stefano marsaglia francesco gaetano caltagirone philippe donnet generali

DAGONOTA! NESSUN TRADIMENTO DI MARSAGLIA, MA UNA TATTICA BEN ORCHESTRATA - LA NOMINA DEL BANCHIERE NEL CDA DI GENERALI HA AVUTO IL VOTO CONTRARIO DEI DUE RAPPRESENTANTI DI CALTAGIRONE, CATTANEO E BROGI, PER DARE L’IDEA DI OPPOSIZIONE ALLA COOPTAZIONE DI MARSAGLIA NEL BOARD DEL LEONE. MA IN REALTÀ LA NOMINA HA AVUTO IL PLACET PERCHÉ… - LA FURIA DI FABIO CORSICO, IL PIU’ STRETTO COLLABORATORE DI CALTA

Dagonota

STEFANO MARSAGLIA

Nessun tradimento di Marsaglia, ma una tattica ben orchestrata. La nomina di Marsaglia ha avuto il voto contrario dei due rappresentanti di Caltagirone, Cattaneo e Brogi, per dare l’idea di opposizione alla cooptazione del banchiere nel Cda delle generali. ma in realtà la nomina ha avuto il placet perché sul tavolo per prendere il posto di Caltagirone in consiglio, c’era già pronto il nome di Roberto Perotti, rappresentante delle minoranze con la lista di asso gestioni.
 

Caltagirone

Per scongiurare questa possibilità, il fronte del costruttore romano ha preferito portarsi a casa l’ultimo posto disponibile in Cda. l’obiettivo primario resta quello impraticabile di far nominare Cirinà, e per questo, anche se contro un proprio candidato, è possibile che Caltagirone faccia ricorso in tribunale: misteri della logica… Nel frattempo si racconta di un Fabio Corsico furibondo nei riguardi di Donnet e Sironi: il più stretto collaboratore di Calta è stato fatto fuori dal Cda di Europa assistance, una controllata del gruppo generali, dove era stato nominato alcuni anni fa proprio su richiesta di Caltagirone.

 

MARSAGLIA AL POSTO DI CALTAGIRONE

Daniela Polizzi per il Corriere della Sera

 

Stefano Marsaglia

È stato un lavoro che ha richiesto un mese e mezzo di tempo - tra colloqui, sondaggi e confronti - per sostituire Francesco Gaetano Caltagirone che il 27 maggio si è dimesso dal consiglio delle Generali. Ma alla fine il presidente Andrea Sironi è riuscito a completare il puzzle e superare lo stallo. Ieri il board del Leone ha infatti nominato a maggioranza per cooptazione Stefano Marsaglia, banchiere di lungo corso, prima in Rothschild poi in Barclays e Mediobanca dove è stato presidente esecutivo dell'attività di corporate e investment banking.

 

Era stato indicato all'unanimità dal Comitato per le nomine che si è tenuto la scorsa settimana. Assieme a Sironi aveva attinto dalla «lista Caltagirone», quella allestita prima dell'assemblea di aprile del Leone. Marsaglia - l'undicesimo candidato di quella lista, l'unico a non aver subordinato la sua nomina al voto unanime del cda. Condizione invece posta da Alberto Cribiore, Maria Varsellona, Paola Schwizer e Andrea Scrosati, ciascuno dei quali ha registrato il voto favorevole della maggioranza.

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET

«Avendo i candidati condizionato l'accettazione al voto unanime, la nomina (come avvenuto con la candidata Roberta Neri) non si è perfezionata», ha scritto Generali in un comunicato. Anche Marsiglia non ha ricevuto il consenso di tutti ma ha accettato ugualmente: è stato votato da dieci consiglieri. Si sono invece espressi a sfavore i due esponenti delle minoranze. Vale dire, Marina Brogi e Flavio Cattaneo. Le posizioni tra maggioranza e minoranza restano ancora distanti. Con Brogi e Cattaneo che continuano a supportare come candidato Luciano Cirinà, l'ex top manager delle Generali. Un profilo ritenuto non idoneo all'incarico, secondo la maggioranza dei consiglieri, con il conforto dei pareri e delle opinioni legali (Gaetano Presti, professore alla Cattolica, gli studi Marchetti e Gatti Pavesi Bianchi Ludovici ), per via delle cause tra il manager e la compagnia.

 

ANDREA SIRONI

Chi ha votato a favore di Marsaglia sottolinea di averlo fatto nel rispetto dello statuto. Rimanendo nel perimetro della «lista Caltagirone» e osservando il regolamento della normativa «fit and proper» che la compagnia ha adottato all'unanimità su indicazione dell'Ivass nel 2019. Su queste basi, secondo la maggioranza, Cirinà «è privo dei requisiti per la nomina», ha scritto la compagnia. Marsaglia ha avuto anche il via libera del collegio sindacale del Leone presieduto da Carolyn Dittmeier.

 

«Il consiglio ha accertato in capo al nuovo amministratore il possesso, allo stato, dei requisiti di professionalità, onorabilità, indipendenza», ha precisato Generali. Classe 1955, torinese, Marsaglia è un professionista che la minoranza conosce bene. È stato co-founder di Peninsula Capital, private equity che ha investito nella Ntv con i suoi treni Italo a fianco di Cattaneo. Ora punta su Prima Industrie. Oggi Marsaglia è ceo di Azzurra Capital ed è nel board di Afiniti, nel campo dell'intelligenza artificiale. È una persona seria e stimata, dicono fonti vicine a Caltagirone.

fabio Corsico

 

Da quanto emerge, Marsaglia avrebbe accettato la nomina nel cda a condizione che la procedura sia considerata legittima dalle autorità. La prima riunione del cda di nuovo a 13 si terrà il primo agosto, per approvare i conti e riaprire ai consiglieri di minoranza i comitati.

CLAUDIO COSTAMAGNA FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE LUCIANO CIRINA FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONESTEFANO MARSAGLIA il piano della lista caltagirone per generali STEFANO MARSAGLIA GIOCA A POLO

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