generali de agostini

GENERALI IN MOVIMENTO – IL GRUPPO DE AGOSTINI SI STA PREPARANDO A USCIRE DAL LEONE: IL SOCIO STORICO AVREBBE AVVIATO LE MANOVRE PER VALORIZZARE IL PACCHETTO NELLA COMPAGNIA, PARI ALL’1,4% DEL CAPITALE - IL GRUPPO HA INSERITO LA PARTECIPAZIONE, EREDITATA DOPO LA CESSIONE DI TORO, TRA GLI INVESTIMENTI NON PIÙ STRATEGICI - INTANTO CALTAGIRONE HA ACQUISTATO ALTRI 3,65 MILIONI DI AZIONI, ARRIVANDO AL 7,258%

francesco gaetano caltagirone philippe donnet

GENERALI: CALTAGIRONE SALE AL 7,26%, PATTO SUPERA QUOTA 14%

(ANSA) - Francesco Gaetano Caltagirone ha acquistato altri 3,65 milioni di azioni Generali, pari allo 0,231% del capitale, portando così la sua quota nel Leone di Trieste, in continua ascesa, al 7,258%, incluso lo 0,063% riconducibile a una società collegata del gruppo dell'imprenditore romano. Per effetto dei nuovi acquisti, resi noti con le consuete comunicazioni di internal dealing, la quota di cui dispone il patto con Leonardo Del Vecchio e Crt ha superato il 14%, attestandosi al 14,1%, incluso anche il piccolo pacchetto dello 0,063% fuori dall'accordo parasociale.

 

DE AGOSTINI

GENERALI: DE AGOSTINI HA QUOTA 1,44% IN CARICO A 15,5 EURO

(ANSA) - Il gruppo De Agostini, che detiene l'1,44% di Generali, si prepara a scendere approfittando anche delle attuali quotazioni del titolo in Borsa (di recente salito oltre i 19 euro, ai massimi da due anni), visto che ha in carico le azioni a 15,5 euro l'una.

 

E' quanto si apprende da fonti di mercato dopo le indiscrezioni di stampa su una prossima uscita del gruppo di Novara dal capitale delle Generali. Nel Leone De Agostini è entrato nel 2006 quando il titolo in Borsa era su valori ben più alti e negli anni ha provveduto ad allinearne il valore iscritto in bilancio ai prezzi di mercato.

 

PHILIPPE DONNET GENERALI

La partecipazione, di carattere finanziario, ha peraltro dato soddisfazione se si guarda ai dividendi distribuiti da Generali in questi anni. Tanto che il gruppo, rappresentato nel board del Leone dal suo ceo Lorenzo Pellicioli, dato in uscita dal gruppo novarese, punterebbe attraverso uno strumento derivato a cedere buona parte dell'attuale quota mantenendone tuttavia i diritti di voto fino all'assemblea di Generali del 29 aprile in modo da sostenere la lista del Cda guidata da Philippe Donnet.

 

GENERALI, IPOTESI USCITA PER DE AGOSTINI

L.G. per “il Sole 24 Ore”

Lorenzo Pellicioli

 

La complessa vicenda Generali registra un nuovo possibile sviluppo. Secondo rumor che da diversi giorni circolano sul mercato e rilanciati da alcuni organi di stampa, uno dei soci storici del Leone di Trieste, il gruppo De Agostini, avrebbe avviato le manovre per valorizzare il pacchetto nella compagnia, pari a poco meno dell’1,4% del capitale.

 

Allo stato attuale, fanno sapere fonti vicine alla società, nulla è stato fatto nè deciso. Tuttavia da tempo ormai il gruppo ha inserito la partecipazione nella compagnia assicurativa tra gli investimenti non più strategici. Più volte la società ha infatti sottolineato che il pacchetto detenuto nelle Generali è una quota “finanziaria”, quindi in prospettiva cedibile se si dovessero creare le giuste condizioni.

banca generali

 

Certamente l’ascesa registrata dal titolo del Leone in questi ultimi mesi - è vicino ai massimi da due anni - gioca a favore di un possibile smobilizzo. Ieri le azioni hanno chiuso praticamente sulla parità a 18,76 euro ma se si guarda la performance dell’ultimo anno il bilancio è particolarmente positivo: Generali è balzata del 34,37%.

 

Donnet Caltagirone Del Vecchio

Un incremento frutto certamente dei risultati ottenuti dalla compagnia ma al quale ha contribuito anche la battaglia che si è scatenata tra i soci per la futura governance di gruppo. Battaglia che ha portato due soci storici, come Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio, ad acquistare consistenti pacchetti di titoli. Al punto che l’imprenditore romano proprio nei giorni scorsi ha raggiunto la quota del 7% del capitale.

 

GENERALI

Il timore, dunque, è che, una volta venuto meno l’appeal speculativo legato alle mosse degli azionisti, il titolo potrebbe fare qualche passo indietro. A tal proposito va segnalato che il consensus degli analisti fissa un target price medio di 19,23 euro. Dunque, seppure marginale rispetto alla corsa realizzata negli ultimi 12 mesi, le azioni potrebbero aver ancora qualche spazio di crescita.

 

Ecco perché De Agostini, che ha ereditato il pacchetto a valle della cessione di Toro alle Generali ed è ormai proiettata su altre partite, potrebbe cogliere questa fase favorevole in termini di quotazioni per valorizzare il proprio 1,4%.

 

In proposito, però, una tematica chiave sono le modalità con cui potrebbe realizzare la cessione. Secondo i rumor si starebbe valutando di procedere attraverso quello che in gergo tecnico viene definito leasing finanziario.

Lorenzo Pellicioli

 

Cosa significa? I titoli vengono utilizzati per raccogliere denaro fresco, che nel caso specifico ai prezzi attuali supererebbe i 400 milioni di euro, ma di fatto verrebbe mantenuta la proprietà delle azioni. In altre parole, De Agostini potrebbe far valere i diritti di voto sulla partecipazione alla prossima assemblea, quella chiamata al rinnovo del vertice. E in questo modo potrebbe supportare il consiglio nella presentazione della propria lista per il cda, così come ha già deciso di fare Mediobanca. Un compromesso dettato dalle circostanze che, tuttavia, sul mercato ha destato più di una perplessità.

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...