putin rubli 2

LE MONTAGNE RUSSE DELL’ECONOMIA DI MOSCA – A TENERE A GALLA IL VALORE DEL RUBLO E IL PIL ALTO DEL PAESE SONO LE ESPORTAZIONI DI GAS E PETROLIO VERSO L'EUROPA (FANNO META' DEGLI INCASSI DELLA RUSSIA) - DOPO ESSERE CADUTA DA 80 A 150 RUBLI PER DOLLARO NEI GIORNI SUCCESSIVI ALL'INVASIONE DELL'UCRAINA, LA VALUTA RUSSA SI È RIPRESA FINO A 60 RUBLI PER DOLLARO MA POTREBBE ESSERE UN FUOCO DI PAGLIA - L'ANALISI

Giorgio Arfaras per “la Stampa”

 

PUTIN E I RUBLINETTI - BY EMILIANO CARLI

Giudicare l'economia russa è già difficile in tempi normali, figurarsi con la crisi in corso. Il Pil russo non è diverso da quello italiano, pur avendo la Russia una popolazione oltre due volte maggiore. Si può correggere il Pil russo per tener conto della volatilità dei cambi - si ha un Pil basso con il rublo debole e un Pil alto con il rublo forte - e del livello inferiore dei prezzi del suo settore dei servizi. 

 

Anche facendo così, l'economia russa, soprattutto se misurata pro capite, resta modesta.

Come si è visto in seguito all'invasione dell'Ucraina, la Russia, a fronte di un'economia, come misurata dal Pil, modesta, ha un gran punto di forza e uno di debolezza. Punti che ne alterano il peso nell'arena mondiale.

 

putin rubli 7

Quello di forza è il gran peso delle esportazioni russe di energie non rinnovabili verso l'Europa. Il punto di debolezza è la ricchezza che i russi hanno depositato nei paesi occidentali. Nel primo caso si vede come sia difficile per l'Europa emanciparsi dall'energia russa. Nel secondo si vede quanto sia vulnerabile, perché congelabile, la ricchezza dei russi stipata all'estero.

 

putin rubli 5

La conoscenza di quel che succede all'economia russa si articola su tre livelli. Quello delle dichiarazioni degli esponenti del Cremlino, che non possono che asserire che nulla di drammatico è accaduto. Quello delle dichiarazioni degli organismi tecnici russi, come la Banca Centrale e dei vari ministeri, che asseriscono il contrario, che il paese è messo molto male, soprattutto in prospettiva. Quello degli organismi internazionali, come il Fondo Monetario, che asseriscono le stesse cose degli organismi tecnici russi.

putin rubli 4

 

Abbiamo però un quarto livello, non meno importante. Il sistema mediatico italiano: i programmi televisivi di dibattito fra personaggi ad alto impatto e gli scambi di opinioni privati in rete.

Dove si racconta la Russia denunciando la faziosità del punto di vista maggioritario, quello che difende, senza se e senza ma, l'Ucraina e le sanzioni, non appena qualcosa va nella direzione di una Russia "resiliente".

 

putin rubli 3

Il cambio del rublo è fra i maggiori protagonisti dei giudizi economici di chi è scettico sulle ragioni dell'Occidente. Il rublo dopo essere caduto - da 80 a 150 rubli per dollaro - nei giorni successivi all'invasione dell'Ucraina si è ripreso - fino a 60 rubli per dollaro, quindi oltre il livello precedente l'invasione. Molti hanno visto in questo ritorno un punto di forza russo e di debolezza delle sanzioni.

 

putin rubli 1

Invece, sono successe due cose. La Russia ha esportato di più - come valore, perché i prezzi delle materie prime sono saliti, mentre le quantità vendute non sono variate - e quindi la sua bilancia commerciale è decisamente migliorata. La Russia ha incassato così più valuta pregiata, che è stata cambiata d'autorità quasi tutta in rubli.Ossia, i russi non possono detenere tutta la valuta che hanno incassato dall'estero. Inoltre, i russi, quelli che non incassano valuta dalle esportazioni, non hanno potuto vendere i loro rubli per comprare dollari e euro. Dunque il rublo è salito perché il mercato dei cambi è diventato unidirezionale a favore del rublo. In breve, la forza del rublo è fittizia.

putin rubli 2

 

Che il rublo forte possa dare soddisfazioni simboliche non lo si nega, ma gli stessi russi, da intendere quelli che sono alla banca centrale e ai ministeri, cominciano a non volerlo. E per due ragioni. La prima - meno importante dal punto di vista della tenuta del consenso politico - è che i beni importati costano molto meno in rubli, così spiazzando la produzione domestica. La seconda - rilevante da un punto di vista politico - è il vantaggio di un rublo debole. Si hanno molti più rubli per ogni dollaro o euro incassati. 

rubli

 

Lo Stato incassa più rubli a fronte dei dollari e euro che arrivano in Russia dalla vendita di materie prime. Gli incassi legati alle materie prime sono ben la metà delle entrate dello Stato. Il bilancio dello stato in rubli con il rublo debole migliora e può pagare, almeno in parte, le pensioni che vanno adeguate alla grande inflazione. Per pagare le pensioni e la guerra il Cremlino può alzare le imposte - e non è il momento, emettere obbligazioni - e nessuno le comprerebbe, stampare moneta - con un'inflazione sopra il 15% non sembra opportuno. 

 

RUBLO

Dunque è meglio il rublo debole per finanziare la spesa pubblica. Ma in economia nulla è lineare. Per avere un rublo debole va liberalizzato il mercato dei cambi. In questo caso potrebbe sorgere una grande corrente di vendita di rubli a favore del dollaro e dell'euro dei residenti russi che vogliono diversificare la loro ricchezza. Una fuga di capitali che sarebbe un segno di debolezza per il Cremlino.

Ultimi Dagoreport

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...