christine lagarde mario draghi

GIÙ LAGARDE – PER LA NUOVA PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA CI SONO TRE SFIDE COMPLESSE: LA RECESSIONE TEDESCA CHE SI PORTA CON SÉ IL RALLENTAMENTO DI TUTTA L’EUROZONA, IL TASSO DI INFLAZIONE TROPPO BASSO, NONOSTANTE I TASSI SOTTOZERO E L’UNIONE BANCARIA ANCORA INCOMPLETA (EUFEMISMO) - IN PIÙ QUEGLI SCASSA-MARONI DEI “FALCHI” CHE INSISTONO CON IL RIGORE…

Ferdinando Giugliano per “la Repubblica”

 

mario draghi christine lagarde

Dopo otto anni alla guida della Banca Centrale Europea, Mario Draghi lascia l' eurozona più forte di come l' aveva trovata. La Bce ha convinto gli investitori che l' euro è irreversibile, ponendo così fine alla crisi del debito sovrano che aveva travolto l' unione monetaria. Le banche sono molto più solide, e la loro vigilanza è stata spostata dai singoli Stati membri a Francoforte, dove sono meno forti le pressioni da parte degli istituti di credito. C' è ormai un meccanismo collaudato per aiutare i Paesi in difficoltà, che ha portato al rilancio di Irlanda, Portogallo e Spagna dopo gli anni bui dei salvataggi della troika.

 

mario draghi come dracula per la bild 2

Christine Lagarde, che dal primo novembre sostituirà Draghi alla guida della Bce, ha però davanti a sé tre sfide molto complesse. Dopo una fase di ripresa, che ha portato il tasso di disoccupazione a scendere dal 12,1% del 2013 al 7,4%, l' eurozona è in una fase di rallentamento, con Germania e Italia sull' orlo della recessione. Gli investitori dubitano che la Bce sia in grado di riportare l' inflazione al suo obbiettivo vicino, ma al di sotto, del 2% nonostante anni di politica monetaria ultra-espansiva.

CHRISTINE LAGARDE

 

Negli ultimi mesi del suo mandato, Draghi si è molto battuto per convincere Paesi come la Germania e l' Olanda a tagliare le tasse e aumentare gli investimenti per contribuire con la politica di bilancio al rilancio della zona euro. Tuttavia, questi sforzi si sono dimostrati largamente inutili e non è chiaro se Lagarde avrà migliore fortuna. Infine, la costruzione dell' unione monetaria rimane incompleta: manca infatti un bilancio comune dell' eurozona, che possa contribuire ad aiutare quei Paesi che subiscano uno shock isolato senza dover passare attraverso un programma di salvataggio.

christine lagarde mario draghi 4

 

MARIO DRAGHI JENS WEIDMANN

Anche l' unione bancaria è a metà del guado: non c' è ancora uno schema unico di garanzia dei depositi che assicuri che i conti correnti siano egualmente protetti in Germania come in Italia. Le preoccupazioni sugli strumenti ancora a disposizione della banca centrale sono, da un certo punto di vista, le meno importanti.

La Bce ha già dimostrato in passato di poter andare oltre quanto convenzionalmente accettato, per esempio imponendo tassi negativi sui depositi presso la banca centrale. Nonostante le lamentele dei banchieri, non ci sono per ora dati che dimostrino in maniera convincente che i tassi negativi stiano danneggiando l' economia. C' è dunque spazio per tagliarli ancora, soprattutto in presenza di misure di sollievo per le banche, come quelle approvate dalla stessa Bce in settembre. Inoltre, è vero che il quantitative easing ha dei limiti su quante obbligazioni governative di ciascuno Stato possano essere acquistate. Ma si tratta di regole auto-imposte dalla banca centrale, che possono dunque essere superate. La politica monetaria è oggi meno efficace che in passato, ma non è affatto morta.

christine lagarde mario draghi 5

 

jens weidmann 3

Il vero problema è più che altro politico e istituzionale. Draghi lascia dietro di sé un Consiglio direttivo spaccato, dopo che i governatori delle banche centrali di Stati membri come la Germania, la Francia e l' Olanda hanno votato contro la decisione di riattivare gli acquisti di titoli di Stato in settembre. Draghi ha spesso imposto ad altri membri del Consiglio direttivo le sue idee, come quando ha promesso, nell' estate del 2012, di fare "tutto il necessario" per salvare l' euro.

christine lagarde mario draghi 1

 

L' impressione è che i governatori delle banche centrali nazionali si aspettino da Lagarde un approccio più consensuale. L' ex direttrice operativa del Fondo Monetario Internazionale ha le capacità diplomatiche per costruire questo consenso, ma il rischio è che la Bce venga balcanizzata dai conflitti interni, ed appaia pertanto meno efficace agli occhi degli investitori.

 

Altrettanto complessa appare la sfida di convincere i governi a attuare politiche di bilancio più espansive e a completare l' architettura dell' unione monetaria. Il governo tedesco ha lasciato intendere che interverrà nel caso in cui il Paese dovesse entrare in crisi. Ma si tratterebbe comunque di scelte legate al ciclo economico domestico, invece di essere parte di una vera politica di bilancio europea. I governi della zona euro dovrebbero approvare a breve un budget comune, ma questo sarà di dimensioni ridotte e soprattutto non avrà funzioni di stabilizzazione, vista l' opposizione di Paesi come la Germania e l' Olanda.

christine lagarde mario draghi 2

 

anche jens weidmann ha i suoi momenti gordon gekko

Per l' Italia, la partenza di Draghi rappresenta senza dubbio un rischio. Il presidente uscente ha svolto il suo mandato nell' interesse della zona euro nel suo complesso, ma non c' è dubbio che l' Italia sia stata tra i principali beneficiari del cambio di passo che Draghi ha imposto alla banca centrale. Oggi tocca guardare con qualche preoccupazione all' avvicendamento a Francoforte. Ma se continuiamo a dipendere così tanto dalla politica monetaria per stabilità e crescita, la colpa è principalmente dei nostri governi.

mario draghi christine lagarde jens weidmann 4jens weidmann 5christine lagarde mario draghi 3

Ultimi Dagoreport

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT