philippe donnet francesco gaetano caltagirone luciano cirina alberto nagel

GENERALI DELLE MIE BRAME - L’ESITO DEL DUELLO TRA NAGEL-DONNET E CALTAGIRONE-DEL VECCHIO VERRÀ DECISO IL 29 APRILE DAL VOTO DEI FONDI INTERNAZIONALI AZIONISTI DEL LEONE DI TRIESTE – OGGI ISS E GLASS LEWIS, LE DUE MAGGIORI SOCIETÀ DI CONSULENZA MONDIALI SPECIALIZZATE NELLE RACCOMANDAZIONI DI VOTO PER GLI INVESTITORI, CONSIGLIANO, CON COMMENTI MOLTO DRASTICI, DI NON VOTARE LA LISTA CALTAGIRONE 

Da milanofinanza.it

 

Donnet Caltagirone Del Vecchio

Molto drastici i commenti rilasciati oggi sulla contesa tra le due liste di candidati per il consiglio di amministrazione delle Generali da ISS- International Shareholder services e da Glass Lewis & co, le due maggiori società di consulenza specializzate nelle raccomandazioni di voto per gli investitori professionali.

 

ISS interviene dapprima sulla presenza di tre liste, una del cda, l’altra Caltagirone e la terza messa su da Assogestioni, precisando che "Mentre ISS sosterrebbe tipicamente la lista Assogestioni in elezioni prive di un confronto tra due liste di maggioranza, gli azionisti in questo caso dovrebbero concentrarsi su quale delle liste di maggioranza è più adatta a garantire la creazione di valore a lungo termine per gli azionisti". 

LE LISTE DEI CANDIDATI PER IL CDA GENERALI

 

La raccomandazione in questo caso è di “evitare una discontinuità ingiustificata, poiché i voti per Assogestioni potrebbero abbassare le possibilità che la lista del consiglio di amministrazione vinca il maggior numero di voti”.

 

A proposito del piano della lista Caltagirone, ISS commenta:  "Il piano dei dissidenti è effettivamente più ambizioso di quello dell'azienda, ma non sembra chiaro se quello di Caltagirone offra un percorso superiore dopo aver considerato fattori come capacità di esecuzione, fattibilità e rischio. In termini di governance, Caltagirone è stato 14 anni nel consiglio e le sue accuse appaiono stranamente tempestive dopo un così lungo mandato".

 

caltagirone donnet

A proposito di Philippe Donnet, amministratore delegato uscente e in lizza per il rinnovo con la lista del Cda, ISS afferma che la Compagnia “sembra aver ottenuto risultati ampiamente in linea con i concorrenti durante il mandato di Donnet. Ha presentato un piano strategico ragionevole che si basa su quelli precedenti, mentre non sembra chiaro che il piano di Caltagirone offra un percorso migliore, una volta considerati fattori come capacità di esecuzione, fattibilità e rischio".

 

Infine, ISS sottolinea che "Alcuni potrebbero obiettare che alcuni dei candidati della lista  Caltagirone sono stati nei consigli delle sue società quotate (o di quelle di Leonardo Del Vecchio), e che la governance di queste società, tutte controllate da Caltagirone, non è ideale."

 

Glass Lewis

Non dissimile il giudizio della ricerca Glass Lewis. La società anzi calca la mano sul piano della lista Caltagirone: a pag. 36 scrive “Crediamo che la tesi strategica centrale della lista dissidente oscilli, in ultima analisi, dall'attrattivo ambizioso allo sconcertante ottimismo, con caratteristiche fondamentali che sembrano presupporre un risultato ottimale senza spiegare i costi associati o i rischi in termini particolarmente chiari". Glass Lewis prosegue così:"... crediamo che le circostanze attuali impongano agli investitori di sostenere fermamente la lista di Generali per assicurare che i candidati di Caltagirone non costituiscano la maggioranza del consiglio di amministrazione in questo momento".

 

ISS

La società di ricerca giustifica così la sua raccomandazione: "In sintesi, non crediamo che la lista  dissidente presenti prove solide e convincenti per suggerire che Generali abbia sofferto di scarse prestazioni operative, abbia mancato costantemente gli obiettivi dichiarati o abbia generato rendimenti inferiori agli investitori durante il mandato di Donnet, né siamo stati in grado di trovare materiale che indichi che le figure centrali della lista dissidente “ (il riferimento è a Caltagirone, presente per 14 anni appunto nel cda della Compagnia) “abbiano offerto una chiara opposizione alle iniziative del triennio precedente o all'esecuzione strategica complessiva.

