fabio panetta

CONTANTI SALUTI - LA BCE STA STUDIANDO L'EMISSIONE DI UNA MONETA DIGITALE PARALLELA ALL'EURO. LO RIVELA FABIO PANETTA DEL COMITATO ESECUTIVO DELLA BANCA CENTRALE: ''UNA MONETA SOTTO FORMA ELETTRONICA AVENTE CORSO LEGALE E IN GRADO DI ISPIRARE LO STESSO GRADO DI FIDUCIA DELLE FORME TRADIZIONALI DI MONETA, OFFRENDONE GLI STESSI BENEFICI. L’EMISSIONE DI UN EURO DIGITALE SAREBBE NECESSARIA IN DIVERSI SCENARI. AD ESEMPIO…''

 

Fabio Panetta per www.corriere.it

panetta

 

La digitalizzazione influenza i principali aspetti della nostra vita, in risposta a una crescente esigenza di immediatezza nel modo in cui effettuiamo i nostri acquisti, svolgiamo il nostro lavoro, interagiamo con gli altri. Sta modificando la nostra cultura, i rapporti sociali, la stessa struttura della nostra economia.

 

Le modalità con cui effettuiamo i pagamenti sono parte di questa rivoluzione. I sistemi di pagamento stanno cambiando, talora con grande rapidità. Solo pochi anni fa il contante era l’unico modo per concludere immediatamente una transazione. È tuttora il mezzo più usato nei pagamenti di importo contenuto, ma si stanno affermando strumenti alternativi e pagamenti contactless: oggi molti di noi utilizzano sofisticate carte di pagamento o applicazioni su uno smartphone o su uno smartwatch.

 

 

 

christine lagarde

In quanto emittenti della moneta, le maggiori banche centrali stanno considerando l’opportunità di emettere una moneta digitale, ossia una moneta sotto forma elettronica avente corso legale e in grado di ispirare lo stesso grado di fiducia delle forme tradizionali di moneta, offrendone gli stessi benefici. Anche la Banca centrale europea (BCE) sta valutando se affiancare una moneta digitale alle tradizionali forme cartacee di contante in euro. Oggi disponiamo di mezzi di pagamento digitali, quali i bonifici on line, nonché della moneta sotto forma di banconote, ma non abbiamo una moneta digitale emessa dalla banca centrale e utilizzabile per i nostri pagamenti quotidiani. In altre parole, non disponiamo di banconote sotto forma digitale.

 

L’opportunità di emettere un euro digitale è per la BCE una questione rilevante e urgente, che stiamo analizzando con le banche centrali nazionali dell’area dell’euro. Oggi abbiamo pubblicato sul sito della BCE un rapporto in cui valutiamo le implicazioni di natura economica, strategica, tecnologica e sociale della eventuale emissione di un euro digitale. Il rapporto sarà oggetto di consultazione pubblica a partire dal 12 ottobre, al fine di raccogliere le opinioni dei cittadini europei e di ogni altro soggetto interessato.

 

Secondo le nostre valutazioni, la BCE dovrebbe porsi in condizione di emettere un euro digitale qualora ciò divenisse necessario, e dovrebbe iniziare sin d’ora a prepararsi a tale eventualità. Nei prossimi mesi avvieremo quindi le attività di sperimentazione, con l’obiettivo di essere in grado di effettuare, quando opportuno, la scelta più appropriata circa la progettazione e l’emissione di un euro digitale.

 

banca centrale europea

Questa nuova forma di moneta di banca centrale dovrà offrire ai cittadini i medesimi servizi che oggi l’euro offre loro, ossia l’accesso gratuito a un mezzo di pagamento di facile utilizzo, accettato da tutti, affidabile e privo di rischi.

 

Secondo il rapporto, l’emissione di un euro digitale sarebbe necessaria in diversi scenari. Ad esempio, qualora i cittadini divenissero riluttanti a utilizzare il contante; o qualora eventi estremi – quali calamità naturali o pandemie – rendessero inutilizzabili altri mezzi di pagamento. Un euro digitale consentirebbe di fronteggiare il pericolo che strumenti di pagamento digitali emessi da soggetti esterni all’area dell’euro possano rimpiazzare gli attuali mezzi di pagamento, sollevando problemi di natura normativa e rischi per la stabilità finanziaria e per la sovranità economica, monetaria e finanziaria dell’Europa.

 

L’euro digitale affiancherebbe il contante, senza sostituirlo; permetterebbe ai cittadini una scelta più ampia e un facile accesso ai mezzi di pagamento, favorendo l’inclusione finanziaria. Rappresenterebbe il simbolo della volontà dell’Europa di assumere un ruolo guida nella digitalizzazione e nella modernizzazione dell’economia, stimolando l’innovazione nel campo dei pagamenti e favorendo la diffusione degli strumenti necessari ai cittadini e alle imprese per prosperare in mercati digitalizzati.

euro sotto il materasso

 

L’euro digitale renderebbe la nostra moneta più appetibile all’estero, accrescendone il ruolo di valuta globale e rafforzando il sistema finanziario europeo. Conferirebbe efficacia al contrasto di attività illegali quali il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

 

L’emissione di un euro digitale pone anche sfide. Alcune riguardano i diritti delle persone, quale il diritto alla privacy. Altre sono di natura economica. Ad esempio, secondo alcuni un euro digitale potrebbe ostacolare l’attività delle banche o indurre instabilità in presenza di tensioni finanziarie. I possibili rischi dovranno essere tenuti in considerazione e fronteggiati mediante un’ appropriata definizione delle caratteristiche della valuta digitale.

 

Nell’affrontare queste sfide, va tenuto presente che il valore della moneta, sia cartacea sia digitale, si fonda sulla fiducia dei cittadini. È cruciale che essi la accettino. È questo il motivo che ci spinge ad ascoltarli, a valutarne i timori, le esigenze, le preferenze.

 

fabio panetta ignazio visco

Gli stimoli che emergeranno dalla consultazione pubblica e dal confronto con i rappresentanti dei cittadini europei guideranno la nostra attività. Esamineremo le opzioni disponibili insieme ai soggetti interessati; collaboreremo con le istituzioni e con le autorità competenti al fine di valutare i requisiti giuridici, economici e finanziari legati all’introduzione di un euro digitale.

 

L’euro ha sinora raggiunto i suoi obiettivi, e rappresenta una moneta di cui i cittadini europei si fidano. In futuro continueremo a fare quanto necessario perché esso rimanga all’altezza delle sfide poste dal progresso, nella consapevolezza che non possiamo rimanere inerti

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...