francesco gaetano caltagirone giuseppe mussari mps monte dei paschi di siena

IL “MONTE” FA I CONTI CON IL PASSATO - MPS CHIEDE 1,3 MILIARDI AI CONSIGLIERI CHE DECISERO L’ACQUISTO DI ANTONVENETA NEL 2007. È UN PASSAGGIO POCO PIÙ CHE FORMALE NELLA POLITICA DI DERISKING DELL’ISTITUTO, CHE SERVE PER CHIUDERE LE PENDENZE LEGALI IN VISTA DELLA FUTURA PRIVATIZZAZIONE - LA LETTERA DEL CAPO UFFICIO LEGALE AGLI EX COMPONENTI DEL CDA (TRA CUI MUSSARI E FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE): “IL CDA DELL’EPOCA HA POSTO IN ESSERE ATTI DI MALA GESTIO, CHE HANNO CAUSATO ALLA BANCA UN INGENTE DANNO ECONOMICO”

Gianluca Paolucci per "la Stampa"

 

MONTE DEI PASCHI DI SIENA

La lettera di «messa in mora» è stata recapitata nei giorni scorsi: Monte dei Paschi valuta in «almeno» 1,3 miliardi i danni causati dal cda e dal collegio sindacale in carica nel 2007/2008, in relazione all'operazione Antonveneta. E chiede di essere risarcita della somma «maggiorata di interessi e rivalutazione» ai membri del consiglio in carica all'epoca.

 

Un passaggio poco più che formale, secondo quanto ricostruito, che rientra nella politica di derisking dell'istituto avviata già da mesi, che punta a chiudere le pendenze legali sia attive che passive e il cui risultato più importante è stata la chiusura del contenzioso plurimiliardario con la Fondazione Mps, nell'estate scorsa.

 

GIUSEPPE MUSSARI

La lettera visionata da La Stampa fa infatti riferimento ad una comunicazione precedente, del 24 dicembre scorso, con la quale ai consiglieri e ai membri del collegio sindacale in carica nel triennio 2006/2009 veniva rivolto l'invito a una soluzione stragiudiziale del contenzioso, avviato dalla banca nel 2016 dopo che a partire dal 2013 era stato svolto un approfondimento puntuale sulle conseguenze dell'acquisizione di Antonveneta per la stabilità dell'istituto.

 

francesco gaetano caltagirone

Nella lettera viene anche precisato che il suo invio vale come interruzione della prescrizione. Destinatari della richiesta sono gli ex componenti del cda Giuseppe Mussari, Francesco Gaetano Caltagirone, Ernesto Rabizzi, Fabio Borghi, Turiddo Campaini, Lucia Coccheri, Carlo Pisaneschi, Pier Luigi Stefanini e gli ex sindaci revisori Tommaso Di Tanno, Piero Fabbretti e Leonardo Pizzichi.

 

Due componenti del consiglio dell'epoca (Lorenzo Gorgoni e Carlo Querci) sono nel frattempo scomparsi.

 

monte dei paschi di siena

Secondo la lettera, firmata dal capo dell'ufficio legale di Mps, il cda dell'epoca «ha posto in essere atti di mala gestio, che hanno causato alla banca un ingente danno economico».

 

Atti che vengono riassunti in sette punti, che vanno dalla mancata valutazione degli impatti finanziari dell'operazione, solo successivamente valutati con l'elaborazione di un piano di raccolta dei finanziamenti necessari; la mancanza della due diligence su Antonveneta; un esame solo sommario dei documenti a disposizione del consiglio; l'assenza di garanzie per l'acquirente nel contratto preliminare; la mancanza di azioni cautelative a fronte delle criticità emerse tra il contratto preliminare del novembre 2007 e l'acquisto definitivo del maggio 2008; la mancanza di procedure adeguate per la valutazione e la realizzazione di operazioni di acquisizione di grandi dimensioni.

GIUSEPPE MUSSARI GIULIANO AMATO E FRANCO CECCUZZI GUARDANO IL PALIO DALLA FINESTRA DELLA FONDAZIONE MPS

 

«Con riguardo alle suddette circostanze - prosegue la lettera - le quali hanno condotto la banca a realizzare un'operazione irragionevole sul piano economico ed imprenditoriale e per la stessa non sostenibile dal punto di vista patrimoniale e finanziario, si contesta dunque, nuovamente, la violazione () degli obblighi connessi alla carica ricoperta».

 

MONTE DEI PASCHI DI SIENA

La lettera si chiude con la richiesta ai destinatari di un incontro «volto alla congiunta valutazione delle precondizioni per una eventuale composizione stragiudiziale» delle richieste di danni. Tra Mps e Caltagirone pende anche un'altra richiesta di risarcimento: l'imprenditore romano ha infatti avanzato a sua volta una richiesta di risarcimento alla banca, per circa 500 milioni di euro, relativamente al danno subito per la perdita di valore del proprio investimento nell'istituto. Anche questa richiesta è tra quelle all'esame dell'ufficio legale nell'ambito dell'attività di derisking intrapresa da Rocca Salimbeni.

MONTE DEI PASCHI DI SIENAMONTE DEI PASCHI DI SIENAgiuseppe mussari fabrizio viola lorenza pieraccini iene david rossigiuseppe mussari MONTE DEI PASCHI DI SIENA MPS

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...