù per Intesa): Ubi ha chiuso la seduta a 3,07 euro (+2,5%) e a premio rispetto ai 2,975 euro a cui il titolo sarebbe valorizzato dai valori di concambio delll'Ops (1,7 azioni di Intesa per ogni titolo Ubi).

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...