I DID IT... HUAWEI – COME HA FATTO L’AZIENDA CINESE A DIVENTARE IL LEADER GLOBALE DELLE RETI MONDIALI? NATA NEL 1987, SOLTANTO L’ANNO SCORSO HA INVESTITO 15 MILIARDI DI DOLLARI E POTREBBE PRESTO DIVENTARE IL PRIMO PRODUTTORE DI CELLULARI. I CINESI SANNO CHE GESTIRE L’INFRASTRUTTURA SIGNIFICHERÀ DOMINARE IL MONDO – LO SPEZZATINO DEL MONOPOLIO DELLA BELL E LA PARABOLA DI MOTOROLA: COME GLI USA SONO STATI FREGATI

-

Condividi questo articolo


5G, COSÌ GLI USA HANNO CEDUTO ALLA CINA IL BUSINESS DELLE RETI

sede huawei milano 3 sede huawei milano 3

Luca Salvioli per www.ilsole24ore.com

 

Huawei oggi è l’azienda meglio posizionata sul 5G al mondo. Che non è solo l’evoluzione del 4G, visto che la nuova tecnologia di rete andrà oltre gli smartphone e avrà applicazioni nell’industria, nei servizi, nel pubblico, nella sanità, nell’agricoltura. Secondo la Gsma Association da qui al 2034 il 5G sarà responsabile della crescita del 5,3% del pil mondiale. Essere protagonisti industriali di questo salto tecnologico è evidentemente strategico. Huawei lo ha capito per tempo. L’azienda cinese è relativamente giovane, è nata soltanto nel 1987 per mano del fondatore Ren Zhengfei, presidente ancora oggi e padre di Meng Wanzhou, la cfo arrestata in Canada all’inizio di dicembre su richiesta degli Stati Uniti, una delle principali ragioni di tensioni tra Stati Uniti e Cina.

Meng Wanzhou Meng Wanzhou

 

Sulle tecnologie di rete è cresciuta molto in fretta. Già nel 2012 era leader globale. Sugli smartphone è andata se possibile più veloce: è ormai vicina al sorpasso su Apple e punta Samsung. E la corsa continua con una forte spinta negli investimenti: l’anno scorso Huawei ha speso 15,3 miliardi di dollari. Più del doppio di quanto investiva 5 anni fa; solo Amazon ha fatto meglio come crescita, secondo l’ultima ricerca di Bloomberg che considera i 10 leader mondiali in quanto a spesa per R&D. Nella graduatoria complessiva si trova a un passo da Samsung, numero 3 globale, e a salire Alphabet e il leader Amazon con 28,8 miliardi di dollari. Apple, per fare un esempio, è “soltanto” al settimo posto con 14,2 miliardi.

 

la nuova sede di huawei a milano la nuova sede di huawei a milano

Secondo i dati di Dell’Oro Group, relativi ai primi 9 mesi del 2018, i leader nel 5G sono Huawei, Nokia, Ericsson, Cisco e Zte: insieme rappresentano il 75% del mercato globale con Huawei che ne vale da sola il 30%. Due aziende cinesi, Huawei e Zte, due europee, Ericsson e Nokia, e solo una americana, Cisco. Che però è attiva solamente nella vendita di switch e router, attrezzature di base per le reti, ma non nelle antenne radio che consentono alle celle di connettersi ai device mobili e dove la svedese Ericsson è leader. In pratica, gli Stati Uniti non hanno grandi protagonisti industriali che coprano l’intera offerta della tecnologia più strategica del prossimo decennio. Oggi nel Paese i provider principali di tecnologie di rete sono le europee Nokia ed Ericsson. Huawei come noto è stata bandita per la realizzazione del 5G, ma anche a vedere le tecnologie precedenti nel Nord America è assente. Mentre la coreana Samsung si è aggiudicata alcuni contratti.

 

donald trump nato donald trump nato

Come hanno fatto gli Stati Uniti, il Paese della Silicon Valley dove sono nate Microsoft, Apple, Google e tutte le principali aziende che fanno correre i dati sulle reti, a perdersi il business delle infrastrutture? Non è sempre stato così, in effetti. Agli albori della rivoluzione digitale, quando Huawei muoveva i primi passi, un’azienda come AT&T, che subentrava alla Bell System company, era una fucina di innovazione. Il monopolio fu poi smembrato dall’antitrust in tre aziende: Lucent, Ncr e At&t. C’era poi Motorola, che vinse la gara con i Bell’s Lab per la prima chiamata con cellulare nella storia: la fece Marty Cooper di Motorola al suo rivale che lavorava sullo stesso progetto alla Bell.

 

huawei huawei

Il Telecommunications Act del 1996 viene considerato un atto chiave nella perdita di leadership: entrarono nuovi competitor e molte aziende fecero fatica. Inoltre fu in quell’occasione che gli Stati Uniti decisero di sviluppare una loro tecnologia di rete, mentre l’Europa aveva scelto il Gsm che divenne poi standard globale. E così gli Stati Uniti rimasero al palo. Lucent fu comprata dalla francese Alcatel nel 2006. Nokia Siemens Network comprò la divisione reti di Motorola nel 2011, per poi comprarsi Alcatel-Lucent nel 2015. Mentre Huawei lavorava nei laboratori ai primi chip per il 5G, gettando le basi per la leadership globale.

motorola dynatac 8000x 9 motorola dynatac 8000x 9 smart city smart city 5g smart city 5g smart city 5g 5g xi jinping xi jinping intervento con 5g 2 intervento con 5g 2 XI JINPING DONALD TRUMP XI JINPING DONALD TRUMP Motorola Motorola la cablatura dell'africa da parte di huawei la cablatura dell'africa da parte di huawei Huawei Richard Yu Huawei Richard Yu huawei africa huawei africa

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...