john elkann stampa repubblica

GEDI PER TERRA - ANCHE IL 2021 È STATO UN ANNO IN PROFONDO ROSSO PER IL GRUPPO EDITORIALE DI ELKANN: IL BUCO DI BILANCIO È DI 50 MILIONI DI EURO. A PESARE, OLTRE ALLE SVALUTAZIONI E ALL’ACCANTONAMENTO PER LA TRUFFA SUI PREPENSIONAMENTI ARBITRARI, È SOPRATTUTTO L’EMORRAGIA DI COPIE VENDUTE DA “REPUBBLICA” E “STAMPA”, CON I RICAVI DIFFUSIONALI CHE SCENDONO DEL 14% - L’AD SCANAVINO HA FATTO SCENDERE LA MANNAIA CON ALTRI PREPENSIONAMENTI (TANTO LI PAGA LO STATO) E LA SVENDITA DELL’ESPRESSO. BASTERÀ?

Fabio Pavesi per “Verità e Affari”

 

john elkann exor

Un altro anno in profondo rosso per Gedi, il secondo dalla presa di controllo del gruppo editoriale da parte della Exor di John Elkann. Il 2021 ha infatti chiuso in perdita secca per 50 milioni di euro, dopo che nel 2020 le perdite erano state di ben 166 milioni.

 

Un passivo meno pesante, ma comunque sempre elevato per i giornali del gruppo: da Repubblica, alla Stampa, al Secolo XIX.

 

MAURIZIO SCANAVINO E JOHN ELKANN

I dati del nuovo buco di bilancio sono emersi dalla relazione annuale di Exor che controlla Gedi dalla meta del 2020 con l’89% delle quote, dopo la cessione da parte di Cir della famiglia De Benedetti che e uscita definitivamente dall'editoria.

 

I ricavi sono ancora scesi dai 533 milioni dell’intero 2020 ai 520 milioni della fine dello scorso anno. L’unica nota positiva e che la gestione industriale e migliorata con un margine operativo lordo rettificato a 37 milioni, abbattuto pero da rettifiche finanziarie, oneri di ristrutturazione e accantonamenti.

 

In particolare Gedi ha messo ad accantonamento ben 23 milioni di euro per la truffa ai danni dell’Inps sui prepensionamenti arbitrari di dirigenti del gruppo negli anni scorsi. Come del resto aveva gia documentato, con dovizia di particolari sulla truffa ai danni dell’ente di previdenza, la lunga inchiesta de La Verita negli scorsi mesi.

JOHN ELKANN MAURIZIO MOLINARI

 

E poi hanno pesato svalutazioni delle testate per altri 17 milioni, dopo che gia nel 2020 il gruppo guidato dall’ad Maurizio Scanavino aveva dovuto rettificare a bilancio ben 82 milioni solo per gli avviamenti delle testate, con Repubblica a far la parte del Leone negli abbattimenti di valore.

 

Altri 7 milioni di svalutazioni hanno riguardato oneri di ristrutturazione. E cosi il risultato finale dell’ultima riga di bilancio segna -50 milioni. Mentre il risultato operativo della gestione chiude comunque con un rosso di 38 milioni.

 

A pesare ancora il calo dei ricavi con l’emorragia delle copie vendute che vedono i ricavi diffusionali scendere da 253 milioni a 218 milioni in soli 12 mesi. Una caduta di quasi il 14% dei ricavi da copie. Scivolone parzialmente compensato dalla risalita della pubblicita che ha portato in dote 260 milioni dai 239 del 2020.

danilo iervolino 5

 

D’altro canto la crisi profonda dei ricavi non data certo da ieri. Solo nel 2019 i ricavi totali erano di 604 milioni. In soli 2 anni, con in mezzo il passaggio da Cir a Exor, il gruppo ha perso per strada ben 84 milioni di entrate.

 

Del resto anche se la pubblicita tampona in parte la caduta delle vendite delle copie, l’emorragia in edicola, e non solo e ormai strutturale, soprattutto per Repubblica e La Stampa. E dura gia dalla gestione Cir ma anche sotto Exor la musica non e cambiata.

ELKANN MOLINARI SCANAVINO

 

Nel periodo 2017-2019 il calo dei ricavi e le svalutazioni di avviamenti e testate erano costate 260 milioni di perdite.

 

Con Exor, che ha dato nel 2020 un’ulteriore colpo di ramazza alla pulizia del bilancio, le perdite sono state finora di oltre 210 milioni. Un bagno di sangue cui l’ad Scanavino ha provato a rimediare con l’ennesimo taglio dei costi e la cessione di testate.

john elkann

 

Prima alcuni giornali locali poi di recente la vendita de L’Espresso al rampante Danilo Jervolino, si dice per soli 5 milioni di euro. E Scanavino ha proceduto con la scure anche sui prepensionamenti dei giornalisti.

 

Un altro giro pesante su Repubblica e stato fatto alla fine del 2021 con l’uscita obbligata in prepensionamento della vecchia guardia del giornale. Occorre ricordare che i prepensionamenti per il 70% del loro costo sono a carico dello Stato.

 

Gedi di certo e in crisi, ma vale poco piu dello zero virgola sull’imponente attivo di Exor che ha sfoderato un bilancio d’oro pochi giorni con la bellezza di oltre 3,4 miliardi di utili netti. Forse, e diciamo forse, la Exor di John Elkann ha abbastanza denaro per assorbire da solo, senza ricorrere all’aiutino pubblico, i costi che ancora pesano su Gedi.

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…