xi jinping cina italia

LE MANI DELLA CINA SULL'ITALIA - A FINE 2019 ERANO DIRETTAMENTE PRESENTI NEL NOSTRO PAESE 405 GRUPPI CINESI, DI CUI 270 DELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE E 135 CON SEDE PRINCIPALE A HONG KONG, ATTRAVERSO ALMENO UN'IMPRESA PARTECIPATA - LE IMPRESE ITALIANE COSÌ PARTECIPATE SONO 760, CON 43.700 DIPENDENTI E UN GIRO D'AFFARI DI 25,2 MILIARDI DI EURO - LE QUOTE CINESI IN CDP RETI, PIRELLI, ANSALDO ENERGIA, GRUPPO FERRETTI, ENI, TIM, ENEL E PRYSMIAN, INTESA SANPAOLO, SAIPEM, MONCLER, SALVATORE FERRAGAMO, PRIMA INDUSTRIE…

Maurizio Stefanini per "Libero quotidiano"

 

Xi Jinping

"Timeo danaos et dona ferentes". La frase con cui Laocoonte nell'Eneide dopo aver visto il Cavallo di Troia ammonisce i suoi concittadini a non fidarsi dei greci neanche quando portano doni è stata evocata martedì nella seconda e conclusiva giornata del convegno "Countering China' s Influence in Europe and Italy", organizzato da Farefuturo assieme a International Repubblican Institute e Comitato Atlantico.

 

Il presidente della Fondazione Farefuturo senatore Adolfo Urso è presidente anche del Copasir, e nel corso del dibattito sono state appunto ampiamente citate le conclusioni di un rapporto dello stesso Copasir sulla penetrazione dei capitali cinesi nel nostro Paese.

 

italia cina

Il punto è che, nel clima della crisi iniziata col 2007-08, ricorrere alla immensa liquidità cinese è sembrato un modo ovvio per poter risolvere vari problemi di bilancio, e anche fare importanti investimenti infrastrutturali di cui si sentiva il bisogno. D'altra parte, ha ricordato pure Urso, la Cina fu fatta entrare nel Wto nel 2001 - quando era lui ministro del Commercio Estero - in un clima post-11 settembre. Quando si sentiva il bisogno di tirare anche Pechino nell'alleanza mondiale contro il terrorismo, e nella speranza che il "contagio" del mercato favorisse l'evoluzione democratica.

 

VIA DELLA SETA

giuseppe conte fondazione italia cina

Invece ne è nata una tentazione egemonica di cui sono segnale l'inserimento della strategia della Via della Seta sia nel preambolo dello Statuto del Partito Comunista Cinese che nella Costituzione. Regista di questa evoluzione è Xi Jinping, che superando lo status di "primo" nel Partito Comunista per non più di due mandati stabilito per il segretario del Partito da Deng Xiaoping si è ora trasformato in un "unico", rieleggibile a vita e equiparabile a un imperatore.

 

xi jinping 3

Partito, governo, Stato, intelligence, potere economico e finanziario, riarmo, guerra ibrida di hacker sono tutti strumenti utilizzati per esportare e imporre valori autoritari antitetici a quelli dell'Occidente. Un esempio dei relativi rischi è nell'accordo tra le agenzie spaziali cinese e italiana concluso nel 2017 dopo la visita in Cina di Mattarella e annullato nel 2019 perché comportava il rischio di mettere in mano a Pechino tecnologie Nato.

 

la bandiera italiana sventola in piazza tienanmen

L'Italia non arriva ai livelli di esposizione a Pechino dei Balcani, ma nella due giorni vari ospiti stranieri hanno espresso sorpresa per ingenuità tipo permettere ai poliziotti cinesi di pattugliare da noi, come fossero la stessa cosa uno Stato di diritto e uno che reprime e esporta repressione. Nel 2014 invece a StateGrid è stato consentito di acquistare il 35% del capitale di CDP Reti S.p.A.: la finanziaria che controlla quote di circa il 30% delle nostre reti energetiche Snam, Terna e Italgas.

 

italia cina

Pubblica è anche China National Chemical Corporation, che ha acquisito il 45% delle azioni di Pirelli, con diritto di esprimere il presidente. E Pubblica è Shanghai Electric Corporation, che al gennaio 2021 possedeva il 12% di Ansaldo Energia. Secondo la Banca d'Italia, i flussi di investimento diretti esteri provenienti dalla Cina sono passati da 573 milioni di euro nel 2015 a 4,9 miliardi di euro nel 2018.

 

A fine 2019 erano direttamente presenti in Italia 405 gruppi cinesi, di cui 270 della Repubblica Popolare Cinese e 135 con sede principale a Hong Kong, attraverso almeno un'impresa partecipata. Le imprese italiane così partecipate sono 760, con 43.700 dipendenti e un giro d'affari di 25,2 miliardi di euro. Non tutte le imprese cinesi presenti in Italia sono pubbliche. È privata ad esempio la CK Hutchison Holdings Limited di Hong Kong che possiede WindTre (30% del traffico telefonico in Italia).

xi jinping 1

 

E Haier Group Corporation, che controlla dal 2016 la Candy, storico marchio di elettrodomestici di Monza. E la Weichai Power Company Limited, che dal 2012 detiene la maggioranza azionaria del Gruppo Ferretti, multinazionale italiana della cantieristica navale. Ma in Cina il confine tra privati e partito non è mai troppo sicuro.

 

QUOTE AZIONARIE

Pubblica è comunque People' s Bank of China: banca centrale della Repubblica Popolare Cinese che possiede quote di Eni, Tim, Enel e Prysmian. E altre società cinesi hanno partecipazioni di minoranza in Intesa Sanpaolo, Saipem, Moncler, Salvatore Ferragamo, Prima Industrie. Nel marzo 2019 l'Italia aveva firmato un memorandum d'intesa con Pechino a sostegno della nuova via della seta in cui interessi cinesi avrebbero potuto acquisire un ruolo chiave in porti come Genova, Trieste, Taranto e Gioia Tauro.

forum business italia cina

 

Proprio la preoccupazione tra gli alleati nata da quella notizia provocò però la reazione in base a cui questa invadenza ha iniziato a essere messa in discussione. C'è però il porto di Vado Ligure: il più importante scalo europeo per lo sbarco della frutta e uno dei maggiori a livello nazionale per il traghettamento marittimo verso Corsica, Sardegna e Nordafrica, oltre che una delle porte d'accesso meridionale d'Europa alle merci trasportate via mare in contenitori.

 

Il 12 dicembre 2019 è stata inaugurata la piattaforma contenitori denominata Vado Gateway come terminali marittimo della "Nuova via della seta" per il collegamento fra i mercati di Nord Italia, Svizzera, Germania e Francia nord-orientale con il resto del mondo. La Vado Gateway SpA è partecipata al 40% da Cosco Shipping Ports, con sede a Hong Kong, e al 9,9% da Qingdao Port International, cinese. E nel dibattito Vado è stata appunto citata come porto in cui la presenza cinese starebbe acquisendo caratteristiche da tenere sotto osservazione.

cina italia italia cina

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)