meloni fazzolari melzi deril caltagirone

INCREDIBILE: GRAZIE AL GOVERNO DEI “PATRIOTI” LE BANCHE ITALIANE POSSONO FINIRE IN MANI STRANIERE (PER DI PIÙ FRANCESI) – IL FAMIGERATO DDL CAPITALI BY CALTAGIRONE-FAZZOLARI DÀ UN POTERE SENZA PRECEDENTI ALLE LISTE DI MINORANZA, CHE POTREBBERO PARTIRE ALL’ASSALTO DEGLI ISTITUTI TRICOLORE – COME MAI IL COLOSSO DEL RISPARMIO GESTITO, “ANIMA”, HA PROVATO A FRENARE LA DENUNCIA DI ASSOGESTIONI, NONOSTANTE IL SUO PRIMO AZIONISTA, BANCO BPM, RISCHI DI FINIRE PAPPATO DAL CREDIT AGRICOLE? I MALIGNI DICONO CHE IL CEO, ALESSANDRO MELZI D’ERIL, VOGLIA PROVARE A METTERE MANO ALLA GOVERNANCE DELLE BANCHE PRENDENDO LE REDINI DI ASSOGESTIONI.

Da www.sassate.it

fazzolari meloni

 

Il settore bancario finora era rimasto silente. In attesa, guardingo ma defilato. Adesso sta lentamente rialzando la testa e all’orizzonte scorge un film dell’orrore. E’ la riforma del famoso Testo Unico della Finanza (Tuf), un documento che determina il buon funzionamento della governance delle società, delle assemblee, del ruolo degli azionisti e di altre questioni fondamentale per i mercati nazionali e internazionali.

 

In particolare, questa riforma, contenuta originariamente nel famoso ddl capitali, mette a rischio tutte le società che nello statuto possono presentare le liste del cda, in particolare quelle che non hanno un socio di controllo come ad esempio Banco Bpm, Fineco, Prysmian e molte altre. Senza entrare nei tecnicismi, la riforma dà un potere senza precedenti alle liste di minoranza. Il rischio, dunque, è che si assista a un vero “sacco delle banche”, con buona pace degli investitori istituzionali.

 

CREDIT AGRICOLE

Già qualche mese fa il Financial Times aveva lanciato l’allarme. Inascoltato. Adesso è Assogestioni, l’associazione che rappresenta i gestori di risparmio, che ha deciso di mandare al Ministero dell’Economia e delle Finanze una nota per sottolineare i rischi delle nuove norme che entreranno in vigore a gennaio ’25.

 

Il documento è durissimo, ma a quanto risulta a Sassate non tutti dentro Assogestioni erano d’accordo sull’invio. In particolare, c’è stato uno scontro fortissimo di Anima Sgr, colosso che amministra circa 190 miliardi di euro in Italia, contro tutti.

 

Alessandro Melzi d’Eril

Anima, che ha una sua rappresentanza nel consiglio di Assogestioni e dominerà le discussioni dei gestori avendo due vice-coordinatori del comitato che si occupano delle liste di minoranza, dovrebbe tutelare proprio gli interessi degli investitori suoi clienti a cui serve un mercato stabile che attiri capitali.

 

Eppure non lo sta facendo, anzi sta cercando di frenare l’attività di denuncia dell’associazione stessa. Ma quel che sembra più paradossale è che gioca contro il suo maggiore azionista, Banco Bpm. L’istituto milanese, infatti, possiede oltre il 20% di Anima e ne determina circa il 40% dei ricavi.

 

anima sgr

Quando la riforma del testo della finanza entrerà in vigore Bpm si ritroverà con lo spettro di vedere i suoi azionisti di minoranza in grado di sovvertire la lista del consiglio e in particolare saranno i francesi di Credit Agricole a beneficiarne.

 

La domanda che si fanno in molti in queste ore è: come mai Anima è contraria alla posizione di Assogestioni e sfavorisce il suo maggior azionista? I maligni dicono che il suo Ceo, Alessandro Melzi d’Eril, voglia provare a mettere mano alla governance delle banche prendendo le redini di Assogestioni.

 

Del resto nel 2025 si rinnova il potentissimo board di Intesa, con relative nomine da parte del comitato dei gestori del presidente del comitato di controllo sulla gestione della più grande banca italiana. E nel 2026 toccherà al Banco Bpm rinnovare il board e anche alla stessa Anima (che potrà trattare con BPM la presentazione della lista con il Ceo, il Presidente e i loro relativi compensi), già nel 2020 e nel 2023 i gestori avrebbero potuto esprimere quasi la maggioranza del cda di Anima ma hanno fatto attente valutazioni e si sono limitati.

Screenshot 2024-07-23 alle 21.56.57AAlessandro Melzi d’Eril

Insomma, l’attivismo-contro di Anima non è passato inosservato agli esperti. Infine, sempre nel 2026, ci sarà il rinnovo di Fineco dove i gestori nominano tutto il collegio sindacale e ben due amministratori (Fineco che distribuisce fondi comuni…).

 

Fatto sta che del rischio di mettere nelle mani “dello straniero” le più importanti banche italiane al Mef adesso se ne sono accorti. Così lungo i corridoi di XX Settembre a qualcuno è venuto il dubbio che, forse, solo per le società finanziare e le banche, le nuove norme del ddl capitali non dovrebbero essere applicate.

CREDIT AGRICOLECREDIT AGRICOLE

ANIMA SGR

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...