 

LEONARDO DEL VECCHIO NAGEL

Questo sembra lasciare le considerazioni di Caltagirone sulla performance in calo su una base argomentativa più scomoda, mentre allo stesso tempo pone un pesante fardello sulla lista dissidente nel presentare agli investitori un piano credibile, di alto valore e differenziato per Generali".

 

Glass Lewis prosegue sul piano della lista Caltagirone sostenendo che  "... lo sforzo soffra spesso di due carenze critiche: (i) alcuni obiettivi centrali di performance appaiono ottimistici in una tal misura che sembra metterne a dura prova la credulità, in particolare dato che i candidati della lista dissidente sono all'esterno; e (ii) molti dei pilastri avanzati da Caltagirone appaiono sostanzialmente simili a quelli presentati pubblicamente da Generali mesi fa..."

CLAUDIO COSTAMAGNA FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE LUCIANO CIRINA

 

Glass Lewis interviene anche sulla prospettiva che via sia un aumento dell’indebitamento di Generali sostenuto dalla lista Caltagirone per finanziare la crescita e l’espansione per linee esterne:  "Incorrere in un'ulteriore leva finanziaria per alimentare importanti acquisizioni in nuove regioni/linee di business potrebbe essere sconcertante per gli investitori che hanno sostenuto il considerevole esercizio di deleveraging/derisking intrapreso dalla Compagnia come parte del piano " Generali 2021. (…) 

 

CLAUDIO COSTAMAGNA LUCIANO CIRINA

Le aspirazioni acquisitive storicamente più ridotte della Compagnia e la più ristretta esposizione professionale di Luciano Cirinà (candidato Ceo della lista Caltagirone) all'interno di tale architettura sollevano notevoli interrogativi sia sui rischi di esecuzione sia sui costi di integrazione, che potrebbero essere entrambi sostanziali".

 

luciano cirina

La società di consulenza sulla governance per i gestori punta il dito anche sul fatto che "La lista Caltagirone non sembra offrire alcun punto di vista sul fatto che le attuali tendenze nel fintech o nella gestione patrimoniale possano produrre interessanti opportunità di acquisizione nel periodo relativamente stretto coperto dal piano "Risvegliare il Leone", il che, insieme alle recenti dichiarazioni pubbliche di Costamagna, solleva dubbi sul fatto che la disciplina dei prezzi possa essere sacrificata"

 

Per Glass Lewis, "... la Compagnia ha regolarmente dimostrato una capacità persuasiva e coerente di rispettare i piani, anche durante un periodo di tre anni segnato dall’emersione di una pandemia globale esiziale. Non vediamo come credibilmente superiore al piano esistente dell'azienda la sfida operativa a più alto rischio di Caltagirone, che incorpora un pesante assortimento di iniziative duplicate e aspirazioni M&A strutturate in modo più nebuloso ".

 

francesco gaetano caltagirone

Glass Lewis entra anche nel merito della filosofia che è alla base della lista antagonista: " Caltagirone - a capo delle entità che controllano collettivamente il secondo maggior blocco di azioni Generali - è il primo candidato della lista dei dissidenti. Di conseguenza, anche se fossimo d'accordo con la sua opinione che la presenza di Mediobanca (primo azionista) nella lista del consiglio è palesemente eccessiva - cosa che, per essere chiari, non è - la natura stessa della lista di Caltagirone sembra scambiare un rischio con un altro di dimensioni sostanzialmente simili.

 

francesco gaetano caltagirone

Questo non significa che siamo fondamentalmente contrari alla presenza del signor Caltagirone; semplicemente ci chiediamo come una lista che quasi garantisce la sua elezione affronti in modo significativo l'argomento per cui il consiglio dovrebbe essere meno condizionato dall'influenza dei maggiori azionisti di Generali".

 

La conclusione di Glass Lewis è:  "Tutto sommato, mentre riconosciamo l'attrattiva delle cifre divulgate dalla piattaforma "Risvegliare il leone" di Caltagirone, siamo inclini a suggerire agli investitori di accogliere con molta cautela gli obiettivi dichiarati. [...] In assenza di altri dettagli di supporto - che al momento non sembrano essere imminenti - riteniamo che questa piattaforma manchi di credibilità, in particolare dato che la gestione esistente ha, a nostro avviso, dimostrato un track record forte e affidabile di esecuzione efficace negli ultimi anni".

 

 

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…