roberto gualtieri monte dei paschi di siena mps

MANLEVATI DI TORNO - IL TESORO SONDA CREDIT AGRICOLE PER MPS, MA I FRANCESI ASPETTANO CHE GUALTIERI APPARECCHI UN BELLO SCUDO FISCALE: IO MI PRENDO IL MACIGNO DI SIENA, MA MI GARANTISCI CREDITI D'IMPOSTA PER COMPENSARE LE CAUSE CIVILI CHE POTREBBERO VALERE FINO A 10 MILIARDI DI EURO

Rosario Dimito per “il Messaggero

 

Il Tesoro prova a trovare una via d'uscita per il rilancio di Mps e la soluzione potrebbe condizionare il consolidamento bancario in Italia, messo in moto con l'Opas di Intesa Sanpaolo su Ubi. Dopo Unicredit, secondo fonti di Via XX Settembre, nei giorni scorsi sondaggi sarebbero stati fatti sul Credit Agricole che in queste settimane ha in piedi colloqui con Banco Bpm: ma anche i francesi avrebbero preso tempo.

PHILIPPE BRASSAC CREDIT AGRICOLE

 

Va detto subito, perché non era noto, che la seconda banca francese ed europea che in Italia opera con il settimo istituto per dimensioni, a giugno 2017 avrebbe volentieri salvato le banche venete alle stesse condizioni di Intesa: non gli fu fatta la proposta. Vicenza e Veneto banca erano in liquidazione, Mps è in bonis anche se con troppe incognite in un quadro complessivo non chiaro benchè stia chiudendo la scissione di 9,2 miliardi di Npl ad Amco.

 

A cominciare dal peso di 10,2 miliardi di petitum, cioè di richieste di vario genere che compongono il contenzioso ordinario (revocatorie fallimentari, cause di usura e anatocismo, risarcitorie) e uno straordinario inerente le info finanziarie al mercato nel periodo 2008-2015. La zavorra di cause ha un valore contabile definito: 5,417 miliardi di vertenze passive, 4,811 miliardi di richieste stragiudiziali/reclami, per un totale appunto di 10,228 miliardi.

 

Dei 5,4 miliardi di vertenze passive, 1,062 miliardi si riferiscono a informazioni finanziarie giudicate non veritiere diffuse sul mercato, 1,226 miliardi al contenzioso del recupero crediti. Secondo la normativa contabile europea, sulla semestrale al 30 giugno - come ha spiegato l'ad Guido Bastianini nella relazione alla Commissione banche il 22 settembre - sono riportati i petita con i rischi probabili, cioè con una presunzione di definizione e un costo complessivo di 6,5 miliardi per i quali l'istituto ha fatto una copertura di 931 milioni (14%).

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

 

L'effettivo ammontare da pagare, invece dipende dall'esito delle cause che di norma si concludono con transazioni di valore di gran lunga inferiore. Escludendo i 3,8 miliardi rivendicati a fine luglio dalla Fondazione Mps per vicende conseguenti all'acquisto di Antonveneta le cui motivazioni sono considerate molto opinabili, il residuo fa riferimento ad operazioni di sollecitazione di pubblico risparmio nei periodi 2008-2011 e 2014-2015, per giungere sino al procedimento di ricapitalizzazione precauzionale di fine 2017.

CREDIT AGRICOLE

 

Conta evidenziare che al Tesoro il sottosegretario Pier Paolo Baretta e il dirigente Stefano Cappiello stanno ragionando sulla possibilità di valorizzare i crediti di imposta (Dta) maturati sulle perdite pregresse. E questi crediti potrebbero attestarsi a 3,5 miliardi da far fruttare in un'operazione di fusione con un soggetto che, invece, nella misura in cui c'è certezza sulla recuperabilità delle imposte passate, le può tirar fuori.

 

Dal 2012 Siena ha chiuso con 13 miliardi di perdite che diventano 8-9 miliardi recuperando contabilmente le imposte differite. Esse sono state svalutate nel tempo ma non scadono, possono essere recuperate in occasione di utili futuri.

 

Mps ha possibilità di generare 3,5 miliardi di Dta in una fusione con un partner che chiude il suo bilancio in profitto. Va precisato che secondo la legge le Dta derivanti da perdite fiscali potrebbero essere iscritte in bilancio in presenza di profitti e vengono interamente dedotte dal patrimonio di vigilanza per cui la possibilità di compensarle con altre passività può avvenire in una business combination.

 

L'INTERPELLO A BRUXELLES

monte dei paschi di siena

La possibilità di chiudere pari e patta fra contenziosi e Dta va sottoposta alla Commissione Ue. Che poi a Bruxelles possa essere avanzata la richiesta di una proroga del termine di fine 2021 per privatizzare la banca mediante l'uscita della Stato è una ipotesi di lavoro concreta, assieme alla ricerca di un partner, da allettare con una soluzione ai rischi legali per evitare di dover dare una manleva.

 

Credit Agricole si è messo alla finestra in attesa di sviluppi. Un intervento dei francesi su Siena aprirebbe la strada a un matrimonio potenziale Unicredit-Banco Bpm attraverso la scissione proporzionale delle 2.400 filiali italiane in Unicredit Italy. Ma sul risiko di Gae Aulenti grava l'incognita del rinnovo del cda e la presa di Jean-Pierre Mustier all'interno del board dove gli equilibri sono in evoluzione e lo stesso banchiere francese va dicendo che dopo cinque anni un ceo deve fare altre esperienze (lui è arrivato il 12 luglio 2016).

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…