daniele franco soldi

“LA CRESCITA DEL PIL SFIORA IL 6% MA NON POSSIAMO ESCLUDERE CHE A FINE ANNO SIA SUPERIORE” - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA DANIELE FRANCO È MOLTO OTTIMISTA SULL’ANDAMENTO DELL’ECONOMIA, MA AVVERTE CONTE E LETTA: “DOBBIAMO USCIRE DA UNA LOGICA DI REDISTRIBUZIONE E INVESTIRE NEL LUNGO PERIODO”. LA STOCCATA ALLE AZIENDE: “DEVE NASCERE UNA CULTURA DI IMPRENDITORI E NON DI PRENDITORI” - L’AGENDA DELLE RIFORME, A PARTIRE DA QUELLA DEL FISCO: “L'INTERVENTO SUL CUNEO E SULL'IRPEF SARANNO CENTRALI” - VIDEO

daniele franco a cernobbio

 

Federico Capurso per “La Stampa”

 

La ripresa economica è avviata, la crescita del Pil sfiora il 6 per cento, fermandosi al 5,8, «ma non possiamo escludere che a fine anno sia superiore». Per una volta il ministro dell'Economia Daniele Franco mette da parte la consueta prudenza e ospite del Forum Ambrosetti, a Cernobbio, traccia le priorità per i prossimi mesi.

 

daniele franco al forum di cernobbio

A partire dalla riforma del fisco, con la delega attesa entro fine mese, mentre entro il 20 ottobre toccherà alla legge di Bilancio che assorbirà la riforma degli ammortizzatori, il prolungamento del superbonus, forse una prima revisione del reddito di cittadinanza e anche un anticipo di taglio del cuneo da far scattare nel 2022. «L'intervento sul cuneo e sull'Irpef saranno centrali - sostiene il ministro- e il carico fiscale dovrà essere quanto più possibile favorevole ai fattori della produzione, in particolare al lavoro».

giancarlo giorgetti e matteo salvini

 

E la crescita dovrà essere soprattutto «rapida», avverte Franco, perché ancora legata all'effetto rimbalzo, arrivato «dopo la perdita di Pil più profonda dal Dopoguerra». In questa fase, il governo dovrà quindi essere vicino alle imprese, sostiene sempre da Cernobbio il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Serve una «rivoluzione culturale», dice. Ma serve prima di tutto «un cambio di approccio».

 

andrea orlando daniele franco cernobbio

Da parte della politica, che dovrà uscire da una «logica di redistribuzione» e iniziare a «investire nel lungo periodo», ma anche da parte delle aziende, dove deve nascere «una cultura di imprenditori e non di prenditori». Il primo campo di prova, per gli industriali, sarà il decreto anti-delocalizzazioni, al quale hanno lavorato il ministro del Lavoro Andrea Orlando e la viceministra del Mise Alessandra Todde.

 

Alessandra Todde

Oggi si riunirà al Mise un primo tavolo, che dovrebbe coinvolgere solo gli uffici tecnici dei ministeri interessati, senza le parti politiche, ma per lo Sviluppo deve cambiare l'approccio. Non punitivo, ma impostato sulle premialità: «Chi ci aiuterà a risolvere i tavoli di crisi - ha spiegato dal palco Giorgetti - merita più incentivi di altri che desiderano evitare fastidi e confusioni sindacali e vanno a investire in qualche terreno vergine».

 

carlo bonomi 6

Si dovrà fare in fretta, come chiede anche palazzo Chigi, per far arrivare il decreto in Consiglio dei ministri entro due settimane. A fine settembre, infatti, dovrebbero partire le lettere di licenziamento di Whirlpool e Gkn. A fine ottobre poi arriverà lo sblocco dei licenziamenti per tutti i settori e nessuno vuole veder esplodere una bomba sociale. Per questo, al di là delle resistenze di Confindustria, l'impianto del decreto studiato da Todde non dovrebbe subire modifiche sostanziali.

 

daniele franco al forum di cernobbio

Le sanzioni e le multe erano sparite dalla bozza già il mese scorso e al momento, tra gli 87 tavoli di crisi aperti al Mise, il decreto verrebbe applicato solo in due casi, quello di Whirlpool e quello di Gkn, appunto, che vogliono licenziare e delocalizzare, nonostante abbiano ricevuto aiuti dallo Stato e non siano in crisi.

MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO

 

Dopo il confronto tecnico di oggi e quello politico che seguirà in settimana, resta l'ipotesi di far sedere al tavolo Confindustria e sindacati. Disponibilità che già c'è da parte del segretario della Cgil Maurizio Landini: «Vogliamo discuterne e pensiamo sia necessaria una legge» perché «in Italia e in Europa non c'è ancora una normativa adeguata».

 

maurizio landini e mario draghi

Per Giorgetti arriverà anche il tempo di mettere mano al sistema di aiuti statali: «Vogliamo cercare di ricostruire un sistema di incentivi e di sussidi che servono, in particolare in questa fase. Gli aiuti di Stato - ha ricordato - ci sono anche in Francia e Germania, ma da noi sono disordinati e confusi e spesso anche non efficaci». Un altro tassello, insomma, per non perdere lo slancio della crescita.

DANIELE FRANCO MARIO DRAGHIALESSANDRA TODDEmario draghi maurizio landini daniele franco

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."