alessandro profumo leonardo

IL FLOP DELL’OPERAZIONE LEONARDO DRS HA UN’ORIGINE POLITICA - NON È POSSIBILE PENSARE CHE LA POTENTE GOLDMAN SACHS, ADVISOR DI LEONARDO IN USA, NON RIESCA A TROVARE SOTTOSCRITTORI PER IL 25% DELL’AZIENDA SPECIALIZZATA IN ARMAMENTI E TECNOLOGIA DI DIFESA. PIÙ FACILE IMMAGINARE CHE QUALCUNO A ROMA NON SI SIA ACCORTO DELL’ARRIVO DELLA NUOVA AMMINISTRAZIONE BIDEN - ANCORA UNA VOLTA SALVINI HA DIMOSTRATO, ATTACCANDO DI BRUTTO IL VACILLANTE ALESSANDRO PROFUMO, DI NON SAPER FAR POLITICA

DAGONEWS

matteo salvini 3

Ancora una volta Salvini ha dimostrato, attaccando di petto Alessandro Profumo (‘’È opportuna e urgente una nuova dirigenza per assicurare la necessaria credibilità sui mercati internazionali”), di non saper far politica. Perché ora il Truce rischia di ottenere l’effetto opposto, cioè che il Pd, grande sponsor di Profumo nella persona di Paolo Gentiloni, per non darla vita a Salvini, lo difenda col coltello tra i denti.

 

Alessandro Profumo

Comunque, il flop dell’operazione DRS ha un’origine politica. Non è possibile pensare che la potentissima Goldman Sachs, advisor di Leonardo In Usa, non riesca a trovare sottoscrittori per il 25% dell’azienda specializzata in armamenti e tecnologia di difesa.

 

Più facile immaginare che gli americani vogliono maggiori delucidazioni sulla condanna milanese a 6 anni e mezzo su MPS di Profumo. Delucidazioni che saranno rese pubbliche il prossimo mese. Anche perché – leggiamo su “Repubblica”, ”Il fondo attivista Bluebell ha contestato il prospetto che era stato presentato alla Sec (la Consob americana), in cui Leonardo ha ricordato la recente condanna inflitta al suo amministratore delegato dal tribunale di Milano, in uno dei filoni di indagine su Mps, per accuse risalenti a quando il manager ne era presidente, ma senza specificare i fatti e i 6 anni di reclusione a cui è stato condannato in primo grado. Dopo la segnalazione di Bluebell, Leonardo ha rivisto il documento”.

GIUSEPPE BIVONA

 

Non solo: qualcuno della Leonardo Drs non si è accorto della fine dell’era Trump e si è dimenticato di parlare con la nuova amministrazione Biden. Che poi ha bloccato il collocamento di Drs.

 

PS

Da ambienti bene informati si sussurra che potrebbe partire un’azione di responsabilità su Profumo da parte dell’assemblea di Monte dei Paschi.

 

 

LEONARDO INDIETRO TUTTA SUL COLLOCAMENTO DI DRS E IL TITOLO PERDE IL 6%

Andrea Greco e Luca Pagni per "la Repubblica"

 

leonardo drs

Improvvisa retromarcia del gruppo Leonardo: la società controllata da Tesoro ha deciso di rinviare la quotazione del 25% della controllata americana Drs che avrebbe dovuto debuttare a Wall Street entro la fine di marzo. Immediata la reazione degli investitori, presi alla sprovvista dal cambio di rotta dell' azienda guidata dall' ex banchiere Alessandro Profumo: a Piazza Affari le azioni hanno ceduto il 6%, perdendo una parte dei guadagni che avevano accumulato dalla metà di febbraio, quando erano apparse le prime indiscrezioni sulla quotazione a New York.

 

leonardo drs 1

Il mercato è stata spiazzato anche dalla motivazione con cui Leonardo ha comunicato lo stop della corsa di Drs, tra i più noti fornitori della difesa Usa, verso Wall Street: «Nonostante l' interesse degli investitori nel corso del raodshow - si legge in una nota - le avverse condizioni di mercato non hanno consentito un' adeguata valutazione di Drs». 

 

leonardo drs 2

Non occorre essere un analista finanziario per obiettare che i mercati, in particolare negli Stati Uniti, sono ai massimi storici: a Wall Street, solo negli ultimi tre mesi, ci sono stati 260 debutti. Mentre più di un investitore ha fatto notare come il settore dell' aerospazio, sempre sul listino di New York è salito del 20% dall' ottobre scorso, quando Leonardo per la prima volta ha detto di prendere in considerazione la quotazione. Nonché del 5-6% da quando, a fine febbraio, è stato pubblicato il prospetto.

 

LEONARDO DRS

A spiegare meglio la posizione di Leonardo ha provveduto, nella serata di ieri, lo stesso Profumo: «Le condizioni di mercato sono cambiate negli ultimi giorni», ha sottolineato il manager. Per poi aggiungere : «La quotazione è stata solo rinviata».

 

Secondo fonti finanziarie, Leonardo ci riproverà a fine anno, quando potrà presentarsi agli investitori con i dati aggiornato di buona parte del 2021, convinta che saranno in ulteriore crescita. Fonti vicine a Leonardo hanno anche sottolineato come titoli della difesa paragonabili a Drs, a partire dal 15 marzo scorso abbiano avuto un calo attorno al 6%, in seguito ai timori per una possibile riduzione del budget per la difesa Usa da parte del presidente Biden.

 

ALESSANDRO PROFUMO

Più probabile che Leonardo abbia rinunciato per aver capito che non avrebbe raggiunto la soglia minima di prezzo fissato dalla forchetta comunicata il 15 marzo, quando sperava di raccogliere tra 640 e 807 milioni di dollari. In pratica, avrebbe dovuto "svendere" le azioni, nonostante fosse accompagnata da un consorzio di ben undici banche d' affari.

 

Lo stop&go della quotazione è al centro del vaglio della Consob, come accade con movimenti dei titoli sopra le medie consuete e come era gia accaduto nell' autunno scorso quando erano emerse le prime indiscrezioni sull' ipotesi quotazione.

 

GIUSEPPE BIVONA

I problemi per Profumo non finiscono qui. Il fondo attivista Bluebell ha contestato il prospetto che era stato presentato alla Sec (la Consob americana), in cui Leonardo ha ricordato la recente condanna inflitta al suo amministratore delegato dal tribunale di Milano, in uno dei filoni di indagine su Mps, per accuse risalenti a quando il manager ne era presidente, ma senza specificare i fatti e i 6 anni di reclusione a cui è stato condannato in primo grado. Dopo la segnalazione di Bluebell, Leonardo ha rivisto il documento.

 

Il rinvio è un caso politico. L' attacco è della Lega, con il segretario Matteo Salvini: «È opportuna e urgente una nuova dirigenza per assicurare la necessaria credibilità sui mercati internazionali».

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...